«Idea?»
«Sì, stasera verrete al ballo per conoscere ufficialmente il Lord. Sarete i miei ospiti d'onore. Ora scrivi l'invito sul pacchetto dai!»
Un ballo?! Dopo quello che le ho detto sulla mia posizione? Lei pare piuttosto ostinata e non vuole passarci sopra.
«Non posso rischiare di farmi vedere da qualcuno. Se si venisse a sapere che sono qui-»
«Sanno già che sei qui. Tra poco te ne andrai no? Non cambia! Daiiii ti pregoooo! Ti terrò sotto la protezione delle mie guardie se dovesse succedere qualcosa, giuro!»
Prendo una pausa per riflettere. Non posso rischiare così tanto ma so bene che non si darà nemmeno per vinta. Tanto vale accettare ed essere protetta da lei.
«Ve bene..» cedo.
«GRANDE! Ora scrivi: gentile signor cognome del tuo "amico" è stato invitato da sua grazia la Duchessa Joanne Darcia al ballo di debutto della stessa. È pregato di accettare senza storie.»
Può andare e scrivo quello che ha dettato.
«Ora vallo a mettere sul suo cuscino. Quando andrà a cambiarsi lo troverà»
«1) non posso entrare nel dormitorio maschile;
2) come ci vestiamo? I balli d'alta classe richiedono abiti che noi non abbiamo e non possiamo permetterci con questa paga» le ricordo. I loro abiti sono ricchi di ogni più pregiato dettaglio, alcuni addirittura hanno dei diamanti nel corpetto o ai gemelli.
«Ma non preoccuparti. A quello penso io. A me basta che vi facciate vivi poco prima per poterveli dare, tutto qui. E per dargli il regalo...chiedi a un tuo amico»
Acconsento sapendo che non posso sottrarmi a questo suo invito, ci ho già provato molte volte e ho sempre fallito.
Esco un secondo in cerca di qualche ragazzo. Trovo Connie in panciolle su una panchina.
«Hey amico mio, posso chiederti un favore?»
«Certo che sì» risponde alzandosi.
«Puoi mettere questo sul cuscino di Jean?» chiedo porgendo il regalo.
Lui si fa spuntare un sorrisetto compiaciuto «Certo che sì, sarei felice di fare da testimone di nozze» ma poi si accorge della sua battuta fuori luogo. «Scusa non volevo tirar fuori questa questione»
«Non preoccuparti. Ho capito la battuta e no, non farti strane idee» dico alzandomi e dandogli una pacca sulla spalla. Ritorno in mensa mentre lui corre in dormitorio a fare ciò che gli ho chiesto.
«Hey indovina chi è» dice una voce alle mie spalle coprendomi gli occhi con le mani.
«Sai Jean per fare questi giochetti dovresti come minimo sforzarti di cambiare un po' la voce»
«E da quando tu sei esperta di queste cose? Pensavo che le bambine per bene non facessero questi giochi»
Gli prendo le mani tra le mie per spostarle dai miei occhi e mi giro per poterlo vedere in volto.
«Sai credo che sia intuitivo come gioco e poi lo faceva anche mia madre quando ero troppo presa dai miei libri» sorrido in automatico.
Lui sembra un po' rimanerci male e allora gli dò un buffetto sulle guance.
«Ti devo un regalo» dice alzando un braccio e mostrandomi il bracciale. Sorrido ancora di più vedendo che è stato apprezzato.
«..e per stasera se devo per forza accettare allora direi che non posso tirarmi indietro. Ma come facciamo per-»
«Pensa a tutto Joanne. Ha già fatto mille piani per la serata. Lasciala fare» lo interrompo, cercando di mantenere il più possibile la calma. Un ballo, dopo tutto questo tempo...mi sento un po' arrugginita.
Lui almeno a queste parole pare crederci e si convince.
«Bene! Allora è fatta. Dobbiamo essere da lei al tramonto» lo avviso.
«Sì va bene, però potrebbe esserci un problema non da poco considerando che andiamo a un ballo» mi ferma.
Io lo guardo confusa. Non capisco dove vuole andare a parare.
