Chapter Fiveteen

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Ho deciso che oggi finiti gli allenamenti parlerò con Jude di quello che è successo in questi giorni, ho bisogno di alcune spiegazioni. Voglio assolutamente capire perchè è andato da Mark a dirgli che non vuole più usare i modi del comandante per vincere le partite quando era il primo a dirmi che non importata come arrivare alla vittoria l'importante era vincere a qualunque costo.

Così una volta finiti gli allenamenti salutai Joe e David e mi incamminai verso casa Sharp, oggi Jude non si era neanche presentato a scuola, non so come aveva fatto a convincere il padre, forse sta male...

Arrivata davanti alla villa suonai il campanello e mi venne ad aprire il maggiordomo

"Buongiorno signor Smith, Jude è in casa?" domandai educatamente al signore

Il signor Smith è un uomo abbastanza alto con i capelli grigi e molto gentile e anche se a prima vista non sembra è un uomo molto simpatico, ogni volta che vengo a casa di Jude, Smith ci prepara la merenda cosa che non dovrebbe neanche fare ma lui dice che lo fa con piacere dato che non avendo figli tratta Jude come tale.

"Buongiorno signorina Genesis, il signorino Jude è in camera sua, vada pure" mi rispose

Ringraziato il signor Smith salì al piano superiore e andai in fondo al corridoio e bussai alla porta alla mia destra, non ricevendo alcun suono aprì la porta e trovai Jude sul divano intento a fissare un vecchio giornalino di calcio.

"Non ti ho dato il permesso di entrare" mi disse

"Non mi importa granchè, dobbiamo parlare e anche subito" gli risposi a tono sedendomi sul divano accanto a lui

"E di cosa dobbiamo parlare?" mi chiese buttandosi all'indietro, appoggiando così la schiena al divano e voltandosi verso di me

"Prima di tutto perchè non mi hai detto che Celia è tua sorella?" domandai guardandolo a mia volta

"É una storia complicata" iniziò volendo sviare l'argomento

"Non mi interessa, vuoi essere il mio ragazzo? Bene, voglio sapere tutto di te, non voglio un rapporto basato su bugie e ignoranza, voglio stare con una persona che conosco e che mi dice tutto, non con uno sconosciuto" dissi alzando un po' il tono della voce

"Sei la prima cui lo dico." disse iniziando il discorso "Quando ero piccolo i miei genitori sono morti in un disastro aereo, loro andavano spesso all'estero per lavoro così io e Celia rimanevamo a casa da soli, ma dal giorno dell'incidente siamo rimasti soli davvero.

Quando Celia ha compiuto cinque anni due famiglie diverse ci hanno adottato separandoci definitivamente, io e mio padre abbiamo un patto, se vinco per tre volte di fila il Football Frontier io e mia sorella potremo finalmente vivere insieme però nel caso dovessi perdere una sola partita o perdere la finale non solo non rivedrò Celia ma non avrò neanche più un posto dove stare. É per questo che non ti ho mai parlato di lei, perchè il non poterle stare accanto mi fa male e a dir la verità quando parli di Mark un po' ti invidio" mi dice Jude guardandomi negli occhi solamente nella parte finale del suo discorso

"Oh mio Dio Jude, è una cosa bruttissima, come può tuo padre prometterti una cosa del genere? Non avrebbe neanche dovuto fare una promessa, avrebbe dovuto lasciarti passare il tempo con tua sorella senza doverti imporre di vincere uno stupido campionato." dissi prendogli la sua mano nelle le mie

"Qual è l'altra domanda che volevi farmi?" mi domanda cambiando argomento

"Perchè l'altra sera sei andato a dire a Mark che ti sei stufato di vincere le partite nel modo del comandante" chiesi

"Per spiegartelo devo tornare a raccontarti di quando ero in orfanotrofio. Quando i miei genitori sono morti un signore mi diede questo giornalino che parla di mio padre, è l'unico ricordo che ho di loro, essendo molto piccolo quando è successo non ho neanche una loro foto e neanche un ricordo nitido. É questo che mi ha spinto a giocare a pallone, quando calcio la palla è come se sentissi mio padre corrermi accanto, è iniziato così che ho iniziato a giocare e all'inizio mi divertito davvero un mondo, poi però tutti hanno iniziato a pretendere che vincessi, col tempo vincere era diventato più importante di qualsiasi altra cosa, bisognava vincere ad ogni costo e qualunque mezzo era lecito, è per questo che ai miei occhi il signor Dark è un mito. Solo che mi sono stancato di vincere scorrettamente, voglio giocare davvero meritando una vittoria non barando..."

Dopo il suo racconto non dissi niente, annuì soltanto abbracciandolo. Io non ero d'accordo con quanto detto da lui, io volevo battere Mark a tutti i costi, voglio fargli vedere che nonostante tutto sono la più forte e se per farlo devo barare non mi importa...forse dopo avrò il rimorso di non aver vinto lealmente ma non importa.

Jude si staccò dall' abbraccio e si tolse gli occhialini facendomi vedere i suoi bellissimi occhi rossi

"Devo dirti una cosa" disse guardandomi finalmente negli occhi

"Dimmi" risposi

"Sai Gene, quando sono con te mi dimentico di tutto quello che sta intorno, non penso più al comandante, a mio padre o a Celia penso soltanto a quanto io stia bene con te, non voglio spaventarti con quello che sto per dirti e non voglio neanche che tu mi risponda o per lo meno non adesso. Io Gene.. credo di amarti" mi disse

Rimasi di sasso, non mi aspettavo un discorso così da parte di Jude, so che prima o poi ne avremmo parlato, ma non pensavo oggi. Non so se amo Jude, o per lo meno non l'ho ancora capito, anch'io quando sono con lui mi dimentico di tutto e provo delle strane emozioni, ma forse la regina di ghiaccio, come mi chiama lui, non si è sciolta completamente. Così al posto di rispondergli lo baciai. Lui ricambiò, come se non aspettasse altro, in effetti era un po' che ci ignoravamo, e approfondì il bacio.

Ci staccammo dal bacio dopo non so quanto tempo, interrotti dal bussare alla porta, chissà quanto avremmo continuato pensai. Così alla velocità della luce mi alzai dalle sue gambe e mi buttai sul lato opposto del divano. Aspetta come ci ero finita sopra di lui? Vabbè ci penserò dopo

"Sono Dark, sto entrando" disse la voce dietro la porta

"Mi ha chiamato tuo padre spiegandomi il vostro discorso dell'altra sera" iniziò Dark chiudendo la porta dietro di se "Ciao Gene" mi salutò vedendomi seduta sul divano

"Buonasera comandante, io allora tolgo il disturbo" dissi, non feci in tempo ad alzarmi che Jude mi disse di rimanere

"Chi sono io, ti prego dimmelo" disse Jude guardando davanti a lui

Perchè ha fatto questa domanda al signor Dark? Non capisco... ma a quanto pare l'allenatore ha capito.

"Ti racconterò una storia che ha inizio molto tempo fa, io cercavo qualcuno con un talento straordinario e mi ricordo come se fosse ora la prima volta che ti vidi giocare a calcio. avevi solo sei anni ma avevi già una perfetta padronanza del pallone. Credevo tantissimo in te e per questo ti considero l'erede naturale della Sharp Corporation il tuo futuro è assicurato. Ti aspetta una carriera brillante e guadagnerai più soldi di quanto immagini, che puoi desiderare di più." rispose l'uomo

"Giocare a calcio" gli disse Jude

"Nessuno ti ha mai obbligato a giocare e nessuno te la mai impedito sei sempre stato libero. Il calcio è un ottimo esempio perché in campo sei tu che imposti le azioni così come tuo padre organizza il suo lavoro, bisogna pensare, muovere le pedine e uno sbaglio può provare il fallimento ma con le scelte giuste sarai degno di portare avanti il nome della compagnia"

Non ho ben capito perchè Jude per iniziare il discorso ha fatto quella domanda, ma ho sicuramente capito che, come mi ha detto precedentemente, si è stancato di giocare in modo sporco e che vuole vincere lealmente. Però facendo così ha il rischio di perdere la finale e non poter più vedere sua sorella. Davvero vuole rischiare così?

"Lei dimentica un piccolo dettaglio, cioè che non ho mai vinto in modo pulito, non sta ingannando soltanto me ma inganna anche gli altri membri della squadra"

"Sai quanto è odiosa la sconfitta, o forse ti piace essere un perdente? " chiede il comandante mentre si china per afferrare il giornalino di Jude

"Fermo, non lo tocchi!" Jude con uno scatto afferrò il giornalino e si alzò di scatto dal divano

"Quel giornalino finirà per annebbiarti la mente, buttalo via" disse il comandante posizionandosi davanti al mio ragazzo"

"No, lei non capisce, io voglio giocare e battermi lealmente se sarò sconfitto pazienza ma almeno non avrò rimorsi" Jude alzò un po' la voce mentre pronunciava queste parole

"Sei tu che non capisci non ho ancora risposto alla tua domanda, poco fa mi hai chiesto di rivelarti chi sei, te lo ricordi? É molto semplice sei Jude Sharp spero che tu lo capisca." disse il comandante andandosene

Non ditelo a mio fratelloWo Geschichten leben. Entdecke jetzt