Chiamami ancora amore

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N: " Dai sali a Roma con me, che te costa è estate."
R: "Nicco dai non mi sembra il caso"

Io e Niccolò siamo nella sua suite e stiamo discutendo da circa mezz'ora sullo stesso argomento. Lui stasera tornerà a Roma con Adriano e Cocco . Sta insistendo sul fatto che debba andare anche io con lui a Roma. Mi sto maledicendo perché questa idea gliel'ho data io ieri sera quando gli ho detto che Marta sarebbe salita con loro.

N: "Vorrei andare a trovare i miei, e vorrei soprattutto che ci fossi anche tu"
R: "Non me la sento, lo sai"
N: "Che stronzata é Rebecca? Io sono venuto a casa tua."
R: "Nì ma non te l'ho chiesto io"
N: "Lo so, ma ho voluto farlo per farti capire che a te ci tengo e che ho intenzione di fare sul serio"
R: "Facciamo una cosa...dammi qualche giorno per organizzare un secondo il tutto"
N: "Per organizzare la partenza o i tuoi pensieri?"
R: "Niccolò..."
N: "Rebecca ma tu vuoi stare o no con me? Perché davvero io a volte non lo capisco."
R: "Amore certo che voglio stare con te, ma avevamo detto di andarci piano. Però se tu vuoi , va bene verrò a Roma. Ma non stasera, tra qualche giorno giuro che prenderò i biglietti."
N: "E viaggerai da sola nel treno?"
R: "Beh , si"
N: "Vedi di convince Clarissa, non mi va che tu ti faccia un viaggio da sola"
R: "Amore ma è un'ora di treno...comunque va bene magari chiederò a Clari...ora però basta discutere, voglio le coccole"

Eravamo abbracciati sul letto e ci stavamo baciando, non desideravo altro. Con Niccolò ero davvero felice, ero me stessa. Lui è sempre stato la mia parte mancante, ed è bello scoprire che tutt'oggi lo è ancora , anche a distanza di anni. Mi sento completa quando sono con lui e ne sono follemente innamorata.

N: "Vieni qui dai"

Niccolò mi prese dalle gambe per farmi mettere a cavalcioni su di lui. Ora eravamo seduti sul letto, lui con la schiena appoggiata alla spalliera, e io su di lui.

N: "Rebecca io ti voglio"
Le farfalle che avevo nello stomaco iniziarono a fare tremila ruote e capriole...lo volevo anche io , tanto...ma ci eravamo ripromessi di andare piano, non volevamo rovinare tutto.

N: "Amò te prego"
R: "Amore mio" dissi baciandolo con tanta passione.
N: "Ti amo per come sei Reb, ma quando mi chiami amore e stai a cavalcioni su di me é il combo perfetto"

In quel momento capii che tutte le mie intenzioni per avere una frequentazione normale e non affrettata potevano andare a farsi fottere. Presi in mano la situazione e sfilai la maglietta a Niccolò , lui sfilò subito anche la mia e mi osservò per qualche secondo. Osservava il mio reggiseno di pizzo nero con uno strano luccichio negli occhi.

N: "Ste cose puoi metterle solo se stai con me , ti è chiaro?"

Come se poi qualcuno oltre lui mi vedesse in intimo...quanto era geloso!

R: "Non hai visto ancora gli slip Moriconi"

Non se lo fece ripetere due volte che ribaltò la posizione in cui eravamo.
Si slacciò la cintura e si tolse i pantaloni rimanendo in boxer. Mi slacciò il reggiseno e iniziò a succhiarmi e mordermi i capezzoli. Dio quanto mi piaceva quando lo faceva, e lui lo sapeva bene.
Mi lasciò vari succhiotti sul seno e poi iniziò a sfilarmi la gonna ... anche qui si concentrò sull'intimo.

N: "Me vuoi fa impazzì ?"

Io in quel momento non avevo proprio voglia di parlare.

R: "Niccolò toglimi questa cazzo di mutanda"

La mia autorità lo fece impazzire. Mi sfilò la mutandina nera di pizzo con i denti. Io avvampai e lui rise.
Si fiondò in mezzo alle mie gambe e iniziò a fare del suo meglio lasciando baci sul mio punto più sensibile e iniziando a provocarmi piacere con la lingua.
Io con le mani alternavo vari movimenti... a volte gli tiravo i capelli e a volte lo spingevo sempre di più infondo.

R: "Niccolò sto per venire"

Non se lo fece ripetere due volte che ritornò su lasciandomi insoddisfatta .

N: "Mi hai lasciato così per non so quanto tempo amore" disse con un sorrisino sulle labbra che non prometteva niente di buono.
Infatti subito dopo mi fece girare e mi fece posizionare a 90 gradi, lui dietro di me.
Un secondo dopo urlai forte, Niccolò era dentro di me . Dopo qualche spinta io già venni .

N: "Mettiti un po' sopra"
Mi rimisi a cavalcioni su di lui e iniziai a dare io il ritmo al rapporto.
Lui gemeva, e con lui anche io.
I nostri respiri erano l'unica cosa che si sentiva in quella stanza.

N: "Sto per venire"
R: "Vai" gli dissi nell'orecchio cercando di essere il più sensuale possibile
N: "Aiutami...chiamami ancora amore"

Per un secondo il mio cuore si fermò ma i miei movimenti continuarono ad essere più veloci e suinosi...avevo sempre io il comando. Lo guardai negli occhi, quegli occhi che erano lo specchio della mia anima.

R: "Ti amo amore mio, ti chiamerò amore per tutta la vita."

La stella più fragile dell'universoWhere stories live. Discover now