Attimo. // Damiano

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Sono le 10 di mattina e mi sto preparando per andare al mare con Thom, Ethan, Vic e Bea. Prima di chiuderci in una casa nella periferia di Milano per scrivere il disco ci stiamo lasciando un po' di tempo per viverci un minimo quest'estate. Ora che ci rifletto magari è stata un po' una cazzata invitare anche Bea, ma in fondo a Thom e Ethan sta simpatica, il problema è solo Vic, cercherò di ignorarla.
Ma perché ancora ci penso? Devo smetterla di farmi problemi.
Sistemo con una mano i capelli riccissimi, non ho proprio idea di perché siano così ricci. Però mi piacciono molto, tutte le donne mi invidieranno. Esco di casa e vado in macchina, avviandomi verso casa di Bea dove, visto l'orario, dovrebbero già esserci tutti. Arrivo e ovviamente ci sono tutti tranne lei. Esco dalla macchina mentre mi accendo una sigaretta, salutando Thom ed Ethan. Vic mi guarda con uno sguardo omicida, mi limito a farle un cenno con la testa.
Ti odio quando fai così.
Subito dopo Bea esce di casa in tutta la sua bellezza. Ha i capelli raccolti in un cocon scompigliato, dei ciuffetti neri come il carbone le ricadono sul viso rigorosamente struccato. Dalla sua maglietta si intravede un bellissimo costume leopardato, degno delle più belle modelle di Victoria Secret. Mi avvicino a lei con la sigaretta tra una mano e con l'altra le prendo la sua e ne bacio il dorso. La sua pelle sembra di una bambina, morbidissima e senza alcuna imperfezione.
"Buongiorno principessa" le sussurro mentre lei mi sorride compiaciuta del mio gesto.
"Buongiorno David e buongiorno anche a voi" mi fa segno facendomi notare la faccia di Victoria, ma io la guardo rassicurandola che non mi tocca minimamente.
Forse.
Entriamo tutti in macchina e accanto a me si siede Bea che mi guarda per tutto il tempo.
Perché lo fai anche tu Vic? Ti odio.
Voglio dimenticarmi di tutto.
Finisco la sigaretta e la metto nella ceneriera.
"Thom hai portato la roba?" lui mi annuisce e io subito gli rispondo immediatamente.
"Me ne giri una? Mani occupate" faccio notare che sto guidando e quindi non posso, lui per fortuna me la fa senza fare storie.
"Non è meglio fartela n'altra volta cojone? Stai guidando." mi dice Vic tutto d'un tratto. Mi fa incazzare davvero quando fa così. So che solo noi due abbiamo la patente, ma è solo una canna, non mi fa niente oltre agli occhi un po' rossi.
"Ma mi spieghi che cazzo vuoi? Nun te preoccupa' che guido io dopo"
"Fattene altre dieci così facciamo un incidente e moriamo tutti"
"Ma che cazzo Vic è una canna, che pensi che non reggo niente?" lei si zittisce voltandomi lo sguardo. Thomas timidamente me la passa e io me la accendo svapando fuori dal finestrino. Intravedo Bea che mi fissa le labbra e si morde le sue, è incredibilmente sexy quando fa così. Io le faccio un occhiolino appoggiando una mano sulla sua gamba, massaggiandole col pollice l'interno coscia. Lei al mio tocco rabbrividisce, mi scappa da ridere e riporto la mano sul cambio.
"Che ridi?" dice lei quasi infastidita.
"Niente"
.
.
Arriviamo in spiaggia e immediatamente andiamo a farci il bagno dati i 40 gradi e il sole cocente. Entro in acqua con un tuffo, ritorno a galla sistemandomi i capelli con una mano. Victoria mi fissa e io fisso lei.
Mi ero quasi dimenticato di quanto sei bella, o forse cerco di dimenticarlo.
Vorrei che ora tu venissi qui e mi abbracciassi, forte, davvero forte.
Quando lo farai i nostri corpi diventeranno una cosa sola e così anche le nostre anime, tanto affini quanto eterogenee.
Le gocce d'acqua gelida ci scivoleranno sul corpo, ci faranno venire i brividi.
I tuoi occhi comparati al mare saranno niente e il mio petto sarà la culla perfetta per la tua testa.
Ti prego, vieni, abbracciami, respirami, vivimi.
Lei cammina dalla riva verso me come una modella, la passerella fatta di piccole pietre e solo due pezzi di stoffa leopardata la ricoprono, lasciando a tutti i ragazzi lì in mezzo solo il desiderio di poterla avere. A poco dalla mia figura si gira verso Thomas, ma io le prendo il corpo dai fianchi e la giro verso di me.
"Guardami" gli sentenzio freddo. Lei lo fa, quasi con vergogna.
"Dimmi che mi odi"
Mi si forma un vuoto dentro pronunciando 'ste parole.
Racconterò che c'ho provato a cambiare quello che ero
Quando a scuola io scappavo e il mondo era un punto nero
Ora è difficile capire per chi non mi conosce
I disagi che ho colmato riempiendoli con i forse
Le volte che ho respinto e dicevano "Sei un viziato"
Perché ho sempre avuto tutto e amato ciò che mi è mancato
Vaglielo a spiegare a chi predica soltanto
Che è proprio chi ha avuto il pane che desidera qualcos'altro
Racconterò a mio figlio che i tuoi occhi sono grandi
Che hai colorato un senso tra i miei giorni più importanti
Che sei bella e non l'ho detto quando avevo l'occasione
Gli spiegherò che esistere è anche fare ciò che vuole
Racconterò a mio padre che la notte non dormivo
Mi giravo dentro al letto e ripensandolo piangevo
Strano quanto un canzone possa essere pesante
Strana la mia condizione che non cambia ad un istante
Racconterò di te ad un passante
E se mi chiederà il perché non è importante
Se il destino sfida, mischierò le carte
Con il trucco di chi ad occhi chiusi parte
Lontano in fondo agli occhi c'è una stanza
E a volte perdersi ha la sua importanza
E scriverò per chi non è abbastanza
E quando non potrò più vivere racconterò di te.
Lei mi guarda non capendo, in realtà ha capito.
"Dillo" mi trema la voce e anche l'anima. Lei si butta fra le mie braccia e mi piange sul petto silenziosamente.
Stringimi, per favore.
Fermiamo qui il tempo.
Danziamo insieme in questo attimo per sempre.
"Ti amo" sussurra Lei.

don't let me go, never. // damiano×victoriaWhere stories live. Discover now