25. Amoreggiare

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Camera mia è discretamente grande, con le pareti colorate di un giallo pastello e il mobilio tra il bianco e il grigio. Un grande letto matrimoniale svetta al centro, mentre sulla sinistra una portafinestra dà sul balconcino.
Una specchiera e un grande armadio concludono quello che è l'arredamento della mia stanza, rimasto invariato per quasi tutto il corso della mia vita.

Quando entro mi butto a peso morto sul letto, come abitudine, ricordandomi solo poi della presenza di Marc.
Mi giro così da essere a pancia in giù, sostenendo il mento con le mani e osservando il ragazzo che mette a sua volta piede nella stanza.
Mi sorride dolcemente, richiudendo la porta alle sue spalle e avvicinandosi a me.
"Mi dispiace per quello che è successo, non avrei dovuto dargli corda" Dice sedendosi al mio fianco e lasciandomi un rapido bacio sulle labbra.
"A me dispiace che tu sia finito in questa gabbia di matti" Ammetto ridendo, sporgendomi subito per rubargli un altro bacio.

Rimaniamo abbracciati su quel letto per tutto il tempo rimanente prima di cena, entrambi stremati dopo la notte insonne passata ad assecondare l'adrenalina alle stelle del qui presente campione del motomondiale.
Solo al pensiero mi sembra così folle che mio papà abbia anche solo pensato quelle cose su di lui, il fatto che non se lo meriti, che sia solo stato fortunato.
Spero che Marc non l'abbia preso sul serio, anche perchè non sarebbe per nulla giusto.

Alle otto in punto scendiamo di sotto, andandoci a sedere al tavolo da pranzo.
Mio papà siede capotavola, come suo solito, mentre mia mamma è davanti a noi. Io e Marc siamo l'uno al fianco dell'altra, il che mi rende molto felice.
Ricordo le cene qua, in tre, il silenzio o i perenni discorsi di lavoro.
Se tornassi indietro e dicessi a quella Anna che qualche anno dopo sarebbe stata nello stesso posto, ma con affianco un ragazzo solare e speciale come Marc, probabilmente non mi avrebbe creduto.
Eppure eccoci qui.

Mamma si alza per portare in tavola il suo celebre pollo piccante, punta di diamante della sua cucina, mentre la ringraziamo cortesemente.
Quando si siede regala un'occhiata micidiale a papà, di quelle che ho preso da lei, ma lui non si scompone.
So che vorrebbe lui si scusasse, ma so anche che è troppo orgoglioso per farlo, quindi temo proprio che Marc non riceverà nessuna bella parola per il suo mondiale, non in questa casa quantomeno.

"Dimmi Marc, se non avessi corso in moto, che avresti fatto?" Domanda mio padre, prendendo una forchettata dal piatto e osservando seriamente il mio ragazzo.
Sono a disagio io, lo è evidentemente mia mamma, ma Marc è impassibile.
Sarà che è abituato a ben altri livelli di tensione, quindi una cena con mio papà gli deve sembrare una passeggiata.
"Il meccanico, probabilmente, o forse l'ingegnere. A dirla tutta non ho mai pensato ad un piano B, sapevo che avrei corso, l'ho sempre saputo" Risponde fieramente il pilota, con un sorriso a concludere la sua affermazione.
"Hai peccato di presunzione figliolo, avresti potuto fallire e illuderti per nulla" Continua il capofamiglia, dimostrando come le sue intenzioni pacifiche siano ridotte a zero.
"Forse ero un pò troppo sicuro di me, ma se non lo sei, un mondo come il mio ti mangia. Non basta firmare qualche foglio e chiudere qualche trattativa, si tratta di toccare con la testa il suolo a 300 km/h. Perciò sì, sono dannatamente sicuro di me, anche perchè al contrario rischierei di farmi solo del male" Questa frecciatina colpisce in pieno mio padre, il cui lavoro è il centro di tutto.
Un pò come la moto per Marc, per lui i suoi documenti e le sue trattative sono la cosa più importante di tutte, tolta la famiglia ovviamente. Anche se a volte ho dubitato perfino di poter competere con tutte quelle scartoffie perennemente presenti nel suo ufficio.

"Anna invece voleva studiare fotografia, diventare una biologa marina oppure una campionessa di equitazione. Fortunatamente al momento della scelta si è fatta consigliare da me, studiando in uno dei migliori College Americani e uscendone laureata in Public Relations con ottimi voti".
È la prima volta che usa me per vantarsi, il che normalmente mi riempirebbe d'orgoglio, ma è evidente anche come sia la strategia sbagliata.
Mi dispiace papà, ma usare i miei successi per ferire Marc non funzionerà mai.
"Lo so bene, sono il suo più grande fan. Non ci fosse un conflitto d'interesse le chiederei di farmi da PR anche subito, ma preferisco tenerla a distanza dalla mia moto. Sa com'è, devo stare troppo concentrato e lei è una sorta di bomba ad orologeria".
Scherza facendo ridere sia me che mia mamma, finalmente.
Ride anche lui e con quella risata non può che rallegrare l'intera sala, sciogliendo un pò la tensione creatasi.

Sul più bello - Marc MarquezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora