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Se a fine capitolo poteste rispondere alla mia proposta mi rendereste davvero felice.

Grazie e buona lettura!

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Bussò con decisione alla porta ed attese in silenzio che le fosse permesso l'accesso in stanza. Quando una voce profonda raggiunse le sue orecchie, si mosse dalla propria posizione statica ed afferrò la maniglia della porta, abbassandola con lentezza ed aprendo l'uscio.

Una volta entrata all'interno della stanza - rimanendo però sulla soglia - si inchinò in maniera professionale, prima di riferire ciò che le era stato ordinato: << Il signor Min ha richiesto la vostra presenza >>.

I sei ragazzi seduti sui costosi divanetti che arredavano la grande stanza osservarono la donna con un'espressione annoiata, abbastanza irritati che quella avesse interrotto la loro conversazione. Passarono gli occhi sul corpo rigido e composto della cameriera, ghignando alla vista del tremore che stava muovendo le sue spalle.

<< Riferiscigli che arriveremo tra pochi minuti >> rispose il maggiore tra i sei, seduto comodamente su una poltrona di pelle rossa, con le gambe divaricate e la schiena rilassata contro il comodo schienale.

<< Certo. Con permesso >> sussurrò la donna, prima di inchinarsi ancora più profondamente ed uscire dalla stanza il più in fretta possibile, terrorizzata dall'aurea negativa che quei ragazzi emanavano.

Erano passati pochi giorni da quando era stata assunta come cameriera all'interno della grande villa e ancora non aveva avuto l'occasione di conoscere i suoi giovani datori di lavoro - per sua fortuna, aveva iniziato a ripetersi dopo l'incontro col padre dei sei: sentiva ancora addosso lo sguardo discriminante e maligno del signor Min, unito alla scomoda sensazione di impotenza che aveva provato la prima volta che si erano parlati.

Durante il suo primo giorno di lavoro aveva ricevuto il compito di portare il primo caffè della giornata al padrone di casa ma, ossessionata dall'idea di dover agire nella maniera più impeccabile possibile, non si accorse della scomoda piega che si era formata nel tappeto sulla quale incampò, rovesciando l'intera bevanda contenuta nella tazza contro la camicia del signor Min.

Mai nella sua vita si era sentita umiliata come quel giorno: dopo innumerevoli scuse da parte sua, l'uomo la zittì con uno sguardo truce e, con la sua lingua biforcuta, iniziò a degradarla fino a ridurla alle lacrime. Le parole dure e di scherno che quel giorno le furono rivolte ancora rimbalzavano per i meandri della sua memoria, facendole lacrimare gli occhi a causa della crudeltà con le quali erano state pronunciate. E gli sguardi che i sei giovani di casa le avevano lanciato, avevano le stesse sembianze di quello brutale del padre.

Il solo pensiero di quegli occhi famelici e selvaggi la fece rabbrividire dal profondo della sua anime, costringendola a camminare il più velocemente possibile lontano da quella stanza.

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Dopo pochi minuti, si ritrovarono di fronte alla porta dell'ufficio del padre. Jungkook bussò con convinzione e tutti attesero che la voce dell'uomo li invitasse ad entrare; cosa che fecero nel momento esatto in cui ottennero l'assenso.

Ormai erano talmente famigliari a quell'immensa stanza -decorata in stile moderno, con una grande vetrata a parete e dei costosi mobili in mogano - che notarono immediatamente il corpo estraneo steso su uno dei divanetti che arredavano l'ambiente.

Il corpo in questione era sdraiato in posizione fetale lungo il morbido tessuto imbottito: una delle sue gambe ricadeva leggera verso il pavimento e i suoi occhi erano chiusi; leggeri sbuffi fuoriuscivano dalle sue rosee labbra socchiuse, muovendo di tanto in tanto i morbidi capelli mori che erano ricaduti sulla sua fronte, creando un travolgente contrasto con la pelle nivea e candida. Ciò che però lasciò maggiormente interdetti i sei ragazzi, furono le spesse corde legate attorno ad i suoi polsi, saldamente bloccati dietro la sua schiena. Non che per loro fosse una novità - nell'ambiente in cui erano cresciuti era quasi un'abitudine vedere gente immobilizzata e piangente - ma non lo era di certo la vista di un ragazzo così giovane e bello, addormentato col capo poggiato sulle gambe del padre.

Can't Hold Me Down || BTSxJinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora