Il vaso

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Era amareggiato, deluso. E io che pensavo di renderlo felice facendogli questa sorpresa.
I suoi occhi erano spenti, non brillavano più di quella luce che aveva solo lui al mondo.

R: " Te lo avevo promesso, ricordi?"
N: " Non ci vediamo e sentiamo da mesi, e tu credi che mi basti un 'Ciao Nicco' e un 'te lo avevo promesso'?
R: " Pensavo ti facesse piacere avermi qui, ma se non è così tolgo il disturbo, è il tuo giorno e non voglio rovinarlo"

Aspettai per minuti infiniti una sua risposta che non arrivò mai. Uscii da quel camerino con le lacrime agli occhi, non sapevo dove andare , cosa fare, volevo solo scomparire.
Riuscii ad uscire fuori e a raggiungere gli altri. Le mie amiche appena mi videro mi corsero incontro, iniziai a spiegare a loro cosa fosse successo, ma non potetti finire il racconto, perché sul palco comparve un esemplare di Moriconi in tuta, con gli occhiali e un cappellino rosso.
Era iniziato il soundcheck.
Mi misi in un angolo con le ragazze, mi accesi una sigaretta e feci di tutto per non incontrare il suo sguardo.

C: " Immaturo del cazzo, dopo rivai da lui e lo sotterri. Ti è chiaro?"

Ecco perché volevo bene a Clarissa.
Accanto a noi c'erano anche tutti gli amici di Niccolò, cercai di mascherare al meglio il mio dispiacere.
Finito il soundcheck Adriano e Gabriele seguirono Niccolò nel camerino, io ero solo intenzionata ad andare via da quel posto. Ma successe tutto in una frazione di secondo, vidi Cocco correre verso di me. Mi disse che Niccolò stava male, stava piangendo e voleva me. Io mi voltai verso Marta , che mi incitò ad andare con un sorriso che non finiva più ; poi mi girai verso Clarissa , che con tutta la non-chalance del mondo disse " Vai da quell'idiota, magari si è reso conto della figura di merda che ha fatto, si sente la puzza fino a Napoli".
Io e Cocco aprimmo la porta del camerino di Niccolò e lo trovammo steso sul divano con le gambe in aria mente Adriano gli preparava acqua e zucchero. Appena Niccolò mi vede si alzò da quel divano e mi venne ad abbracciare.
Non so quanto tempo sia durato l'abbraccio, so solo che appena ci staccammo notammo che Adriano e Cocco se ne erano andati.

N: " Sono un coglione, non ci potevo credere e forse nemmeno ora mi sembra vero che tu sia qui a fare il tifo per me."
R: " Nicco..."
N: " Reb scusa. Io ti voglio qui con me, e lo sai."

Gli sorrisi... e lui ricambiò. Come era bello il suo sorriso.
Iniziammo a parlare di tutto, sembravano due amici di vecchia data che non si vedevano da tempo. Ma entrambi sapevamo che io e Niccolò, amici mai.

N: "Ti frequenti con qualcuno ?"

Questo è tutto scemo.

R: " No Niccolò . C'è qualche ragazzo che mi viene dietro ma io non ricambio."
N: " Rebecca i ragazzi ti sono sempre venuti dietro, anche quando stavi con me"
R: " No. In quei casi eri tu che creavi film con me come protagonista. Tu invece ?" Non so come dalla mia bocca uscì questa domanda. Ero curiosa di sapere ma avevo tanta paura della risposta. Ci eravamo lasciati solo da tre mesi e temevo che Niccolò si fosse rifatto una vita sentimentale. Si, non volevo che lui stesse con un'altra.

N: " Io?? No Reb, sono ancora innamorato di te lo sai"

Il cuore in gola, fu questa la sensazione che provai. Probabilmente per qualche secondo andai in apnea.

R: " Come scusa ?"
N: " Dai Reb, a chi vogliamo prendere in giro! La nostra storia è finita si, ma non perché non ci amavamo più, è finita perché era diventata una tortura per entrambi, più per te. Ma il sentimento c'è sempre stato e c'è ancora, almeno per me. Non ti nego che ho avuto la possibilità di andare a letto con qualche ragazza, ma non sono riuscito nemmeno a baciarle quelle tipe."

Di nuovo quella maledetta sensazione. Niccolò ma perché non stai zitto?

R: " Ormai però il vaso si è rotto Nì, e lo sai"
N: " E che si fa quando un vaso si rompe?"
R: " Si prende scopa e paletta"
N: " Però promettimi di non buttare i cocci, con calma e tempo ti prometto che lo aggiusterò sto vaso"

La stella più fragile dell'universoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora