Capitolo 6

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Louis poggia il corpo pesante di Harry sul divano che si accuccia, pronto a dormire, di nuovo.

-Haz, non ti addormentare che sennò non posso portarti a casa...-

-Meglio... Sto sempre solo.- sbiascica il più piccolo. A Louis si stringe il cuore, non vuole pensare alla testolina di Harry che si poggia sul cuscino, la sera, in un letto troppo vuoto. -Sono stanco di dormire da solo.- sussurra ancora Harry.

Louis si abbassa all'altezza del viso di Harry e gli accarezza i capelli, spostandoli da quel viso troppo bello per essere coperto. Solo allora Louis si rende davvero conto di quanto Harry sia bello; i suoi lineamenti sono morbidi, con un accenno di mandibola spigolosa, proprio come un bambino appena cresciuto, le ciglia lunghe coprono gli occhi chiusi e le labbra sono più rosee del solito.

-Harry...- sospira Louis, con una mano ancora nei capelli del più piccolo. -Mh.- risponde Harry con un grugnito.

-Vuoi dormire qui?- chiede Louis, colpito dalle sue stesse parole. Harry, seppur ubriaco, strabuzza gli occhi.

-Davvero, non devi accettare se non vuoi.- dice impaurito Louis; non vuole spaventare Harry.

-Basta che dormiamo presto, perché ho sonno.- dice Harry, ammiccando un sorriso, tra il sexy ed il tenero.

La stanza di Louis è buia e silenziosa, Harry sta continuando a stare nel suo dormiveglia, mentre Louis guarda il soffitto, troppo spaventato dalla situazione. Un ragazzo nel suo letto e non un ragazzo qualunque, ma Harry.

-Lou.- sussurra Harry, impercettibilmente. Louis si volta di scatto, spaventato dalla voce roca di Harry.

-Dimmi, Haz.- sussurra a sua volta, creando una situazione estremamente intima, ma non imbarazzante, perché ad entrambi piace. Si piacciono.

-Non ti spaventare.- continua il più piccolo -Ma io ti devo dire che sei bello...non essere geloso.-

A Louis manca il fiato, perché solo ora ha realizzato che forse quella sentita nel locale non è altro che la sua gelosia. Ma non può essere, come può essere geloso di Niall? E poi perché dovrebbe?

-Harry...- dopo di che il silenzio riempie nuovamente la stanza.

-Sei bello anche tu.- dice Louis, quando ormai Harry dorme un sonno profondo.


Il risveglio di Harry è traumatico, neanche si può considerare un vero e proprio risveglio, il suo corpo chiede aiuto ed il ragazzo riccio si alza di corsa dal letto in cerca di un bagno, il problema è che cerca il suo.

A Louis bastano pochi secondi, dallo scatto di Harry, per capire cosa stia succedendo.

-Harry! Aspetta!- lo ritrova in corridoio, poggiato con le mani al muro, che cerca di respirare -Il bagno è qui, seguimi.- dice in fretta Louis, trascinando Harry con sé, prendendogli il polso.

Louis lascia Harry davanti alla porta, ma vedendo il piccolo così distrutto mentre rigettava la sbornia, si avvicina e gli sposta i capelli dalla fronte.

-Lou...- dice la voce tremante di Harry -Vai pure, posso stare da solo.-

-No, Harry, io sto qui, anche per sottolinearti il fatto che sei un cretino.-

Harry sforza un'altra volta il suo stomaco, sentendo le vene sporgenti sulla fronte, gli occhi che sembrano quasi uscirgli dalle orbite.

-Io... vado a fare un thè, raggiungimi se riesci... Fai come se fossi a casa tua.- dice Louis.

Louis si trova con i gomiti sul tavolo e la testa tra le mani, in una sorta di dormiveglia; Harry entrando in cucina, si sente in colpa vedendo quella scena.

-Lou... Vai a dormire... Io sto bene.- sussurra, toccando la spalla al più grande.

-Mh... No, ehi, come ti senti?- chiede stralunato Louis.

-Sto bene, davvero, appena prendiamo il thè poi torno a casa, così puoi riposare...-

-No! Cioè, come vuoi, ma se vuoi restare, fino a quando non suona la sveglia, a me farebbe piacere.-

-Scusami se ti ho svegliato... Non volevo, ma davvero mi sono sentito male.- Louis ridacchia, facendo sospirare Harry. Sa dove il più grande voglia andare a parare -E zitto, so che vuoi farmi da paparino.-

-Perché hai bevuto? Ma più che altro Harry, davvero ti senti solo?- ad Harry il cuore si blocca; come un flash appaiono davanti ai suoi occhi, la scena vissuta poche ore prima.

-Ehi...- Louis si avvicina a lui, circondando le spalle di Harry con il suo braccio.

-E' che stare qui non fa per me... Mi manca mia sorella, mia mamma... Vorrei tanto vedere i loro sorrisi quando rientro in casa, ma vedo solo il vuoto, non c'è mai nessuno.-

-Ti va di parlare di loro?- chiede Louis, con un sorriso dolce.

-Ci sarebbero così tante cose da dire... Mamma è bellissima, è forte, quando ho capito di essere... gay- Harry alza lo sguardo, incontrando quello di Louis che gli fa cenno di proseguire -mi ha abbracciato, forte, mi ha detto che non dovevo preoccuparmi mai delle parole degli altri, che avrei trovato l'amore.- Harry si lascia sfuggire una risata, incuriosendo Louis.

-Perché ridi, Haz?- il più grande si gira a prendere le bustine di thè, mettendole in infusione nel bollitore ormai pronto.

-Perché è più difficile amarmi piuttosto che odiarmi.- quelle parole lacerano l'anima di Louis che continua a guardare gli occhi di Harry -Sai, è lei che mi ha fatto capire che l'amore vero esiste ed io me lo immagino l'amore vero, sempre.- Harry chiude gli occhi, tirando un respiro profondo.

-Perché pensi che sia difficile amarti?- Louis ancora non dimentica la frase iniziale ed Harry lo nota.

-Non ti è sfuggita eh- ridacchia per poi riprendere a parlare -penso che se mi innamoro do tutto me stesso, ma il fatto è, Lou, che io pretendo che mi si dia tutto, ogni sforzo. Io non voglio le storielle e sai quante ne potrei avere? Io non voglio, io voglio innamorarmi.-

-Anche io vorrei...- si lascia sfuggire Louis, rendendo la situazione estremamente imbarazzante.

-Tu che mi dici? Come stai?- chiede Harry, cercando di spezzare la tensione.

-Sono... confuso, ultimamente.- Louis non può credere davvero a quello che sta dicendo.

-Perché? Ti manca Eleanor?- tenta Harry.

-In realtà, Haz, non lo so, forse sì, ma più di tutto, sento qualcosa... come se stia cambiando qualcosa in me... Io non so cosa dire.-

-Non sei obbligato a parlarmene Lou.- a quel punto Louis alza lo sguardo ed incontra quello di Harry.

-Sappi che, il primo a cui dirò tutto questo, quando me la sentirò, sarai tu.- Louis sorride ad Harry.

Il letto ora è più comodo ed i volti di entrambi sono rivolti verso il soffitto. La stanza è estremamente calda, ma in tutto ciò nulla ferma Louis dall'abbracciare Harry.

-Non devi sentirti più solo, questa casa, Harry, è sempre aperta per te.-

-Lou, grazie.-

-A te.-

Why would you ever kiss me?// Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora