La Favola

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Mancavano dieci minuti all'inizio del concerto e noi amici di Niccolò eravamo tutti dietro le quinte con lui. C'erano anche i genitori e i fratelli di Nic, li salutai calorosamente... ci volevamo bene.
Jacopo ci disse che probabilmente era il caso di andare avanti al palco perché a momenti sarebbe iniziata La Favola di Niccolò.
Stavo per incamminarmi con Clarissa quando mi sentii tirare per il polso, feci una faccia strana quando notai davanti a me Adriano.

A: " Vai in bagno"

Guardai Adriano scioccata per qualche secondo. Io non dovevo andare in bagno. Adriano mi disse che era importante e urgente, pensai subito che Marta non si fosse sentita bene.
Appena aprii la porta del bagno ovviamente non trovai Marta, dovevo immaginarlo.

N: " Mi serve il mio portafortuna"

Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere ma soprattutto di capire che le sue labbra si posarono sulle mie . Quanto mi erano mancate le sue labbra, solo Dio lo sa. Portai le mie braccia intorno al suo collo mentre lui teneva le sue mani sulle mie guance.
Ci staccammo senza fiato. Io avevo lo sguardo basso, non riuscivo a guardarlo negli occhi.
Niccolò mi alzò il mento con due dita e mi trafisse il cuore dicendo semplicemente due parole.
N: "Ti amo"

Mi diede un piccolo bacio a stampo ed uscì da quel bagno.
Mi mancò di nuovo il respiro. Ma la cosa strana è che pur non riuscendo a respirare, stavo finalmente vivendo di nuovo, come era possibile ?

Niccolò era pazzesco su quel palco. La gente che cantava tutte le sue canzoni, che urlava 'Ultimo'.
Molte volte Clarissa mi faceva risvegliare dallo stato di ipnosi per dirmi che la gente mi stava fissando o ancora peggio che mi stava scattando delle foto, ma io riuscivo solo a concentrarmi su quel bacio e sul 'Ti amo' successivo.

N: " Lo sapete che non sono bravo a parlare, ma vorrei prima di tutti ringraziarvi per essere qui e per aver creduto in me. Ora con questa canzone dovete sentirvi tutti delle stelle, anche se solo una persona qui tra voi è la stella più fragile dell'universo"

Mi guardò prima di iniziare a suonare il pianoforte. Le lacrime iniziarono a scendere, non riuscivo nemmeno a cantare quella canzone, da sempre la mia preferita, forse la più bella che lui ha scritto per me.

A concerto finito ci spostammo nella tribuna per festeggiare questo grande traguardo raggiunto da Niccolò. Torta , champagne e risate coronavano quel momento ed io ero felice. Io ero felice perché lui era felice.

N: " Quando parti?"

Come sempre mi ero persa nei miei pensieri...

R: " Domani io e Clarissa abbiamo il treno a mezzogiorno, Marta resta qui con Adriano"
N: " Potresti restare anche tu"
R: "Non me la sento, scusa"
N: " Tranquilla, ti capisco. La settimana prossima io e i ragazzi ci chiuderemo per una settimana nella mia villa , credo verrà anche Marta perché ho detto ai ragazzi di portarsi le tipe e se vogliono qualche amico... venite anche tu e Miss acidità"
R: " Se la chiami così non credo che Clarissa venga"
N: " E tu vieni?"
R: " Non credo"
N: " Clarì vie n'attimo"
R: " Cosa stai facendo Niccolò ?"

Clarissa si avvicinò a noi iniziando a guardare Niccolò con disprezzo, come lo guardava sempre insomma...

N: " Clari settimana prossima siete invitate tu e Rebecca nella mia villa, ci saranno anche gli altri ragazzi con le fidanzate, che ne pensi ?"
C: " Mi farete bere e mangiare gratis?"
R: " Clarissa ti prego"
N: " Anche dormire"
C: " Ci siamo!"

Disse queste due semplici parole e si volatilizzò dalla nostra vista. Ancora una volta in quella sera volevo scomparire.

N: " Non è stato così difficile"

Ad interromperci fu Clemente che propose un Brindisi.
Tuti iniziarono ad urlare 'discorso' in modi poco eleganti , saltellando e continuando a bere come non ci fosse un domani. A me venne da ridere, mi erano davvero mancati.

N: "A regá grazie veramente. Grazie a voi esiste Ultimo. Ovviamente ringrazio la mia famiglia. Ringrazio Jacopo e Clemente che hanno sempre creduto in me, come tutto il team Honiro. E ovviamente un grazie speciale va ai miei Miserabili del parchetto, grazie a voi amici miei ho iniziato a sognare di volare in alto, e grazie alla mia musa forse ci sono riuscito. A NOI"

Non ci credo, aveva davvero menzionato me nei ringraziamenti, etichettandomi davanti a tutti come la sua musa. Quel ragazzo era pazzo, ed io ero pazza di lui.

Vi sta piacendo la storia?
Ci saranno sicuramente vari errori, perdonatemi❤️

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