La quiete prima della tempesta.

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Victoria si stava preparando per andare in scena, quel giorno c'era il primo concerto del tour. Si guardava allo specchio compiaciuta, sapeva di essere bella, anche se non se la tirava.
Intravide Damiano guardarla attraverso lo specchio, scutando ogni suo particolare, dagli stivali neri che arrivavano al ginocchio, al rossetto rosso fuoco che le faceva risaltare la carnagione chiara.
Victoria non gli disse niente, voleva quelle attenzioni, voleva essere guardata.
Damiano si avvicinò un po' a lei.

"Sei bellissima anche senza questo" disse togliendole un po' di rossetto col dito.

"E non hai bisogno di questo per essere stupenda" le sfiorò lo scollo del top sulla schiena.
Victoria lo lasciò fare senza proferire parola.

"Sei dannatamente bella anche quando sei struccata o indossi le mie maglie che ti arrivano al ginocchio"

Erano pericolosamente vicini, il cuore di Vic batteva all'impazzata, era tanto che non lo sentiva così vicino.

"Dove vuoi arrivare?" disse lei, mentre pensava che quella situazione era troppo tranquilla per essere vera.

"Da nessuna parte, volevo solo dirti che sei bellissima e che non voglio litigare prima del live, anche se non so fare il carino."

Victoria rise spingendolo indietro, Damiano si riavvicinò prendendola per i fianchi.

"Smettila lasciami stare" disse lei.

"Non ti lascio scappare così facilmente"

Vic iniziò a arrabbiarsi, odiava quei suoi comportamenti, lei non si poteva dominare, ne si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno da lui.

"Guarda non parlo che non voglio litigare di nuovo, andiamo che dobbiamo salire."

"E che cazzo Vic mamma mia... andiamo che è meglio" disse lui facendo per andarsene, ma lei lo fermò per un polso.

"Non parlarmi così"

"Io parlo come cazzo voglio"

Era inutile provare, Damiano non poteva essere sottomesso, come in fondo anche lei, non potevi dargli limiti, non era fatto per stare nella monotonia. Era imprevedibile, non si faceva fermare da nessuno, ma soprattutto faceva tutto ciò che gli pareva, senza dare conto a nessuno.
Victoria lo odiava per questo, non soppartava il suo carattere così forte, se in quel momento avesse potuto farlo sparire con lo sguardo l'avrebbe fatto, gli mandava il cervello in tilt.
Anche se in realtà, ogni volta che la quiete li avvolgeva per poco tempo, la faceva sentire bene, al posto giusto.
Ma dopo la quiete c'è sempre una tempesta.

don't let me go, never. // damiano×victoriaWhere stories live. Discover now