Capitolo 4

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"Gemma, davvero, lui è magnifico. E' umile, buono... Ci stiamo parlando spesso in questi giorni, lui è dolce con me" dice Harry, al telefono con sua sorella. In effetti è vero, stanno parlando spesso, lui e Louis.

Gemma sospira, perché sa quanto Harry abbia sempre guardato la tv con aria sognante, ogni volta che i primi piani ricadevano sul volto di Louis, sudato e concentrato a battere un rigore.

La conversazione con Gemma prosegue per svariati minuti per poi concludersi con un "Mi manchi".

Harry a casa da solo proprio non riusciva a starci ed anche Louis, a casa da solo, dopo la rottura con Eleanor, non riusciva a darsi pace.

Louis sta giocherellando con il telefono, ma poi, una pesantezza allo stomaco lo assale, vorrebbe così tanto non essere solo, avere qualcuno al suo fianco, ora.

Pochi minuti dopo, si ritrova sul profilo di Harry, su Instagram e si rende conto di quanto sia una bella persona. Vede le foto del suo viaggio in Africa e le sue giornate passate in oncologia; vorrebbe stringerlo ancora una volta a sé.

"Ehi Harry!" digita Louis su Whatsapp, sperando di non essere inopportuno.

Harry sente suonare il telefono, il cuore gli sale in gola quando legge "Numero 12 :P", era il nome con il quale aveva salvato Louis, una settimana prima.

"Louis!" risponde, con le mani tremanti. La risposta dell'altro arriva immediatamente: è online.

"Che fai?" Louis non vuole arrivare subito al sodo, cerca di girarci attorno.

"Se ti rispondessi che non sto facendo nulla? Oggi sono decisamente apatico" scrive Harry, con un sorrisetto sulle labbra.

"Ti risponderei che anche io sono fermo sul divano a non fare nulla, ti va di raggiungermi? Magari chiamo anche gli altri" Louis si morde il labbro, aspettando con ansia una risposta affermativa.

"Certo! Porto le birre?" Harry sente che si sarebbe sciolto da un momento all'altro.

"Affermativo, ti giro l'indirizzo di casa, a dopo x" quel cuore è decisamente troppo per il povero Hazza.


L'attesa affinché qualcuno gli aprisse la porta, non è mai stata così lunga. Harry sente i passi del più grande, anche attraverso la porta ancora chiusa.

Louis apre la porta, aspettandosi tutto, tranne un Harry così... bello. Ovviamente lo è sempre, ma vestito così stava davvero bene. La t-shirt bianca gli calza a pennello e gli skinny jeans neri sottolineano le sue cosce muscolose.

-Ehi, ciao Lou, ho portato rifornimento.- sorride Harry, riferendosi alle birre, mostrando le sue adorabili fossette.

Louis sente caldo e non capisce cosa stia succedendo, eppure casa sua ha l'aria condizionata accesa.

-Entra pure, Harry.- dice quasi in un sussurro Louis. Harry obbedisce, sorpassando la figura minuta del più grande. Casa di Louis è davvero spaziosa e luminosa, il bianco è il protagonista, tutto è in ordine, non c'è nulla che non sia dannatamente al suo posto.

-Gli altri?- chiede il riccio, rompendo il silenzio. Louis incontra i suoi occhi verdi, regalandogli un sorriso affettuoso -Ci raggiungeranno all'ora di cena.- il cuore di Harry sprofonda fino allo stomaco, questo vuol dire che staranno assieme per l'intero pomeriggio? Da soli?

-Ti puoi sedere, anzi, dammi queste, così le metto al fresco, se vuoi ne apriamo due ora, per noi.- Harry annuisce, deve ancora riprendersi dalla situazione.

Si accomoda sul divano bianco, di pelle, sprofondando nei cuscini morbidi, pochi secondi dopo, anche Louis lo raggiunge.

Entrambi con lo sguardo basso, forse troppo a disagio in una situazione così nuova, forse troppo intenti a sentire i respiri pesanti, l'uno dell'altro.

Why would you ever kiss me?// Larry StylinsonWhere stories live. Discover now