L'evocazione pt.2

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Ho solo tre parole per voi: Blocco. Dello. Scrittore.
BLOCCO DELLO SCRITTOREEEEE😱
Sono in crisi e non so più come andare avanti ahahahah
Perdonate l'attesa, cercherò di risolvere la mia testa confusa ma non vi posso assicurare niente🤦
Intanto, buona lettura!!

***

L'espressione sul volto di Rìan rimase impassibile e, ignorando il commento dell'uomo, trasse le sue conclusioni: «Però Dagda ti ha intrappolato prima che potessi mettere di mani sulla Spada di Brian Boru e prima che potessi trovare la famiglia portatrice dell'Anello».

Una nuova risata sguaiata squassò il petto di Máelmuad macBrian: «Oh, quanto sei sciocco, ragazzo mio. Hai sbagliato su entrambi i fronti».

Avvicinandoglisi rapidamente, tanto che Rìan fu sul punto di indietreggiare, sbottò: «L'Anello era già mio, razza di citrullo, perché i macBrian lo posseggono da secoli. Io sono stato il primo a saperlo usare dopo quasi duecento anni».

Le sue parole risuonarono nella mia mente come campane di una chiesa la domenica, e mi ritrovai ad avanzare verso di lui con l'incredulità dipinta sul volto.

«Tu sei stato l'ultimo a possedere l'anello... l'ultimo prima di me. Il che vuol dire che...» mi bloccai.

I suoi occhi verdi si posarono per la prima volta su di me, curiosi e attenti, e un sorriso apparentemente tranquillo gli rilassò il volto.

«Salve, nipotina» mi salutò, «Sangue del mio sangue. Non so quante generazioni ci separino, ma la parentela rimane comunque» aggiunse con voce gioviale.

Mia nonna si schiarì la voce: «Quindi l'anello ce lo avevi tu... ma la Spada? Hai detto che Rìan sbagliava».

, senza distogliere lo sguardo da me, rispose: «Avevo anche la Spada. La sottrassi dal cadavere ancora caldo di Mathgamain nel 976».

«Cosa cazzo stai dicendo?» sbottò Grania, con una punta di panico nella voce, «La Spada era di Brian Boru».

«La Spada non era di Brian Boru, donna. Era di suo fratello, Mathgamain. Lo attirai nel mio castello con l'inganno, comunicandogli di voler trattare la mia resa, poi, a cena lo avvelenai. La sua faccia collassò nel piatto dell'arrosto in gran fretta... fu uno spettacolo piuttosto spiacevole, sapete... schiuma alla bocca, sangue dagli occhi, quelle cose rivoltanti che accadono quando si ingurgita una bella dose di veleno» ridacchiò, passandosi una mano fra i capelli sale e pepe.

«Stai dicendo che... la spada non era di Brian Boru, ma del fratello maggiore, che tu hai ucciso per rubargli la Spada?» riassunse Neacht, che finora era rimasta silenziosa e immobile nella sua posizione.

Máelmuad macBrian sollevò gli occhi al cielo: «Esatto, è andata così. Perché pensate che Brian Boru, dopo la morte del fratello, abbia radunato tutti gli eserciti irlandesi per depormi dal trono? Per puro attaccamento fraterno?» ingiunse in tono di scherno, senza sapere che questo era esattamente quello che dicevano i libri di storia irlandese.

«Che ne è stato della Spada?» domandò quindi Rìan, ponendo la domanda che ronzava nella testa di tutti noi.

I giallognoli denti di Máelmuad macBrian fecero nuovamente capolino sul suo viso, che si contrasse in un ghigno sghembo: «Credi che io sia disposto a darti l'unica informazione per cui mi avete evocato, così che mi possiate intrappolare di nuovo?» esalò in un basso ringhio.

Rìan rimase impassibile, ma la sua pelle si imperlò di sudore, che luccicò debolmente alla luce della lampadina: il mio avo era sufficientemente astuto per comprendere che quell'informazione era l'unica merce di scambio in suo possesso, e ne voleva trarre il massimo vantaggio.

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