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Le urla dell'uomo riempivano i corridoi dell'immensa villa già da qualche minuto, avendo così costretto tutta la servitù a spostarsi nell'ala opposta rispetto alle camere dei discendenti Min, timorosi di incontrare il capostipite in un momento così delicato. Era ormai risaputo da tutti che nulla di buono sarebbe accaduto se uno di loro si fosse trovato per sbaglio nel mirino di di Hyonso: nonostante il suo carattere già scontroso di natura, l'uomo aggravava la sua personalità quando si arrabbiava, diventando un essere brutale e - come bisbigliavano alcune cameriere la notte - un mostro senza anima né morale, capace di uccidere una persona solo perché trovatasi nel luogo sbagliato al momento sbagliato.

Le guardie che si trovavano di turno presso l'ala irrequieta della villa, rabbrividirono quando una porta sbatté con talmente tanta forza che il suo eco riecheggiò per tutto il piano. Molti degli uomini in divisa furono tentati di abbandonare il posto di lavoro, intimoriti dalla furia che era in quel momento il loro datore di lavoro, altri invece - i più coraggiosi - si avvicinarono alla stanza epicentro delle urla di Hyonso, incuriositi dalla conversazione che questo stava avendo coi figli. 

All'interno del salotto dedicato allo svago dei discendenti Min, i sei fratelli si guardarono tra di loro straniati dal comportamento del padre, il quale era entrato nell'ambiente urlante e rosso di rabbia. 

<< Che succede, padre? >> trovò il coraggio di domandare Namjoon, alzandosi dalla propria poltrona ed avvicinandosi con cautela alla figura paterna. 

<< Succede che qualcuno ha fottuto tutte le armi che avevamo comprato da Cheolmin! >> urlò in preda all'ira, gesticolando ed inveendo contro l'unico figlio non presente.

<< Cosa stai dicendo? >> si alzò di scatto Yoongi, il quale guardò il padre con un'espressione stralunata.

Hyonso gli lanciò uno sguardo pieno di rabbia prima di porgergli con un gesto stizzito un foglietto di carta stropicciata che stringeva tra le dita, <<Il ritiro era fissato per questa mattina. Come d'accordi i miei uomini si sono presentati nel luogo dell'incontro pronti per ritirare le armi che avevo comprato. Dopo alcuni minuti di ritardo, quel bastardo di Cheolmin si è presento a mani vuote giustificandosi che qualcuno, per quelle stesse armi, aveva offerto un prezzo più vantaggioso e che quindi era stato costretto ad accettare >>. 

<< Com'è possibile? Avevi detto di avergli pagato una somma quasi impossibile da superare! Chi diavolo può essere in grado di fronteggiare la nostra ricchezza? >> sbraitò Hoseok, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi al piccolo gruppetto che si era formato sulla soglia della porta. 

Dire che lo sconcerto aleggiava nell'aria era dire poco: tutti e sei i ragazzi erano esterrefatti dalla situazione che loro padre aveva appena descritto. La famiglia Min era la famiglia più ricca dell'intera Corea del Sud e Hyonso - ben a conoscenza di questo vantaggioso particolare - non si faceva scrupoli a pagare i propri fornitori - i migliori nel loro settore, ovviamente - con cifre esorbitanti al fine di eliminare qualsiasi tipo di concorrenza; per quel motivo la notizia di una soffiata di quel genere lasciò i sei ragazzi a bocca spalancata. 

<< Diciamo che Cheolmin non si è presentato completamente a mani vuote. Con sé aveva quel messaggio - con il dito indicò il foglietto di carta ancora accartocciato tra le mani di Yoongi - che apparentemente deriva da colui che ha acquistato il mio ordine >> rispose con un tono carico di rabbia, sbuffando tra i denti ogni parola che uscì dalla sua bocca.

Yoongi, sotto le pressioni dei propri fratelli, si affrettò ad aprire il foglietto spiegazzato ed a leggere con rapidità le parole incise su carta con una calligrafia ordinata ed elegante. << Non ci credo >> sussurrò dopo aver assimilato il messaggio trascritto su quel piccolo foglio.

Can't Hold Me Down || BTSxJinحيث تعيش القصص. اكتشف الآن