Capitolo 2. Un fulmine a ciel sereno.

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Archie.

La notizia gli era piovuta addosso come un fulmine a ciel sereno. Ancora non poteva crederci.

Tutti sapevano che, contro ogni prospettiva, Archibald Arthur Evans II si era laureato in giornalismo più per tradizione familiare che per reale passione verso quel mestiere complesso e affascinante, certo, ma non quanto la stellare carriera sportiva che, in segreto, aveva sognato di poter coltivare.

Non l'avevano obbligato, quello mai. Probabilmente non ci aveva mai creduto davvero, o, peggio, aveva avuto paura di crederci davvero.

E alla fine era riuscito a declinare il tutto affermandosi come cronista sportivo, sebbene in quel posto sperduto si praticassero quasi solo basket e baseball.

Fino a quel momento, le cose nella vita del giovane rampollo Archie Evans non erano andate come credeva, forse, ma sapeva di non potersi lamentare.

Poi... quello. Catherine Sparks aveva consegnato le proprie dimissioni.

Suo padre, Simon George Evans, aveva provato a convincerla a prendersi una vacanza o, tutt'al più, un anno sabbatico, ma lei era stata irremovibile: sentiva la mancanza di New York, ma non avrebbe sentito quella del giornalismo.

Alla fine, suo nonno, Archibald Arthur Evans I, si era rassegnato e, almeno in parte, aveva ceduto alla crudele realtà: avrebbero perso un'editorialista pungente e affidabile, la migliore in circolazione, ma soprattutto, la miglior direttrice responsabile che avesse mai conosciuto.

La bocca della verità, l'aveva soprannominata così, suo nonno, quando prese a corteggiarla spietatamente per averla in esclusiva al Nightsnow Magazine.

Ma, ora che non c'era proprio verso di farla restare, dopo tutti quegli anni di ottima gestione, bisognava fare in fretta. L'impero degli Evans non poteva vacillare, o le loro quotazioni in borsa, e quindi anche il loro rendiconto, sarebbero drasticamente calati.

Un terremoto di potere aveva, così, scosso tutto il giornale: suo padre era diventato il nuovo direttore responsabile pro tempore. Lui il nuovo vicedirettore.

Così, però, restava ancora un posto vacante. Anche ammesso che fosse riuscito a seguire le squadre di casa che giocavano ad alti livelli, restava da trovare un nuovo redattore che seguisse il resto, le squadre minori, le vicende della manutenzione degli impianti, i rapporti tra sportivi locali e autorità...

E, ora, in qualità di nuovo vicedirettore, trovare il nuovo candidato perfetto era un'incombenza che toccava a lui.

Quella era proprio la sua occasione sbagliata, quella che aveva accuratamente cercato di evitare. Era una rottura.

La fenice spezzataWhere stories live. Discover now