Capitolo 12

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Daniel pov's

Appena varcai la porta di casa, sentii un ringhio minaccioso a pochi centimetri da me. Era almeno la centesima volta che quel cane mi ringhiava contro, manco avessi fatto chissà cosa. Lo spostai di torno senza tante cerimonie e mi diressi in cucina dove si trovava quell'arpia.
<< Oh, eccoti finalmente. Perché ti sei trattenuto? Hai incontrato qualche maschio che ti vuoi portare a letto? Brutto..schifoso.. >> finì lei con occhi pieni di disgusto nei miei confronti.
Quelle parole fecero male, fecero male come una lama che ti trafiggeva il cuore.
Ma ero abituato, non era la prima, nell'ultima volta che diceva così.
Sospirai sconfitto e dissi solo <<no, aiutavo e basta.>> mi diressi in camera mia e mi rigirai un riccio biondo tra le dita. Presi il cellulare e scrissi un sfuggente messaggio a Cristine.
Quella sera saremmo usciti, senza discussioni o altro. Voglio staccare un po' da problemi. Pensai un po' a quel "finto stronzo" di Christophe e inconsciamente mi misi a sorridere, leccandomi le labbra. Non avrei mai pensato, che potessi addirittura arrivare a questo punto. A fronteggiarlo, per poi pensarlo costantemente. Ero proprio un incoerente. Mi arriva una chiamata da parte di Cristine.
La chiamata si era conclusa con un "stasera si va alla festa. Punto. Ci stacchiamo da problemi e mandiamo a fanculo tua madre e tutti gli altri."
Aveva detto lei.
LONDON'S BAR
Così dava l'insegna di quel locale dove saremmo entrati per scatenarci. Tutto gli si poteva attribuire tranne a un comune bar.
Vidi un sacco di gente sconosciuta ballare, alcuni ballavano ubriachi, altri ballavano a coppia e altri tipi vari.
C'era un'odore di alchool pazzesco, mi fece venire la nausea. Ero un tipo a cui piaceva scatenarsi, ubriacarsi anche. Ma i posti così affollati non mi sono mai piaciuti. Guardai intorno dov'era finita Cristine.
Stava ballando già con un uomo adulto sulla quarantina d'anni. Feci un'espressione di disgusto. Perché cazzo mi ha portato qui se poi, mi lascia solo?
"Ti aiuto io." Mi aveva detto.
Per poi ritrovarmi seduto da solo in un bagno putrido. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai sfilandomi dalla tasca dei jeans il cellulare. Rovistai tra post vari di tantissimi ragazzi sexy.
Mi venne duro. Cazzo.
Uscii veloce dal bagno, in modo da farmi passare questo problema e uscii fuori dal locale. Fregandomene delle conseguenze che sarebbero arrivate dopo.
Appena percorsi un tratto di strada, sentii urli, imprecazioni e rumori di vere e proprie botte. Corsi velocemente verso quei rumori preoccupato. E ciò che vidi, mi fece gelare il sangue. Christophe che veniva picchiato da due tipi sconosciuti, mentre cercava di sfoderargli due,tre pugni per centrarli in viso.
Mi vide subito, per lui ero inconfondibile.
<<Cazzo! Anche qui ti trovi! Vattene cazzo, vattene prima che si faccia troppo tardi. VATTENE RAGAZZINO!!!>> Fece un urlo finale quando notò che io non mi spostavo neanche di un centimetro.
<< Fanculo. Ti aiuto, possibile ti trovo sempre nei casini? >> Dissi stufo.
Lui urlò con rabbia mentre cercò di schivare un colpo dall'avversario.
<< Sei tu che mi ci porti nei casini. >>
Sorrisi in disapprovazione.
È bastato solo un... << Sto chiamando la polizia >> mi ero allontanato molti metri lontano da loro, prima di affermarlo. Bastò solo questo, a farli smettere, lasciando Christophe.
Se ne andarono come niente, come i soliti codardi.
Poco dopo, ripresi a camminare avvicinandomi a lui. A ogni passo più vicino a lui, il mio battito cardiaco accelerava.

Continua...

Sono il tuo sorriso. [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now