«[T/n]...non so ballare. Stavo dicendo questo»
Oh questo...
COSA?! ASPETTA NO NO NO! È un grave problema, scendere in pista almeno una volta è d'obbligo, solo i camerieri presenti non ballano, così penserebbero che è lì per lavoro! Dio non va bene!
«È così grave?» chiede lui.
«SÌ!» rispondo bruscamente interrompendo i pensieri che mi tormentano. Devo appuntarmi di bere una tisana per sciogliere i nervi, ultimamente sono sempre agitata.
«Beh insegnami, no?»
Mi fermo. Insegnare a ballare, io? E come dovrei fare?
«Non abbiamo la musica ma ci proverò» cedo.
Bene, iniziamo.
«No, non così! Devi stare più dritto» lo rimprovero.
«Ma sei più bassa!» protesta.
«Non pensare alla mia altezza. Mi adeguo. Tu stai dritto. E poi non c'entra!»
Stiamo andando avanti così da un bel pezzo ma non sembra funzionare molto bene.
«Che sta succedendo qui?» chiede Marco entrando in mensa. Ci giriamo nella sua direzione, ancora abbracciati nella posizione da ballo.
«Sto imparando a ballare, mi sembra ovvio» risponde Jean e quando mi giro per guardarlo meglio noto il suo solito sorriso, sempre perfetto.
«Oh caro Marco, non disturbarli. Se fossimo entrati un altro po' dopo li avremmo anche trovati in un'altra danza, un po' più calda» lo ammonisce Sina.
Sento il mio cavaliere irrigidirsi e quando torno a guardarlo è parecchio rosso. Lo guardo confusa.
«Sì beh, ottimo lavoro allora...io vado» dice in imbarazzo il suo amico e la sua ragazza (sì che bello dirlo!) lo segue divertita. Che ragazzo! In imbarazzo perché trova i suoi amici intenti a ballare. Che c'è di strano?
«[T/n] penso dovremmo incamminarci» mi fa notare guardando fuori. Io annuisco e usciamo.
«Perché ti sei pietrificato poco fa?» gli chiedo curiosa.
«L-lascia stare...n-niente di importante»
«Eddaiiii! Me lo hai sempre detto di chiederti le cose che non capisco. Cosa intendeva Sina?»
Lui sembra esitare ma anche il ragazzo è parecchio testardo quando vuole.
«Questo è meglio non dirtelo. Potresti ucciderci tutti»
Quando arriviamo al palazzo una guardia, che mi ha praticamente vista crescere a casa della rossiccia, ci fa entrare e ci accompagna da Lady Joanne.
«Eccoci arrivati Lady» la saluto.
«Onorato di essere qui, Lady» saluta inchinandosi Jean. Vedo che si è ambientato velocemente.
«Finalmente! Bene bene. Allora questo qui è per te, caro Jean. Piacere di conoscerti ufficialmente» dice lei porgendogli un abito e indirizzandolo verso una stanza per cambiarsi. Mi godo la scena in un angolo con fare divertito. Cacciato con la stessa velocità con cui è arrivato. Povero.
«E ora veniamo a noi mia cara! Ho preparato per te uno dei mie preferiti, sei fortunata che lo avessi con me» e mentre dice ciò prende una confezione per porgermela.
«Su apri» mi invita.
Io apro la scatola e non posso non rimanere incantata da quest'abito.
«Vieni, su. Ti aiuto a indossarlo» Prende la mia mano e mi porta davanti a uno specchio. Io tolgo i miei abiti mondani e mi lascio rinchiudere in quel maledettissimo corpetto. "Bisogna soffrire per essere perfette" dicevano. Beh chi ha inventato questo capo d'abbigliamento deve aver preso troppo alla lettera quel detto. Joanne stringe più che può e io inizio a sentire l'aria mancare, tutto per comprimere il seno e farlo sembrare più prosperoso. Immagino proprio che abbiate capito che non facevo i salti di gioia da piccola quando ero costretta a indossarlo.
«Bene e ora il vestito» prosegue lei passandomi la veste.
«Senti Joanne, tu ti sposerai?» le chiedo. È uscito così, dal nulla. Ma che problemi ho?!
