Capitolo 4

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18:40

Pov. Italia

Mai sentita una sensazione di, vuoto?
Avere voglia di qualcosa, senza sapere cosa?
Io mi sento cosi al momento, mi sento perso, è da qualche ora che sono in giro e non so che fare.

Credo che tornero a casa, ormai sono in viaggio da un po', mi piace andare in giro visitare luoghi, mi fa venire in mente a quando ero piccolo, io e mio zio, Regno d'Italia, a volte prendevamo l'auto e facevamo lunghi viaggi senza una precisa direzione.

Non passa molto prima di arrivare a casa, lascio la moto in garage ed entro in un luogo buio e deserto ormai da tempo.
Mi levo la giacca e le scarpe no so perché, ma mi piace stare a casa scalzo, in più odio le ciabatte

Ora che ci penso è tardi dovrei iniziare a cucinare qualcosa per dopo
"Allora, ragù, pasta sfoglia, besciamella, altro ragù."
Ok, e lasagna sia, stavo per accendere il forno quando sento qualcuno suonare il citofono.

"Chi minchia è a quest'ora" mi incammino verso la porta di casa e appena apro la porta vedo un sorriso che non mi aspettavo di vedere in più in questi giorni
"Ciao Ita, volevo venire a farti visita"
"Porca troia Grecia. Entra, e levati le scarpe"
"Ok" mi dice con ancora il suo sorriso stampato in faccia
"Stavo preparando la cena, ti va di aiutarmi?"
"Certo"

Abbiamo passato la serata a cucinare, chiacchierare e a ricordare i vecchi tempi.

"Mi è venuto in mente quando avevamo fatto una torta di compleanno per Spagna e per poco non abbiamo distrutto la cucina" mi dice Grecia mentre rideva
"Ci siamo lanciati la panna e le uova addosso" rispondo ridendo anche io

"Se Giappone si infortuna, dobbiamo chiamare un dottore o un veterinario?" Mi chiede Grecia mentre apparecchia il tavolo ed io cercavo da bere
"Ma che cazzo di domanda è? E comunque dovreste portarla da me"
"A volte mi dimentico che sei un dottore"
E già, ho una laurea medica, sono stato in un ospedale per poco tempo però poi ho deciso di aprire il mio locale.
"Allora c'è, acqua, acqua, altra acqua e delle birre, ma si, facciamo una pazzia." Dico tra me e me mentre prendo le bottiglie e le metto sul tavolo
Devo seriamente fare la spesa

"Comunque devo dire che ci è venuta bene la lasagna" dice Grecia allegramente
"Mhmh" provo a dire mentre ho la bocca piena
"Hai ancora la tua vecchia chitarra?"mi dice Grecia indicando verso lo strumento nominato antecedentemente
"La suono di tanto in tanto"
"Spagna non suonava la batteria? Potremmo fare una band, un italiano un greco e uno spagnolo" in realtà non è la prima volta che Grecia propone una cosa simile, lui è molto bravo col basso e spesso da piccoli diceva che gli piaceva la mia voce, tanto Spagna quanto Grecia sapevano come farmi arrosire
"Sai conosco una belle battuta se invitiamo Vaticano"
"Idiota" dice Grecia mentre sorride

"Ti va di guardare qualcosa prima di andare a dormire?"
"Dovrei andare a casa Ita"
"Sei già mezzo ubriaco ed è notte, non pretenderai mica di guidare fino a casa tua? Resta a dormire qui dai" gli dico avvicinandomi a lui e mettendo le braccia attorno al suo collo
"E poi, non ho ancora potuto ringraziarti per ieri sera" gli sussurro all'orecchio
"Come vuoi Ita, allora cosa guardiamo?"
"Scegli tu io prendo altre bottiglie" dico mentre mi stacco da Grecia

Dopo qualche bottiglia e 1 ora e mezza di film, incominciò a notare che Grecia inizia a sentire l'alcol
"Non c'ho capito niente"
"Ti credo, da quanto sei ubriaco, senti resta qui io vado in bagno" e così faccio una volta lì mi levo la maglietta e mi lavo la faccia e i denti, quando prendo l'asciugamano e me lo porto al viso sento delle mani sui fianchi

"Ti ho mai detto quanti sei carino?" Inizio a sentirmi il respiro di Grecia sulla nuca per dopo girarmi  prendermi dalle braccia, e spingermi contro il muro
"Scalzo, senza maglietta, pantaloni attillati"

Grecia posa una mano sul mio petto e inizia a farla scivolare verso il mio addome
"La tua pelle soffice, un corpo bellissimo, la tua voce incantevole, e il viso angelico" dice mentre mi porge la mano sulla guancia
"Sono tutt'altro che un'angelo Grecia, e sai bene, che nonostante il mio corpo tenero e carino sono abbastanza forte da stenderti facilmente sono addestrato"
"Lo so bene, ma so anche che non è ciò che vorresti"

Cazzo se mi conosci bene Grecia e credo che me l'abbia letto negli occhi infatti lui mi alza dalle gambe e mi porta in braccio, mentre lui mi tiene le mani sul culo io istintivamente mi sono afferrato al suo collo con le braccia e alla vita con le gambe, è un vero peccato che domani ti dimenticherai tutto.

In meno di dieci secondi mi ritrovo sul letto con Grecia sopra di me che mi tiene dai polsi mentre mi bacia e morde il collo
"Hey rilassati Ita vedrai che ti piacerà" mi sussurra Grecia all'orecchio per poi mordermi il lobo al che io ansimo e lui ne approfitta per baciarmi appassionatamente inserendo la sua lingua nella mia bocca
È soltanto un'altra notte passata tra sesso e alcol

"Puttana" Countryhumans ItaliaOnde histórias criam vida. Descubra agora