XXII

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Erano ormai tre giorni che Francesco non andava a scuola e Andrea stava iniziando a diventare irrequieto. Non pensava che il motivo per cui non venisse fosse per la loro discussione anche perché, nonostante non si conoscessero da moltissimo, era riuscito ad inquadrarlo. Il carattere forte in contrapposizione con il suo essere omega lo faceva impazzire ed era uno dei motivi per cui si era follemente innamorato di lui: il fatto che nessuno potesse mettergli i piedi in testa qualsiasi sia la sua natura. Lo ammirava per questa sua potenza nel linguaggio che poteva ammutolire chiunque. Era preoccupato e, nonostante fosse ancora leggermente arrabbiato con lui, adesso la sua priorità era accertarsi che stava bene e che non gli fosse successo niente. 

- Andrea sta tranquillo di sicura avrà un virus intestinale o qualcosa del genere ma sicuramente non sta morendo!- disse Lorenzo sussurrando mentre il maggiore non riusciva a non muovere il piede agitato continuando a torturarsi le mani in tutti i modi possibili. 

-Non lo so non mi fido; è da una settimana che non viene a scuola e nemmeno il tuo biondino sa il perché!- disse passandosi le mani tra i capelli -inoltre non risponde alle mie chiamate e nemmeno ai miei messaggi; insomma so che abbiamo litigato ma non è così che bisogna risolvere la questione e non è nemmeno così che si comporta di solito!-

-Adesso ti calmi; mancano ancora venti minuti alla pausa pranzo e dopo abbiamo le ore facoltative quindi poi benissimo andare da lui e risolvere la questione ma ti prego stai facendo agitare anche me in questo modo!- disse esasperato il kitten; era la prima volta che Andrea sentisse il suo dolce e tenero migliore amico parlare con quel tono esasperato ma, sinceramente, in quel momento non gli importava. Ci avrebbe pensato il giorno seguente a scusarsi e ringraziare l'amico per aver sentito tutti i suoi sfoghi e le sue paranoie.

Quando suonò la campanella prese di corsa lo zaino buttandoselo distrattamente in spalla e corse verso l'uscita accompagnato ad un "buona fortuna" da parte del piccolo kitten. Non ci volle molto ad arrivare con il suo motorino alla casa dell'azzurro. Era a circa tre/quattro isolati dalla suola e viveva in un codominio dato in disponibilità apposta agli studenti del liceo che non volevano dormire con qualcun altro e fare la doccia nei bagni condivisi.

Suonò freneticamente al campanello finche la voce flebile del ragazzo di cui si era follemente innamorato rispondeva con un assonnato "chi è?"

-Sono io, sono Andrea ti prego aprimi- disse l'alpha poggiando la testa sul muro sopra il citofono. 

-Andrea? Come mai sei qui? Non dovresti essere a scuola?-  disse con tono sorpreso spalancando gli occhi e prendendo il citofono con entrambi le mani avendo paura che fosse solo un gioco della sua mente che gli aveva fatto sentire la voce dell'uomo che, piano piano, stava cominciando ad amare. Un sorriso spontaneo si fece spazio tra le labbra del più piccolo sentendo ancora la voce di Andrea parlare: no, non era un'allucinazione, Andrea era veramente lì e si stava preoccupato per lui e la cosa lo rendeva smisuratamente felice. 

-Posso salire per favore?- disse addolcendo la voce il maggiore guardando il nome sul citofono come se si potesse tramutare nella figura in carne ed ossa di Francesco. 

-Terzo piano- disse per poi lasciare spazio al suono della porta d'ingresso che si apriva. Andrea fece le scale il più velocemente possibile; Francesco era lì, sullo stipite della porta mentre lo aspettava sorridendo. La pancia si stava iniziando a gonfiare leggermente e quindi aveva fatto razzie di magliette e felpe XXL per poterla nascondere al meglio; almeno finchè era possibile. Se la accarezzò distrattamente come era solito fare da quando aveva scoperto di essere in dolce attesa e fece entrare l'alpha dentro il suo appartamento. 

Andarono a sedersi sul letto matrimoniale separato dalla zona giorno da un separé in legno decorato. Si sedettero entrambi sul letto per poi guardarsi negli occhi. 

-Come mai non sei venuto a scuola?- disse Andrea andando subito al punto. Francesco boccheggiò per poi girare la testa dall'altro lato. 

