21. Un coglione troppo buono

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21. Un coglione troppo buono

(NON PENSATE MALE... NO, ANZI, FATELO, COSÌ RIDO)

BASTA CAZZO!

Sbadiglio entrando nella stanza, mi fermo immediatamente, c'è qualcosa che non va, e non sono i pensieri di Rose, quelli ho imparato ad ignorarli.

C'è una giacca dell'uniforme appoggiata sul mio letto, guardo confuso Taylor Goyle che mangia dei pasticcini sul suo letto.

"Che succede?" Chiedo, lui alza le spalle.

"C'è Albus e sua cugina in bagno, la rossa ha qualche problema" dice con la sua vociona, annuisco e appoggio la mia giacca accanto a quella che è di sicuro di Rose, è giallo-rossa.

Busso al bagno e attendo che Albus mi apra "Sono io Al, apri" dico, la porta si spalanca e mi mordo il labbro per non imprecare quando vedo Rose, è seduta a terra, le gambe incrociate, la schiena arcuata e le mani a coprirle il viso, accartocciata su se stessa "Cosa succede?" Chiedo confuso, mi inginocchio accanto ad Albus e fisso la rossa.

Al sventola una lettera di fronte alla mia faccia "È di Hermione, è un po' sdolcinata; non l'ha presa bene diciamo" dice "Eddai Rosie..."

Apro la lettera, guardo con la coda dell'occhio Rose e sospiro. Leggo parole come mi dispiace, ti amo e vorrei che tu passassi il natale con noi, voglio farti conoscere a Kate, lo so che mi odi ma cerca di capirmi, sei intelligente, mi manchi come un pezzo di cuore e altre robe sdolcinate.

Cento, novantanove, novanto-...non riesco a concentrarmi... TACI! NON DISTRUGGERÒ NIENTE!

Appoggio il foglio sul lavandino e mi abbasso a livello di Rose e Albus "Che si fa? Non ha delle medicine? Un calmante?" Chiedo, ad Albus si illuminano gli occhi.

"Un calmante, certo, corro a chiederlo a Madama Coco" Albus mi da una pacca "Te la lascio si?" Annuisco mentre lui corre fuori dalla stanza.

Sospiro e mi inginocchio totalmente di fronte a lei "Accio Mp3" l'oggetto babbano mi finisce tra le mani "Tieni" glielo allungo, lei alza il viso, le lacrime lungo le guancie e il trucco sbavato.

Le sue mani tremano mentre afferra l'Mp3, non riesce a infilare le cuffiette nelle orecchie, prende dei respiri spezzati, gli occhi azzurri sgranati e le pupille allargate.

"Rose, concentrati" dico, le tolgo le cuffiette dalle mani e gliele infilo io nelle orecchie, scostando i suoi capelli "Guardami" le sussurro, faccio partire la musica e le alzo il viso dal mento, la costringo a guardarmi

Calmati Rose, prendi dei bei respiri, calmati

Facile a dirlo

Cento, novantanove, novantotto...

Che fai?

Contiamo insieme no? Dai, concentrati.

Appoggio le mani su di lei, una le tiene il viso dal mento, per farmi guardare, altra sulla sua coscia scoperta dalla gonna, la accarezzo gentilmente. Sono troppo gentile con lei, un sottone di merda.

Novantasette, novantasei, novantacinque.

Novantasette, novantasei, novantacinque...

Continuiamo a contare per almeno dieci minuti, arriviamo a 54, contando piano.

"Tutto bene?" Chiedo, lei mi guarda, i suoi occhi azzurri incastrati nei miei grigi, prende un bel respiro "È stata la lettera?"

Sto bene

"Devi cambiare psicologo Rose, questo non ti aiuta" mormoro guardandola, lei sospira e si abbandona contro il muro alle sue spalle, ci si appoggia con la schiena.

SCHERZO Del Destino-ScoroseМесто, где живут истории. Откройте их для себя