«Sì mia cara. E metterò su famiglia. Alla fine è questo che si aspettano tutti da me. Se lo sono sempre aspettato» risponde lei abbracciandomi e poi iniziando a lavorare sui miei capelli.
«E ti va bene così?»
«Certo!»
«Capisco»
«Tu invece? So bene che con la faccenda di tuo padre ti possa anche essere spaventata per la questione "matrimonio" ma prima? Ci hai mai pensato?»
Ci rifletto su un secondo.
«Sì. Ma il mio desiderio era più che altro scoprire cos'è l'amore. Trovato il significato di quel sentimento avrei scelto se fare qual passo o lasciare perdere»
Lei non risponde. Si limita a sorridere e annuire tra sé e sé. Chissà cosa le passa per la testa ora...
«Finito! Sei un vero gioiellino. Se fossi venuta qui per trovare pretendenti avresti sicuramente fatto centro! Ma mi sono limitata a rendere felice una sola persona» dice quest'ultima frase con un sorriso poco rassicurante stampato in pieno viso.
Io finalmente posso ammirarmi nell'insieme. L'abito della mia cara Lady è magnifico, color rosa cipria, il corpetto più chiaro ricamato con uno scollo abbastanza appariscente e con spalline di circa 3cm, la gonna non troppo ampia livellata con diverse balze. Il mio viso truccato in modo tale da rendere i miei occhi [c/o] i veri protagonisti e il tutto incorniciato da una chioma [c/c] lasciata morbida ricadere lungo i lineamenti del volto.
«Joanne..io non so cosa dire. Sei meravigliosa»
«Anni di esperienza mia cara» vanta.
«E tu come ti vestirai?» chiedo curiosa di sapere cos'ha tenuto in serbo per sé.
«Vedrai» risponde con un occhiolino. «Ora sarà meglio che ti affretti. Sei attesa di sotto»
Io l'ascolto ed esco dalla stanza. Quando la rivedrò sarà la ragazza più belle di queste mura, se non anche di ciò che c'è là fuori.
Uscendo urto qualcosa che poi si rivela essere un qualcuno.
«Vi chiedo scusa»
«[T/n]? Impacciata come sempre ved-» si blocca l'altro. Alzo lo sguardo e trovo quello di Jean osservare ogni più minuzioso dettaglio, anche se non mi scappa il suo soffermarsi qualche attimo di più sul mio petto, ma sorvolo. Anche lui mi lascia sorpresa, o dovrei dire incantata.
Il suo abito sembra stato confezionato su misura, la giacca nera cenere con code gli cade perfettamente lungo il corpo, marcando i punti giusti, un gilet monopetto di un grigio scuro percorre tutto il busto e lascia intravedere appena una camicia di un bianco splendente. Intorno al collo porta un plastron dello stesso tono del gilet che si va a nascondere dentro a quest'ultimo. I pantaloni gli fasciano alla perfezione le gambe, slanciando di più la sua figura.
«Stai benissimo. Sei meravigliosa» si complimenta.
«Anche tu. Non è cosa da tutti i giorni trovarsi davanti a un-» ma non riesco a finire la frase perché mi blocca, forse perché ha visto dalla mia espressione dove volessi andare a parare.
«Non dirlo.» interviene serio. Io non posso non ridere. Poi quando mi ricompongo lo guardo come in attesa di qualcosa. Lui non capisce e allora sbatto le palpebre come una brava ragazzina viziata.
«Oh giusto!» sembra ricordare e mi offre il braccio. Io lo prendo e mi lascio condurre alla sala del ricevimento.
Hey miei cari!
Lo so ho pubblicato in un orario diverso, vogliate scusarmi. Spero vi stia piacendo, se è così lasciate una bella stellina e ditemi che ve ne pare con un commento, sono sempre felice di vedervi attivi <3
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𝕄𝕌ℝ𝔸 {Jean x reader}
FanfictionLa cura di una persona cara è un atto di puro amore. Così dovrebbe essere per chiunque, soprattutto per i genitori con i loro piccoli angeli. [T/n] è cresciuta per essere perfetta, con l'unico destino di amare incondizionatamente chiunque avesse s...
