Capitolo 21

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-Haz, te l'ho detto, stasera cucino io, ho in mente una ricetta... Ti piacerà!-

-Lou... Ma tu hai mai cucinato? A parte riscaldare l'acqua per il thè, intendo.- Harry tiene le dita sul labbro inferiore mentre parla con il più grande, in punta di piedi per prendere l'olio sulla mensola in alto.

Harry lo osserva e non può far altro che sorridere a quella visione così tenera.

-Sai, Lou, se ci fossimo conosciuti tre anni fa, quando avevo sedici anni, saresti stato più alto tu di me.- si lascia sfuggire una risatina, facendo voltare Louis nella sua direzione.

-Senti, gigante buono, io alla tua età portavo rispetto a quelli più vecchi di me.- sospira trattenendo un sorriso complice -Comunque, no, non ho mai cucinato davvero, forse questa è la prima volta.-

Il riccio osserva le mani piccole di Louis mentre avvolge un pezzo di petto di pollo nel prosciutto crudo, aggrotta la fronte e sposta il suo sguardo verso gli occhi del più grande.

-Mi spieghi cosa stai facendo? Non ho mai mangiato una cosa simile...- Louis si sente colpito nel segno e finge un'espressione offesa.

-E' pollo ripieno di mozzarella, avvolto nel prosciutto di Parma!- Harry lo guarda arricciando le labbra -E l'ho inventato io, Harreh, lo amerai!-



Durante la preparazione di Louis, il più piccolo rimane ad osservarlo, dallo sgabello della cucina e non perde tempo a fotografarlo, trovandolo eccessivamente tenero, ma anche sexy.

-Sai, sei davvero bello, Lou, sembri  una donna di casa.- comunica Harry, continuando ad osservare la foto e facendo lo zoom sui glutei sodi di Louis, stretti nei jeans.

-Ti ringrazio Ricciolino, anche tu sei davvero bello.- il volto di Louis si incolla a quello di Harry ed abbandona il piano della cucina per avvicinarsi a lui.

La tensione nell'aria è palpabile, Harry desidera Louis come non ha mai fatto prima e lo stesso vale per il più grande, che si avvicina, infilandosi con il corpo tra le gambe di Harry, piegate sul bordo dello sgabello.

Louis viene travolto dagli occhi verdi e puri di Harry, sentendo come un pugno nello stomaco; il più piccolo è davvero bellissimo e più è al suo fianco, più Louis si rende conto di quanto ne sia infatuato.

-Allora, Harry Styles... Ci troviamo qui... Così vicini.- le dita di Louis finiscono sulle labbra di Harry e le accarezzano delicatamente; il più piccolo sospira ed arriccia il naso, ad occhi chiusi.

Si lascia trasportare da quelle dita ruvide ma leggere, intente a portare solo piacere.

-Neanche immagini cosa mi stai facendo, Harry fottuto Styles.- le sue labbra si poggiano sul collo del più piccolo, passandoci dei baci umidi e soffici che lasciando il più piccolo a corto di fiato.

Louis porta le sue mani dietro alla nuca di Harry, stringendogli i capelli; continua a baciarlo, lentamente, torturandogli il collo. -Sei mio, Haz.- il succhiotto che rimane tra la mandibola ed il collo di Harry spiegherebbe questa affermazione.



-Mio dio, Lou!- Harry mastica la creazione del più grande, emettendo suoni di approvazione -Sei stato bravissimo!- afferra tra i denti l'ultimo boccone e sistema le forchette nel piatto; si porta il pollice al lato della bocca, per pulirsi. Louis sospira pesantemente e poggia le posate nel piatto.

-Harry, te ne prego, basta provocarmi così.- il più piccolo solleva lo sguardo e nasconde un sorriso malizioso, allargando appena le narici; i suoi occhi brillano.

-Cosa ho fatto, Lou?- la sua voce è ovattata e seducente, nulla a che vedere con la voce di Harry, la sua solita voce, si intende.

Louis si alza dallo sgabello, spostandolo con un colpo di fianchi e si fionda su Harry, impegnato a stringere le labbra per non rivelare il sorriso di chi ha capito perfettamente cosa sta per succedere.



Nudi nel letto, dopo aver fatto l'amore, parlano; lo fanno sempre, guardando il soffitto e parlano davvero di tutto.

Harry di solito ascolta Louis, preoccupato di non esser un fratello sufficientemente bravo; lo ascolta sempre con attenziona, inciampando a volte nell'accento forte del più grande. Ma lui ama anche quello, perché anche se Louis prova a nasconderlo, con lui esce sempre fuori, più che con altri.

Louis di solito ascolta Harry, ma non perché si sfoghi, o almeno, dopo il litigio il più piccolo di lascia andare, più o meno, e se non riesce a parlare, si sfoga piangendo sulla spalla del più grande; però sì, Louis lo ascolta anche parlare, mentre dorme, perché Harry riesce ad essere affascinante anche così.

-Haz, tu cosa dici agli altri di noi?- a quella domanda, il più piccolo si irrigidisce e si gira verso di Louis, tenendo il piumone bianco stretto tra le mani.

-Io... Gli dico che ci stiamo... frequentando?- la situazione è imbarazzante, o almeno per Louis lo è, perché a volte è più bambino di Harry.

-Sai, io ancora... Non sono pronto per... Beh hai capito, ma io sento che la cosa più giusta sia... Insomma, tu e io, beh- Harry lo interrompe, accarezzandogli i capelli scompigliati.

-Lou, stai tranquillo, ehi, io posso aspettare, l'importante è stare con te, tu lo sai.- Louis gli sorride in modo nervoso e riprende a parlare, sperando vivamente che Harry non lo interrompa di nuovo, perché è dannatamente difficile esprimere a parole quello che lui pensa.

-Sì, Haz, lo so, ma quello che voglio chiederti io è altro, insomma...- sospira ed inchioda i suoi occhi in quelli di Harry -Vuoi essere il mio ragazzo? Cioè per me lo sei stato anche fino ad ora, ma non sapevo che tu la pensassi così, quindi per ufficial...- viene interrotto di nuovo, dalle labbra di Harry sulle sue.

Il più piccolo si lascia sfuggire un gridolino e continua a riempire le labbra di Louis di baci, brevi e casti; si stacca per abbracciarlo, stringendolo con le gambe a sé.

-Beh, immagino che sia un sì, vero Harold?- il più grande sente il cuore esplodere per la reazione di Harry e ricambia l'abbraccio, affondando le mani in quei ricci morbidi e sempre più ribelli.

Why would you ever kiss me?// Larry StylinsonWhere stories live. Discover now