Capitolo 7

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Mi paralizzo nel guardare gli occhi verdi di mia madre ormai colmi di lacrime.
La sua figura mi scruta in silenzio, tenendo tra le mani, ormai tremanti, il pacchetto di sigarette.
<< mamma... >>
<< Christophe..come hai potuto farci questo? >> i suoi occhi saettarono rapidi verso la figura alta di mio padre che sedeva accanto a lei.
Lui mi guardò con una nota d'amarezza, abbassai lo sguardo e nascosi le mani nelle tasche dei jeans.
Non riuscivo a tener lo sguardo alzato o rivolto verso di loro per timore, probabilmente timore che anche loro mi avrebbero abbandonato.
Avevo recato un'altra fottuta delusione, non facevo altro che deluderli e mi distruggeva la consapevolezza che l'avevo sempre fatto.
So solo portare cattive notizie e nulla di positivo..
avrei voluto essere un figlio migliore, degno per loro due...ma nulla ormai si può cambiare in me.
Non ho neanche mai avuto una ragazza, nessuna relazione di alcun tipo.
Perché? Perché sono un mostro, respingo tutti e maltratto a male parole tutti..perché il mio animo è cupo e freddo come il ghiaccio, non c'è assolutamente niente di positivo in esso.
Mi descriverei come uno incapace di provare amore.
Mia madre va via dalla stanza silenziosamente, senza emettere neanche un suono e mio padre resta lì, fermo a guardarmi. Come se da un momento all'altro aspettasse che emettessi parola, che confessai la ragione del mio comportamento, sul fumo.
Ne necessitavo, era l'unica "droga" per calmarmi. Era un'inferno caldo, piacevole che si espandeva dentro i miei polmoni.
E mi calmava alla fine, calmava in qualche modo i mostri del passato.
Li attenuava, poiché essi non se ne andranno mai via veramente. Resteranno sempre lì, ad attaccarmi nel momento in cui io sono più debole ed ho bisogno di tregua.
Andai veloce in camera mia, mio padre rimase lì fermo. Probabilmente a rimurginare tutto..
Non avevo paura di aprire quel dannato cassetto, dentro di esso vi era la fonte dei miei sfoghi più "letali". Così lo aprii senza pensarci due volte e la vidi.
La lametta, che a stento tenevo nascosta. Era abbastanza grande, la lama era molto grossa.
Mi vennero in mente tutte quelle volte che l'ho utilizzata..
Se la riusassi sarebbe tutto più semplice..potrei mandare a fottere la voglia di fumare..
Impossibile. Ormai..è impossibile smettere.
Era impossibile smettere anche di tagliarmi la pelle..la lametta fù l'unica "mia amica" quando lei...se ne andò.
Fù d'aiuto nel sfogarmi, nel piangere dal dolore fisico ed attenuare temporaneamente quello interno.
<< fanculo... >> sussurro richiudendo forte il cassetto, mettendomi le mani nei capelli per poi cadere di peso sul letto.

Sono il tuo sorriso. [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now