Il piano di Hermione

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Hermione non stava più nella pelle con Ginny stava trasportando tutte le sue cose nei sotterranei.
Quando arrivò davanti alla porta dell'ufficio bussò.
-Entrate pure.- disse l'uomo.
Lo trovarono intento a correggere degli elaborati seduto alla sua scrivania.
-Buongiorno professore.- lo salutò educatamente Ginny.
-Stavo giusto correggendo il suo elaborato sugli incantesimi scudo signorina Weasley.-
Si alzò e fece strada alle due nei suoi alloggi.
-Ah si?! Ho sbagliato qualcosa?- Hermione sapeva che avrebbe preferito chiedergli se andava bene.
Severus era alquanto stupito dalla domanda, si aspettava anche lui che la rossa gli chiedesse se era giusto piuttosto che eventuali errori per poter migliorare.
"Allora non siete tutti delle teste di legno." il commento di Severus le arrivò esattamente un attimo prima che dicesse.
-Ci sono delle cose, ma ne parleremo in classe.-
La rossa annuì.
-Allora in bagno tutto il lato destro è tuo e Minerva ha fatto delle modifiche.- disse l'uomo prima di aprire la porta dei sui alloggi.
"Delle modifiche? Che fine hanno fatto i tuoi alloggi?" Chiese Hermione proiettando le parole nella sua mente.
"Lei non sa che stiamo insieme." Gli rispose lui ovvio.
Al posto del lungo corridoio ora si accedeva in un salotto accogliente con il camino acceso. In cui svettava un enorme quadro di Salazar Serpeverde.
-Quello è l'accesso dal corridoio, dopo ti dirò la parola d'ordine.-
Hermione si guardò intorno, oltre al salottino c'era anche una cucina con isola su cui c'era il lavandino, poi notò altre tre porte.
-Quella è la mia stanza, questo è il bagno, e quella è la tua stanza. Non ho idea di come sia, Minerva non mi ha fatto entrare.- gli disse sbrigativo.
Lei e Ginny entrarono nella stanza.
-Oh ho capito perché non voleva farti passare.- entrambe scoppiarono a ridere.
La stanza era in pieno stile Grifondoro, il letto matrimoniale a baldacchino aveva le tende rosso-oro tipiche della sua casata.
C'era un enorme scrivania e un'enorme libreria, la finestra che doveva far intravedere il lago nero portava il panorama che si vede dalla torre; poi c'era un piccolo divanetto con un tavolino basso e due poltrone davanti a un camino acceso, al muro opposto alla finestra c'era un armadio enorme. Poi finalmente lo vide.
-Perché c'è un quadro della signora Grassa?-
-Credo che visto che dall'altro lato c'è il quadro di Salazar questa camera la voleva tutta a tema Grifondoro. Vi lascio a sistemarti.-
-Hai preso tutto cara?- le chiese la signora Grassa.
-In realtà mi mancano ancora dei libri.-
-Allora ascoltatemi bene voi due, io non starò perennemente qui, se vorrai salire su alla torre ti basterà chiamarmi e io attiverò l'entrata alla sala Comune in modo che dalla tua stanza tu possa andarci direttamente.
Stessa cosa se dalla sala Comune vorrai venire qui, ora noi tre decideremo una parola d'ordine di accesso alla sua stanza, per andare in sala Comune vi basterà dire la solita parola d'ordine, allora care, che parola d'ordine vorreste? Qualcosa che non può essere indovinato dagli altri Grifondoro.-
Le due ragazze si guardarono.
-Che ne dici di Serpeverde?- chiese la rossa.
-Mi rifiuto.- sbottò la signora Grassa.
-Allora ragioniamo deve essere qualcosa che conosciamo solo io e te.- disse la riccia cominciando a girare per la stanza.
-Ci sono!- fece la rossa.
La riccia la esortò a parlare.
-L'unico luogo in cui io e te siamo da sole è in camera nostra alla tana, questa sarà la nostra tana personale quindi la parola d'ordine sarà La Tana!-
-È grandioso Ginny!- entrambe guardarono la signora Grassa che annuì.
-Dai ora passate che devo tornare alla torre di Grifondoro.-
-Tranello del Diavolo.- disse Ginny e la signora Grassa ci aprì rivelando l'interno della sala Comune.
A quell'ora non c'era nessuno, era domenica e tra poco si sarebbe giocata la prima partita di Quidditch Grifondoro contro Serpeverde.