-Ho un virus intestinale- disse incerto facendo risultare la sua frase, più come una risposta, che come una domanda. 

-Non prendermi in giro; conto così poco per te? Prima non ti fai mordere e ti giuro ci provo ad adattarmi ma non ci riesco okay? Ti amo da quattro anni; da quando ti ho visto nei corridoi il primo anno di liceo e non riesco a toglierti dai miei pensieri! Sono persino andato a studiare all'estero per cercare di dimenticarti ma indovina? non ci riesco; e ora non riesci nemmeno a dirmi perché sei a casa da scuola da una settimana rifilandomi cazzate come...- 

-Sono incinto- 

Bam. 

La nuda e cruda verità era caduta addosso ad Andrea come un macigno. 

sono incinto, sono incinto, sono incinto,...

Non riusciva a capire se lo stava prendendo in giro oppure se era vero. Cazzo; come? Era impossibile! Con la mente iniziò a rievocare tutti i ricordi finchè non si rese conto dello sbaglio che aveva fatto quel giorno: la fretta, il calore, l'eccitazione, il sesso e l'assenza di preservativo. E li si che il mondo gli cadde addosso. 

Alzò il viso e guardò Francesco: le lacrime stavano iniziando a scendergli sul viso mentre si mordeva il labbro cercando di non emettere nessun rumore. Ed in quel momento, guardando il viso piccolo e dolce del minore, si rese conto di quanto quella creatura che stava crescendo dentro Francesco gli avrebbe sconvolto la vita in meglio.

Andrea si risedette sul letto tirando l'omega a se per farlo sedere a cavalcioni sopra di lui abbracciandolo e accarezzandogli la schiena. Francesco inalò il suo profumo di cannella lasciandosi sfuggire qualche lieve singhiozzo. 

-Shh, tranquillo è tutto okay, è tutto okay...- gli disse Andrea all'orecchio continuando ad accarezzarlo e lasciandogli qualche bacio sulla testa.

Quando si fu calmato Francesco alzò leggermente il volto guardandolo negli occhi.

-Ti prego, ti prego non abbandonarmi- disse l'azzurro mentre gli occhi gli si rifacevano di nuovo lucidi. 

- No tesoro non ti lascio okay? non ti lascio, tranquillo- disse l'alpha poggiando la fronte contro quella dell'omega e asciugandogli le lacrime con i pollici. 

- Che cosa vuoi fare?- disse Andrea dopo attimi di silenzio. 

-Lo so che non lo abbiamo cercato ma non riesco a pensare di ucciderlo- disse guardandosi la pancia e accarezzandosela sorridendo. 

-Okay- disse Andrea per poi baciarlo in un bacio casto fatto di sole labbra e sorrisi. Quando si staccarono Francesco iniziò ad ondeggiare lentamente il bacino su quello del più grande tenendosi alle sue spalle.

-Francesco che stai facendo?- chiese confuso l'alpha fermandogli i fianchi con le mani -Non che queste attenzioni mi dispiacciano però...-

-Sto creando la giusta atmosfera- disse prima di ricominciare a muoversi - voglio che mi marchi Andre; voglio essere tuo- disse dando un colpo di bacino più deciso che gli fece buttare la testa all'indietro attaccandosi con le braccia al collo del maggiore. 

Andrea strabuzzò gli occhi a quella rivelazione spostando le mani dai fianchi al sedere del ragazzo sopra di lui.

-Sei sicuro?- chiese strizzandogli le natiche e facendo emettere un sospiro all'azzurro subito seguito da un "sì".

Si baciarono con passione mentre il moro, piano piano, scendeva sul collo per poi trovare quel punto pulsante; lo leccò avidamente per poi affondarci i denti. Fu un momento di estrema eccitazione per entrambi; l'adrenalina che scorreva tra i loro corpi aumentò a dismisura tant'è che il minore venne nei pantaloni senza nemmeno essere toccato felice e appagato di essersi finalmente legato alla persona che ama. 

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Angolino me:
Allora, manca pochissimo alla fine del libro e sono emozionatissima!!!!!

È il primo libro che finisco quindi la cosa mi rende felicissima!!!!!😍😍😍😍😍😍

Ditemi cosa ne pensate💕

Volevo inoltre avvisarvi che probabilmente riuscirò a pubblicare molto più frequentemente adesso che siamo quasi sempre a casa da scuola💖

-Baci❤


finally freeWhere stories live. Discover now