Sul più bello - Marc Marquez

28. La storia più vecchia del mondo

Ci sono delle domande che non dovrebbero mai avere risposta, come se esista la vita dopo la morte, se nell'universo esistano altre forme di vita, il sapore delle labbra del fratello del tuo ragazzo...
Ecco io non ho la risposta alle prima due, ma, sfortunatamente, per la terza sì.

Alex fa incontrare le mie labbra alle sue, gelide. Non sono per niente come quelle di Marc, in cui ho sempre trovato un angolo caldo dove nascondermi. Sono più grandi, più ferme e, soprattutto, inospitali. Come una terra lontana da casa, in cui ti ci ritrovi contro la tua volontà.
Non ho esattamente il tempo di capire cosa stia succedendo, rimango bloccata dallo stupore. Ho sempre amato Alex, nel modo più fraterno ed amicale del mondo, pensando il sentimento fosse ricambiato allo stesso modo. Ma a quanto pare ci troviamo su due livelli inevitabilmente differenti.

Non succede altro, il bacio non viene approfondito o spinto, rimane per qualche secondo sospeso, le mie labbra sulle sue. Un gesto così insolito da farmi perfino confondere, da non lasciare spazio ad una mia immediata reazione.
Quello che ho imparato in MotoGP, però, è che pochi centesimi di secondo possono fare una sostanziale differenza.
Mettiamo caso che nell'istante in cui questo bacio ha avuto inizio io reagisca, separandomi da Alex, ecco allora sarebbe durato così poco da non poter nemmeno essere definito bacio.
Eppure questa mia rapidità non c'è e così ci ritroviamo in balia degli eventi.

"Anna?!" Sento urlare a pochi metri da noi. Serviva questo a riscuotermi, a farmi tornare in me. Poso le mani sulle spalle di Alex, spingendolo all'indietro e voltandomi istantaneamente per capire chi ci abbia sorpresi.
Magari è Jorge, mi dico, o magari chiunque altro.
Ma, come in ogni incubo che si rispetti, la realtà segue l'ipotesi peggiore.

"Marc aspetta non è come sembra!" Il cliché nel cliché. Mi sono sempre chiesta come si possa dire una frase così stupida in un momento tanto delicato, bene, ora lo so.
Mi giro verso Alex in cerca di sostegno, ma lui sembra così mortificato da non essere mentalmente presente nella scena.

"Ah no? Perchè a me sembra proprio come sembra! La mia ragazza e mio fratello, è la storia più vecchia del mondo". Il suo tono di voce è feroce, tanto da farmi sussultare per lo spavento.
Si avvicina a passi rapidi verso di noi, mentre le prime lacrime iniziano a rigarmi il volto.
"E tu! Tu piccolo bastardo!" Si scaglia contro il fratello, spintonandolo.
Alex si alza in piedi, il che lo rende decisamente più alto di Marc, ma allo stesso tempo più innocuo.
"Marc ti giuro che non è successo niente, Anna non c'entra niente" Dice a fil di voce il minore dei due, voltandosi verso di me malinconico.
Vorrei fare qualcosa, mettermi fra loro, ma non servirebbe.
E poi, in fondo, so che tutto ciò non è colpa mia.

"Non nominarla nemmeno mi hai sentito?! Potevi toccarmi tutto Alex, tutto, ma non lei" Lo spintona nuovamente, ma il ragazzo non si smuove.
Marc ha gli occhi indemoniati, del sorriso neanche l'ombra.
Doveva essere una serata perfetta eppure si è trasformata in un inferno.
Poso una mano sul bicibite del mio ragazzo, ma lui si dimena con un gesto scattoso.
Mi fulmina con lo sguardo, poi si rivolge di nuovo al fratello "Avete rovinato tutto" Si limita a dire, sempre urlando, prima di scagliare un destro sulla mascella di Alex.
Cade a terra, con del sangue che gli esce dal labbro inferiore, ma la mia attenzione và solamente a Marc.
Dimena la mano dolorante, il che è per me un improvviso flashback.
L'ultima, ed unica, volta in cui ho visto Marc prendere a pugni qualcuno era per difendere me, mentre ora sembra solo volermi allontanare.

Apro bocca per dire qualcosa, una qualsiasi cosa, ma lui mi gira le spalle e sparisce all'interno del grande edificio.
Non mi interessa nulla di Alex al momento, così come di Marc o di chiunque altro.
Voglio solo correre, correre lontano, perdermi tra le strade del Principato e, possibilmente, non tornare mai più.

Marcmarquez93