20. Meno uno

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11 novembre 2017

120,15 Km. 30 giri. Una sessione di qualifiche. Una gara.

È questo che separa Marc dalla vittoria del mondiale.
A discapito di quanto io stessa credessi, arrivati all'ultimo appuntamente della stagione, la corsa al titolo è ancora virtualmente aperta, benchè sia difficile una vittoria di Dovizioso.
Ma se c'è una cosa che in questa mezza stagione in Ducati ho imparato, è che nulla è impossibile quando si tratta di MotoGP.

Mi ritrovo a pensare proprio a questo mio breve percorso, mentre a testa bassa entro nel box 99 di Lorenzo.
Sono entrata in questo mondo in punta di piedi, buttata però nella mischia senza possibilità di ribattere.
Ed ora eccomi qua, perfettamente a mio agio nel tener testa ai piloti, ai meccanici e a chiunque provi anche solo a mettere in discussione me e il mio lavoro.
Eppure sarebbe stupido negare come il più grande cambiamento sia avvenuto per la parte di me che nessuno vede.
L'ingresso di Marc nella mia vita ha stravolto completamente i piani, rimescolando le carte in gioco.
Non pensavo di potermi legare così tanto ad una persona in così poco tempo, non pensavo di poter far dipendere la mia stessa felicità a quella di qualcun altro. Ma eccomi qua.
Sono mesi ormai che non faccio altro se non decantare agli altri, e a me stessa, quanto Marc sia unico, imbattibile, irraggiungibile.
La verità è che tutto questo, per ora, rimane solo un bel discorso, nulla più.
Almeno che oggi Marc non scenda in pista divorando l'asfalto e facendo la pole.
Almeno che domani Marc non scenda in pista e conquisti il suo sesto titolo mondiale.

Non ha bisogno di dimostrare nulla, ma lo farà comunque. Perchè lui è fatto così.

"Credi di potermi concedere un pò di libertà domani?" Mi domanda ironicamente Jorge, sapendo benissimo che il mio lavoro si concluderà nello stesso istante in cui varcherà l'ultimo traguardo della stagione.
Non so cosa mi riserverà il futuro, a dire il vero non mi è stato detto nulla riguardo a possibili rinnovi di contratto, perciò non mi resta che fare il mio lavoro al meglio, per tutto il tempo che mi resta da passare con Lorenzo.
"Non lo so Jorge, non vorrei che senza di me ti sentissi perso" Rispondo ridendo a mia volta, sentendo un suo braccio avvolgermi la spalla fraternamente.

Abbiamo fatto pace per la questione di Lola, forse a dirla tutta non abbiamo nemmeno litigato.
E anche con lei ho all'incirca risolto.
Troviamo tutti stupido litigare per qualcosa che alla fin fine ha reso felici tutti quanti.

Alex ora pensa solo alla prossima stagione e al suo obiettivo primario, la classe Regina.
Jorge si diverte ancora a correre come fosse un bambino e questo gli basta per essere felice. Se poi in mezzo ci metti qualche ragazza, beh allora per lui diventa il paradiso.
Lola è tornata a Berlino, dimenticandosi di Alex, di Jorge e di qualsiasi cosa legata alla MotoGP. Il che non mi dispiace affatto.
Ed infine ci siamo io e Marc, che andiamo considerati come un pacchetto unico.
Eh sì, perchè se domani vince il mondiale, lui sarà la persona più felice al mondo e, di conseguenza, io con lui. Mentre, se per qualche malaugurato caso dovesse perderlo, allora sarebbe motivato a vincere tra qualche mese, il che renderebbe me ancora più fiera di lui.

In poche parole, tutti abbiamo trovato il nostro personalissimo equilibrio, forse non lo capiranno gli altri, ma noi stiamo tutti bene così.

Passeggio lentamente per il paddock, cosciente del fatto che ormai le moto stiano girando da un bel po'.
Per la prima volta da quando sono qua ho paura a guardare. In ogni altra occasione sarei stata attaccata allo schermo, ma oggi sento di non averne le forze. È vero, sono solo le qualifiche, ma giocano un ruolo fondamentale nella tesa partita a scacchi fra il pilota spagnolo e quello italiano.
In poche parole, la gara definisce chi fa i sorpassi migliori, chi ha più costanza, chi se la gioca meglio. Ma è la qualifica a definire chi è il più veloce tra i due e, conoscendo Marc, non vorrà lasciare alcun dubbio.

Una delle cose che chi non ha mai partecipato ad un Gran Premio non può capire è la netta differenza tra il rombo di una moto e quello di un'altra.
Io, ad esempio, riesco a distinguere perfettamente la Ducati di Jorge dalla Honda di Marc e ancora dalla Yamaha di Valentino.
Sono tre motori diversi, guidati diversamente.
In questo preciso istante sento Jorge che passa il traguardo, a giudicare dall'ora direi per l'ultima volta. Subito dopo di lui Dovizioso, avranno fatto gioco di scie. Non mi resta che sperare non abbia funzionato.
Ecco, ora passa Marc.
Un groppo mi sale in gola sapendo che ormai è tutto deciso, che il mondo sa già chi sia il poleman.

Posso sembrare una grande appassionata di moto e motori, ma così non è. Prima di conoscere i fratelli Marquez odiavo tutto ciò che concernesse gomma bruciata, benzina, olio e un'eccessiva gara di virilità. È solo entrando in questo universo che ho capito realmente cosa nasconda, la complessità e la testa necessaria per essere qua.
Ho iniziato ad apprezzare le piccole cose, come le moto che vengono accesse prima di una sessione di Prove, l'odore della benzina che non abbandona Marc nemmeno un secondo per tutto il weekend di gara, l'attenzione maniacale ai dettagli...
C'ho passato solo qualche mese, eppure posso dire che la MotoGP ha completamente catturato il mio cuore.

Accompagno Jorge alle interviste, senza avere il coraggio di chiedergli cosa abbia fatto Marc.
Lui me lo accenna, ma in maniera così vaga da confondermi e basta.
"Bene Marquez, no?" Si limita a dire, prima di essere rapito dai giornalisti.
Ma bene tipo bene o tipo benissimo?
Bene tipo prima fila o tipo pole?
Bene vero o ironico?

Rimango col dubbio fino a quando non sento due braccia stringermi improvvisamente da dietro, mostrandomi subito dopo un Marc estremamente sorridente.
"Me lo merito un bacio in quanto poleman o no?" Domanda allegramente, avvicinandosi per baciarmi.
Vorrei sottrarmi, soprattutto perchè ci troviamo nel posto più pieno di telecamere di tutto il paddock, ma non ce la faccio.
Aspetto questo momento da tutto il giorno, da quando sta mattina ci siamo divisi per andare ognuno nei rispettivi box.

Sentiamo un leggero colpo di tosse che fa girare entrambi di scatto, leggermente rossi in viso.
"Marqeuz sbrigati che aspettano solo te e, per favore, non disturbare la mia PR in orario di lavoro" Dice ridendo Jorge, prendendomi a posta sotto braccio per allontanarmi da Marc.
Lui scuote la testa ancora sorridente, per poi avviarsi verso l'area interviste e rimanerci per una quantità di tempo indicibile.

AnnaTorres

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AnnaTorres - 1...🧡

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Marcmarquez93 😏🧡

Alexmarquez73 Mi pare di averlo già visto quel collo...
/AnnaTorres 🤷🏼‍♀️😂

Clara.Oviela Belli 💓

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