Corner of the Eye

Capitolo 29

Spinel pov

Salgo sul pullman e mi siedo.

La mia faccia è rossa da ieri sera.

Si, Steven mi ha baciata.

E abbiamo continuato finché non ci hanno beccato i suoi amici.

Poi ho fatto la scema continuando a bere per tutta la serata.

Non riuscivo a fermarmi, eravamo tutti ubriachi.

E non mi ricordo più nient'altro.

Se penso ancora che le labbra della persona che amo erano sulle mie, rischio di svenire.

Ma è stato qualcosa quel bacio?

Guardo fuori dalla finestra e vedo che il bus sta andando in un'altra direzione.

Merda.

Non c'è anima viva, mi sa che sto andando da tutt'altra parte.

Mi alzo dal posto e vedo che sono l'unica nel pullman.

No cazzo, forse sto andando al capolinea.

Mi avvicino verso il conducente per chiedergli di fermarsi.

"Mi scusi" poco dopo tiro un urlo.

Non c'è nessuno al volante.

Si sta muovendo da solo.

"Cosa?" mi allontano leggermente.

Esistono alcuni pullman che hanno il pilota automatico?

No aspetta, non esistono.

Perché tutto questo sta diventando inquietante?

"Qualcuno potrebbe farmi scendere?" dico guardandomi in giro.

Ad un certo punto il bus si ferma e si aprono le porte di scatto.

Corro subito via da quell'incubo e cerco di capire dove sono.

Non ho mai visto questo posto.

Prendo il mio cellulare ma noto che è completamente scarico.

"Merda ma l'ho caricato sta notte"

Oggi a scuola arriverò in ritardo.

Non so neanche che ore sono.

Ma perché non c'era nessuno a guidare il veicolo?

Cammino in avanti senza una meta.

Non ci sono né persone né rumore: solo totale silenzio.

"C'è qualcuno? Mi sono persa"

Ci sono un sacco di case ma con le tapparelle tutte chiuse.

Il tempo è nebbioso e nuvoloso, pioverà sicuro.

E non ho un ombrello.

"Hey! Qualcuno mi aiuti!" urlo.

Ad un certo punto, girando l'angolo, vedo un circo con le luci accese.

Magari lì dentro c'è qualcuno.

Anche se ho sempre avuto paura dei circhi.

Mi avvicino notando i sorrisi inquietanti dei pagliacci all'entrata.

Dove mi sono cacciata?

Sposto leggermente la tenda e vedo il centro del circo vuoto.

"Scusate, mi sono persa, c'è qualcuno qui?" ad un certo punto le luci si spengono.

Tiro un altro urlo.

Buio pesto.

Si riaccende solo una luce puntata su di me.