-Tu va a cambiarti Ginny, ci vediamo più tardi.- la rossa corse di sopra e pochi minuti più tardi scese con l'uniforme scarlatta e la scopa sottobraccio.
Hermione trasportò i suoi ultimi libri nella sua stanza e cominciò a sistemarsi. Poi uscì dalla stanza e  Severus era lì sul divano ad attenderla.
-Hai sistemato tutto?-
-Si, quella stanza è molto carina, allora mi dici come mai ha fatto tutto questo?-lei si sedette accanto a lui e l'uomo l'abbracciò.
-È arrivata qui ieri mattina dicendomi che i miei alloggi erano troppo lugubri per una Grifondoro solare come te e che se dovevi vivere qui avevi bisogno di un posto dove studiare lontano dal mio ufficio per non essermi d'intralcio con le lezioni o le punizioni; inoltre ha pensato di riempire la dispensa di biscotti e tutto l'essenziale per preparare del tè.-
-La tua stanza è rimasta uguale?-
-Si, bagno e stanza non li ha modificati.-
-E quello?-
-Quello è sempre stato li.-
-Cosa? Non è vero! Me ne sarei accorta se un quadro così gigante di Serpeverde fosse stato nei tuoi alloggi.-
-Prima quando aprivi la porta dei miei alloggi questa aprendosi verso l'interno lo nascondeva, ma è sempre stato li. Comunque se proprio lo vuoi sapere la sua parola d'ordine è Basilisco. Non ho mai capito perché di tante creature avesse scelto proprio questa come parola d'ordine per gli alloggi del Capocasa Serpeverde, questo fino a quattro anni fa, non era molto contento della cosa quando gli dissi che il basilisco era morto.-
-Lo posso immaginare, e come ha reagito quando ha saputo che tu eri il Capocasa?-
-Cosa intendi?-
-Sappiamo bene perché ha creato la Camera dei Segreti Severus.-
-Ah intendi per la mia natura da Mezzosangue, beh non è stato particolarmente felice come non sarà particolarmente felice di aprirsi ad una nata babbana, ma se ti da problemi passa dallo studio comunque vieni ti mostro dove esce poi andiamo alla partita.-
Entrambi si alzarono e si avvicinarono al quadro.
-Severus.- disse questo con un mezzo inchino e un ghigno schifato verso di lei e aprì il proprio passaggio segreto.
Questo conduceva poco distante dalla Sala Comune di Serpeverde che era solo qualche corridoio più giù, Hermione fissò la direzione dove sapeva esserci la Sala Comune e Severus la guardò perplesso.
-Come fai a saperlo?-
-Lo so dal secondo anno.-
-Com'è possibile? Un momento! La pozione Polisucco! Vi siete finti dei Serpeverde per entrare nella Sala Comune.-
-Beh questo era il piano ma alla fine Ron e Harry sono andati da soli, come ben sai visto che hai aiutato Madama Chips a togliermi i peli.-
-Non lo avete rivelato a mezza scuola vero?-
-No, non siamo così stupidi da ammettere di aver infranto centinaia di regole.-
-Andiamo alla partita.-
-No, devo andare in infermeria, tu va pure.-
-Stai male?-
-Devo aiutare Madama Chips con i feriti di oggi e devo assicurarmi che ci sia tutto.- Hermione si guardò intorno e visto che non c'era nessuno diede all'uomo un bacio a stampo e poi si recò verso l'infermeria.
-Bene sei qui.- le disse Madama Chips non appena entrò.
-Controlla che ci sia tutto l'ossofast necessario, Severus me ne ha portato un calderone di ottima fattura, devi versarlo in queste bottiglie.- disse facendogli levitare davanti delle bottiglie a forma di scheletro.
Hermione fece come gli era stato detto e mezz'ora più tardi entrò Zabini con un braccio rotto, l'aveva colpito un bolide, e Dean che era stato disarcionato da Malfoy.
Dean al contrario di Blaise era in condizioni pessime, Grifondoro aveva vinto infatti sulla faccia di Malfoy e di Montague, il loro nuovo capitano dopo che Marcus Flint si era diplomato due anni prima, c'era un'espressione infuriata.
Prestate le cure del caso a Dean, mentre Madama Chips sistemava il braccio del Serpeverde, l'infermiera le disse che poteva andare, quindi si decise a cominciare a definire i dettagli del suo piano si recò in biblioteca e ci rimase nascosta dentro fino a cena quando scese in Sala Grande, finito di mangiare la videro tutti sparire di nuovo.

Legilimens ~ A Snamione StoryWhere stories live. Discover now