Le Catene del Supplizio

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Buonaseraaaa
In questo capitolo si scoprono risvolti un po' barbarici delle tradizioni delle streghe... E, RULLO DI TAMBURI, andremo a conoscere meglio due personaggi nuovi.
Fatemi sapere cosa ne pensate, e buona lettura💞💞

***

Quando le nuvole che velavano il cielo iniziarono a tingersi di rosa e arancione, io e i miei amici ci avviammo con passi pesanti verso la scogliera.

Dopo aver riflettuto attentamente sulle parole riferiteci da Moira, eravamo infatti giunti alla conclusione che era meglio conoscere e affrontare la situazione, invece che nascondere la testa sotto la sabbia.

Io, personalmente, sentivo di doverlo a Brecc O'Malley: dopotutto, ero stata l'elemento scatenante, ero il motivo per cui gli sarebbero stati strappati i poteri. Mi sentivo quindi responsabile per la sentenza che pendeva incombente sulla sua testa, e per questo ero convinta di dover almeno assistere alla sua condanna.

Michan e Labhraidh, invece, non erano affatto cambiati rispetto a cinque anni prima, ed entrambi, spinti da una morbosa curiosità e da un'insana passione per le sfide e il macabro, avevano di comune accordo scelto di partecipare all'Estirpazione.

L'unica titubante era stata Saoirse: il suo animo sensibile le rendeva difficile assistere alle sofferenze altrui, ma alla fine la curiosità aveva prevalso e la ragazza aveva deciso di seguirci sulla scogliera.

Quando giungemmo al luogo prestabilito, mia madre non parve particolarmente sorpresa di vederci: sollevò gli occhi al cielo e, sbuffando pesantemente, ci raggiunse con un'espressione cupa sul volto.

«Ero sicura vi sareste presentati» borbottò, scoccandoci un'occhiataccia.

Voltò poi lo sguardo verso il gruppo di streghe che affollava la scogliera e ci spiegò: «Si stanno preparando per il rito. L'Estirpazione è l'incantesimo più complesso ed estenuante che una strega possa compiere in tutta la sua vita... l'unico che si trova in una situazione peggiore di coloro che devono compiere il rito è lo stesso Brecc O'Malley, che lo deve subire».

Un gelido brivido scivolò lungo la mia spina dorsale ed io distolsi a fatica lo sguardo dalla figura ricurva e tremante dell'ex capo clan dei Clurichaun, che in quel momento appariva invecchiato di una decina d'anni rispetto alla mattina.

«Cosa stanno trasportando quei due?» domandò allora Labhraidh, indicando con il mento due streghe della Corte Suprema, che stavano arrancando lungo la scogliera con un baule delle dimensioni di una piccola cassapanca stretto fra le mani. Le braccia dei due uomini erano gonfie, le vene in sopra rilievo a causa della tensione a cui erano sottoposte, e i muscoli erano tesi al di sotto della maglia nera che entrambi indossavano, evidenti sintomi del peso non indifferente del forziere che stavano trasportando.

«All'interno di quello scrigno sono conservate le Catene del Supplizio. Non lo possono trasportare con la telecinesi perché è immune a qualsiasi tipo di magia: è una protezione per impedire che qualcuno cerchi di disfarsi del suo prezioso contenuto» spiegò Moira, e io non distolsi lo sguardo dai due uomini, che avevano appena poggiato il pesante baule ai piedi della portavoce della Corte Suprema.

La donna, i cui capelli estremamente chiari brillavano debolmente agli ultimi raggi del tramonto, allungò le lunghe dita cineree verso il forziere e ne sfiorò quasi con affetto il legno consunto dal tempo.

Facendo cenno ai suoi dodici colleghi di raggiungerla, ella estrasse dalla cintura una daga dalla lama sottile e affilata e, senza alcuna esitazione, si incise una superficiale ferita sul palmo della mano, lasciando poi che alcune gocce del suo sangue cadessero lentamente sul baule.

Sangue di DiscendenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora