XXIII

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Quando Lorenzo si alzò per la prima volta  errano le cinque e il piccolo kitten era stretto in una morsa soffocante a causa della presa ferrea che i due alpha avevano sul suo corpo. La sera prima si erano dimenticati di spegnere il riscaldamento e ora i petti coperti solo da una maglietta dei suoi due fidanzati lo stavano facendo soffocare dal caldo. Tolse lentamente la mano di Mirko dal suo fianco e quella di Thomas dal suo petto per poi districare le loro gambe tentando di non svegliarli. Scese le scale e andò a spegnere il riscaldamento per poi prendere un bicchiere d'acqua fresca. Mentre beveva due braccia lo avvolsero mentre un respiro iniziò ad infrangersi contro il suo collo. Il piccolo si spaventò e, preso alla sprovvista, fece un piccolo balzo per poi rilassarsi sentendo il profumo del suo compagno. Era sorprendente come il profumo di Mirko o di Thomas avessero un effetto catartico su di lui. Si rilassò contro il busto tonico del ragazzo dietro di lui alzando la testa per lasciargli un bacio sulla guancia e accarezzandogli i capelli biondi della nuca.

-Ti ho svegliato?- chiese il kitten ancora vicino al suo viso.

-No tranquillo; dovevo andare in bagno e non ti ho trovato nel letto quindi sono venuto a controllare e tu invece? cosa ci fai qui?- chiese stringendoselo di più a se.

-Ieri sera ci siamo dimenticati il riscaldamento acceso e stare in mezzo a due lupi che hanno il calore corporeo di un vulcano attivo ti assicuro che la suana é paragonabile a stare in una sauna- disse scherzando Lorenzo per poi girarsi verso il maggiore e lasciargli un bacio a fior di labbra. 

Il maggiore rise leggermente per poi stringerlo a se e affondare la testa nel suo collo per poi baciarlo leggermente facendo ridacchiare il più piccolo. 

-Torniamo a letto?- chiese Mirko staccandosi leggermente dal fidanzato ma comunque tenendo le braccia unite dietro la schiena di Lorenzo. Quest' ultimo annuì per poi lanciare un urletto quando  il biondo lo prese in braccio a mo' di koala mettendogli le mani sotto il sedere per reggerlo meglio. Lorenzo si strinse a lui agganciandogli le mani al collo e poggiando la fronte su quella del suo compagno.

La seconda volta che Lorenzo si svegliò fu a causa di continui baci sul collo e sul viso. Si contorse infastidito per poi girarsi e tentare di dormire ancora per un po' di tempo ma, ovviamente, quella dolce tortura persisteva nonostante le varie posizioni che aveva provato per sfuggirne. Quando aprì gli occhi vide il volto di Mirko che gli sorrideva dolcemente per poi lasciargli un ultimo bacio sulle labbra. 

-Buongiorno dormiglione- disse scherzosamente il maggiore guadagnandosi un' occhiataccia da parte del minore.

-Ieri sera mi avete distrutto; in più ci siamo anche dimenticati il riscaldamento acceso e io stavo dormendo letteralmente in mezzo a due stufe quindi mi sono svegliato presto per andare a spegnere i caloriferi- 

Mirko si mise a ridere tenendosi la pancia con le mani guadagnandosi una cuscinata in faccia da parte del minore che, indignano, si girò a pancia in giù sul letto per poi richiudere gli occhi ma il maggiore lo prese in braccio per poi portarlo di peso giù a fare colazione.

-Ma cosa avete tu e tuo fratello che non va? Avete per caso uno strano feticismo nel prendermi in braccio?- 

Mirko riprese a ridere vedendo la faccia accigliata del minore.

-Come se a te dispiacesse- disse il maggiore per poi tirargli un piccolo schiaffetto sul sedere che lo fece sbuffare e roteare gli occhi al cielo ma, comunque, riuscì a strappargli un sorriso dalle labbra che il piccolo cercò di nascondere nascondendo la testa nell'incavo del collo del compagno per poi lasciargli qualche bacio qua e la. 

Quando arrivarono in cucina un odore di caffè pervase le narici del più piccolo facendolo mugolare contento mentre si strinse di più nelle spalle del maggiore e fece strusciare con vigore la guancia con il collo del fidanzato. Quest'ultimo ridacchiò prima di avvicinarsi a Thomas ed allungarsi per dargli un veloce bacio cosa che, successivamente, replicò Lorenzo sporgendosi da Mirko fino a quasi cadere. 

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