Cosa vuoi Moriconi?

1.2K 30 0
                                    


🔥

Eravamo tutti un po' brilli, ma nonostante ciò continuavamo a bere. La villa di Niccolò era immensa, noi ci trovavamo in piscina, alcuni si facevano il bagno, altri erano stesi sulle sdraio, io e le ragazze stavamo ballando.
Mi sentivo gli occhi di Niccolò bruciare su tutto il corpo ma cercavo di non darci peso. Con Antonio ogni tanto scappava qualche sguardo, ma niente di che.
Mentre mi divertivo con le mie amiche a ballare "Mamacita" , mi accorsi di un braccio tatuato intorno alla mia vita.

R: " Cosa vuoi Moriconi?"
N: "Grimaldi stai ballando in costume davanti a me"
R: " É una festa in piscina, cosa dovrei indossare?"
N: " Mai provato il burka?"

Lo aveva detto davvero, quel ragazzo e la sua gelosia mi facevano impazzire.

N: " Ti sta fissando..."
R: " Nì dai calmati"
N: " Non ti può fissare Rebecca. Tu sei roba mia."

Ci ritrovammo vicinissimi, fronte contro fronte. Io con le mani sulle sue spalle e lui con le sue braccia intorno ai miei fianchi. Quanto volevo baciarlo, sentivo il suo respiro. Lui mi fissava le labbra e io stavo per toccare il cielo con un dito.

R: " Cosa vuoi Moriconi?"

Non mi rispose, mi prese in braccio, stile sacco di patate e mi portò all'interno della villa. Io mi dimenavo, ma non sapevo nemmeno il perché... volevo anche io un po' di privacy.
Mi portò nella sua stanza.
Appena i miei piedi toccarono il pavimento freddo, lui mi baciò. Era un bacio diverso da quello dell'Olimpico.
Quello era pieno di malinconia, ma allo stesso tempo dolce e romantico. Questo era passionale, forse un po' troppo...ma infondo eravamo ubriachi e innamorati.

N: " Voglio te"

Le sue mani scesero sui miei glutei e mi attirarono di più verso di lui. Eravamo attaccati ed io sentivo tutto, ma proprio tutto...

N: " Cazzo Rebè"

Iniziai a tirargli i capelli. Lui mi prese in braccio e mi fece sedere sulla scrivania. Con le labbra scese più giù e mi baciò il collo, provocandomi una sensazione che da troppo tempo non provavo più. Ansimavo...avevo voglia di lui e lui di me.

N: " Fermami" mi disse mentre continuava a torturarmi il collo.
R: "Non voglio"
N: " Siamo ubriachi"

Mi fermai.

R: " Mi ami?"
N: " Più de tutto"

Scesi dalla scrivania, lo feci indietreggiare fino a farlo sedere sul letto mettendomi a cavalcioni su di lui.

R: " Ti amo anche io Nicco, e voglio fare l'amore con te, ora"

Ci guardammo per secondi infinti. Successe tutto velocemente. Niccolò capovolse la situazione, eravamo stesi sul letto io sotto e lui sopra. Iniziò a baciarmi con foga, come se non toccasse le mie labbra da tempo. Mi tolse subito il pezzo di sopra del costume e iniziò a baciarmi il seno e a stuzzicarmi i capezzoli.
Ora sì che ero in Paradiso.
Ansimavo, gemevo...ma volevo di più.

R: " Nì..."

Come se mi avesse letto nel pensiero, iniziò a scendere più giù con le sue labbra. Mi baciò la pancia...scese ancora e iniziò a torturarmi l'interno coscia.

R: " Niccolò ti prego"
N: " Qui abbiamo una bimba impaziente... Stai tranquilla Wendy, a te ci penso io"

Mi tolse la parte inferiore del costume e io feci lo stesso con lui.
Continuò per qualche secondo a baciarmi l'interno coscia, poi risalì e iniziò a baciare me. Mentre mi baciava iniziai a sentire qualcosa. Niccolò aveva messo due sue dita dentro di me e le muoveva con così tanta maestria da farmi già urlare.

N: " Sei già tutta bagnata piccolé"

Continuò a stuzzicarmi per un po'. Quando esplosi, finalmente si decise a passare allo step successivo.
Io e Niccolò dopo tre lunghissimi mesi, stavamo facendo l'amore.
Più gli tiravo i capelli, più lui gemeva.

R: " Ti amo"
N: " Anche io piccolé, quanto sei bella"

Aveva una voce roca che era la cosa più sexy al mondo.
Stesso lui invertì le posizioni e mi fece mettere sopra. Prese i miei glutei in mano e iniziò a stringerli. Io in quel momento non capii niente più. Dalla mia bocca uscì un urlo liberatorio.
Con ancora me sopra di lui, Niccolò si mise seduto sul letto.

N: " Non ti fermare piccolé, ci sono quasi"

Anche se io ero arrivata al culmine del piacere continuai a muovermi sopra di lui.

N: " Levate piccolé, sto per venire"

Mi tolsi. Io e Niccolò da un po' di tempo avevamo rapporti non protetti, ma lui era sempre stato molto attento. Mi fidavo ciecamente di lui.
Mi pregò di farlo venire in altri modi, allora io con la mia mano feci arrivare al culmine anche lui.
Ci andammo a dare una rinfrescata e ci stendemmo sul letto...nudi e abbracciati.

R: " Forse dovremmo scendere giù"
N: " Io sto così bene qui...sono le 3 di notte, tra poco andranno tutti a letto... ah Reb, grazie per esserti ancora una volta fidata di me"

Gli diedi un leggero bacio a stampo e mi accoccolai meglio vicino a lui.

N: " É stata la notte più bella degli ultimi mesi"
R: " Anche per me"
N: "Sei meglio tu che l'Olimpico Rebè"

E con questa frase capii che forse io e Niccolò dovevamo darci una seconda possibilità.

La stella più fragile dell'universoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora