Pizza. // Victoria

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Damiano ieri mi ha detto addio per sempre, mi sento insignificante, come se non valessi niente. Cercherò di migliorare questa giornata il più possibile.
Siamo in van e stiamo andando nella casa studio a Milano, sarà il mese più stancante della mia vita. Guardo fuori dal finestrino, piove a dirotto, fa quasi freddo. Mi stringo nella mia felpa targata Måneskin e cerco di liberare un po' la testa. Alla fine finisco per addormentarmi e Thomas mi sveglia appena arrivati con un "svegliati cojona".
Ti voglio bene proprio per questo cobbra. Prendo la mia valigia ed entro subito in casa, dato che non smette di piovere nemmeno qui. Ho i capelli un po' umidi, così cerco il phon nella valigia con scarsi risultati.
"Qualcuno ha un phon?" dico a voce alta sperando che qualcuno mi senta.
"Vieni qua scema" dice Ethan portandomi in bagno.
"Me li asciughi tu?" senza troppe lamentele inizia delicatamente a scuoterli mentre l'aria calda li scompiglia. Anche i suoi capelli vanno al vento, sembra un modello.
Quanto sei bello Pocahontas. Con i capelli sciolti sembri più grande, ma la tua faccia da bimbo riconferma sempre i tuoi diciotto anni ancora non compiuti.
"Grazie Etna" gli lascio un bacio sulla guancia. So che odia quando lo chiamo in questi modi un po' scemi, ma so anche che si incazza di proposito per vedere io come reagisco.
"Di niente nana" calca bene con la voce la parola. Io mi alzo su uno sgabello, ma non riesco comunque a superare il suo metro e ottanta. Lui mi prende in braccio.
"Vedi che non mi superi nemmeno se stai in braccio a me" mi fa scendere e gli faccio il broncio, di conseguenza lui lo fa a me imitandomi.
"Nessuno può imitare la queen" me ne vado davanti al suo sguardo andando in camera mia.
"Seh seh certo" mi urla lui ancora in bagno.
Che stupido.
Essendoci due stanze io e Thom dormiremo insieme, qualche volta magari starò anche con Ethan, ma solo con loro due.
Dato che sono già le 8 di sera e io ho una discreta fame vado a vedere se ci sia qualcosa in dispensa. Ovviamente non c'è niente.
"Raga venite a cucinare o ordino la pizza?" so già cosa risponderanno, ma lo chiedo comunque.
"Pizza!" rispondono loro in coro.
Grazie ragazzi, sempre i cuochi migliori.
Così prendo il telefono e ordino le pizze, ormai i gusti nemmeno glieli chiedo, in questi 2 anni tante le volte che la abbiamo mangiata che me li ricordo tutti: Thomas capricciosa, Ethan marinara, Damiano margherita e io salsiccia con le patatine (si, amo le pizze che mangiano i bambini).
Nell'attesa mi metto un po' a smanettare la play sul divano ed ovviamente viene Thom a disturbarmi.
"Madonna ti odio quando fai così, giochiamo insieme e non rompere il cazzo" lui mi ruba il controller da mano e sono costretta a prenderne un altro. Nel frattempo suonano al campanello.
"Vai a vedere chi è" esce e dopo poco ritorna con le pizze in mano.
"Era ora cazzo" dico io affamata, prendendo la mia e sedendomi sul divano.
"Raga venite!" Thomas chiama tutti e in poco tempo ci raggiungono. Damiano non mi guarda e gli altri due si siedono alla mia destra e sinistra capendo la situazione.
Iniziamo a mangiare e qualche volta parliamo, ma Damiano non proferisce una parola.
Non parlare con me, ma almeno con loro si.
Appena finiamo mi sistemo tra le braccia di Ethan, lui mi tocca piano i capelli.
"Dai li ho asciugati bene" mi dice lui ridacchiando.
"Glieli hai asciugati tu?" gli risponde Damiano immediatamente facendo calare il silenzio.
Hai parlato na volta, miracolo.
"Si, problemi?" controbbatto io.
"Ora stai dietro a Ethan?" parla con un tono quasi a volermi prendere in giro, la cosa mi salire su tutte le furie.
"Senti, io faccio quello che voglio con Ethan, se mi va me lo scopo pure, okay? Non sono cose che ti riguardano"
"Va bene fai quello che vuoi, poi non venire a piangere da me se ti tradisce"
"Damiano fatti una vita e non vivere di rabbia repressa. E ora vattene a fanculo" per fortuna  Ethan gli risponde a tono, non lo sopporto proprio più.

don't let me go, never. // damiano×victoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora