Mi sveglio per colpa del sole che mi picchietta gli occhi. Non ho proprio voglia di alzarmi e vorrei con tutto il cuore rimare qui sdraiata. Ma aspetta...quando mi sono messa così?! Certo che di notte mi muovo molto. Mi alzo grattandomi la testa e raggiungo i miei compagni in cucina.
«Ma buongiorno» saluta Historia sorridente. Che bello vederla serena. Dopo la questione "Ymir" era caduta in uno stato di depressione profonda.
Saluto tutti e prendo una mela per mangiarla fuori. Oggi è una bella giornata e voglio godermi un po' di sole. Di guardia ci sono Mikasa e Armin e tra poco dovrebbe toccare a me e Connie. Uffa è il momento più noioso! Meglio prendere qualche foglio per scrivere qualcosa intanto.
Torno in camera e cerco una matita e un quaderno.
Quando torno in giardino Connie è già al suo posto e io prendo un fucile da tenere vicino in caso di necessità.
«Buon lavoro!» urla il rasato dall'alta postazione.
«Anche a te» rispondo in rimando.
Uffff iniziamo. Apro il quaderno e butto giù qualche frase. Non sarebbe male iniziare a scrivere un libro.
"Benvenuti cari amici, questo libro sarà un diario di bordo dove vi racconterò cosa c'è al di là delle mura!" No non va bene. Non mi piace. Voglio raccontare una storia...
"Quel giorno, quando incontrai per la prima volta il suo sguardo, non mi sarei mai aspettata di ritrovarmi un giorno a raccontarvi la storia che segue" Sì, forse ora va meglio. Racconterò come romanzo la mia vita, d'altronde è un casino pazzesco.
«Hey che fai?» mi riporta alla realtà la voce di Jean.
«Scrivo. Mi è sempre piaciuto scrivere» rispondo guardando la pagina davanti a me.
Sento le scale della torretta scricchiolare sotto il suo peso per poi fermarsi dietro di me.
«Ah come con questo?» dice al mio orecchio facendomi sventolare un foglio davanti al naso. Alzo gli occhi e leggo quel che c'è scritto.
«COSA?! Come l'hai trovato?» esclamo girandomi dopo aver capito di che foglio si tratta.
«Stavamo riordinando e in camera tua, quando ho spostato due tre cose, è saltato fuori questo. Così sono io il ragazzo di cui parlava Ymir, eh?» Guarda il foglio un po' imbarazzato grattandosi il collo.
«Perché sei andato a leggere le mie cose?» chiedo arrabbiata ma comunque imbarazzata quanto lui. Al tempo non stavamo ancora insieme quindi è ovvio che le cose siano più...strane?
«Non stavo mica curiosando! Mi è capitato sotto mano e ho letto il mio nome. E sì, mi piacciono le mele. Pensi che sia stupido solo perché non ho capito che ero io il soggetto di quel discorso?»
«No ovvio che no! Erano appunti presi di fretta, non penso tu sia stupido. Sei idiota, è diverso» lo stuzzico un po'. Stupido è proprio l'ultimo aggettivo con chi lo definirei.
«E poi, lo so che sono magnifica. Se fossi un ragazzo non saprei resistermi nemmeno io» vanto, ovviamente scherzando. Sono autoironica, lo so.
«Modesta anche» mi regge il gioco.
«Intelligente, affascinante, modesta, generosa...non mi manca proprio niente. Chissà come sono finita con un rozzo campagnolo come te» continuo a punzecchiarlo, usando le parole di mio padre.
Lui mi prende per i fianchi e io incrocio le braccia dietro il suo collo. Ora possiamo guardarci negli occhi con più intimità.
«Me lo chiedo anche io» sorride dolcemente per poi baciarmi sulla fronte, cosa che trovo sempre molto carina.
«Hey, voi due! Trovatevi una stanza!» ci raggiungono le urla di Connie che è ancora qualche metro più in là, nella sua postazione.
Ridiamo ancora uniti nel nostro abbraccio.
«Meglio che vada a finire di sistemare prima che arrivi il capitano» si stacca poi lui. Sappiamo quanto quel nanetto sia fissato con la lotta contro lo sporco e oggi dovrebbe tornare alla casa.
Torno a concentrarmi sulla guardia e il mio quaderno. Questa storia potrebbe diventare interessante in futuro, chissà. Ora faccio parte anche io delle squadra Levi, mentre i miei compagni, Leon, Jace e Sam, che si è ripreso, hanno una nuova squadra tutta loro con alcune nuove reclute con a capo il primo ragazzo. Sono felice della loro promozione, se la sono meritata con gran fatica.
«Hey ragazzi, tornate dentro. La caposquadra Hanji e il Capitano sono qui» ci avvisa Sasha.
«Come? Ricercati?»
«Sì, Erwin è stato arrestato e ora ritengono che sia il Corpo di Ricerca a portare avanti una rivolta contro il Monarca delle mura. Molti nostri compagni sono stati arrestati. Noi siamo riuscite a fuggire sotto copertura e ora stanno venendo a prenderci. Dobbiamo andarcene velocemente» ci spiga la donna occhialuta. Dopo tutto quello che il Corpo di Ricerca ha fatto ora viene cacciato da altri soldati. Ironico devo dire.
Usciamo tutti dalla cucina e prendiamo i nostri effetti personali. Tornare a indossare il mantello è confortante ma non possiamo usare quello con lo stemma se non vogliamo essere riconosciuti.
Chissà Reka come starà. Sam, Leon, Jace, anche loro sono stati tutti arrestati. Se dobbiamo combattere, combatteremo per i nostri compagni, questo è certo.
«Quindi che si fa?» chiede il rasato quando ci ritroviamo tutti sulla collina.
«Dobbiamo portare Eren e Historia fuori dalla città al più presto. Per questo piano abbiamo bisogno di due coraggiosi ragazzi che prendano il loro posto» sorride la caposquadra.
Ci guardiamo confusi.
«Oh andiamo dovete travestirvi per essere "arrestati" al loro posto. Quando si accorgeranno dello scambio, quelli veri saranno già scappati! Perché nessuno capisce mai i miei piani dall'inizio?» spiega meglio la donna, rattristandosi.
Prendiamo i cavalli e iniziamo ad allontanarci, Tynee però mi preoccupa parecchio.
«Beh Historia è molto simile ad Armin, potrebbe andare. Per Eren?»
Ragioniamo tutti, continuando l'avanzata, passando in rassegna i visi di ognuno. Armin poveretto si rassegna al fatto di assomigliare a una ragazza.
«Vado io. Proteggerò Armin» si propone Mikasa «E poi conosco bene Eren. Posso interpretarlo facilmente»
«Ecco...penso sia meglio lasciare il posto a qualcun altro. Tu servi per la protezione al vero Eren» la ferma Jean, facendola ragionare.
«Hey hey fermo lì tu! Ma certo, tu prenderai il porto di Eren!» si intromette Sasha.
«Che?! Perché io? Non gli assomiglio affatto»
«Esatto io non ho la faccia da cavallo!»
«TACI TU!»
«Avete lo stesso sguardo cupo e minaccioso. Guarderanno quello per riconoscere Eren, mica i dettagli come altezza e peso» analizza bene la situazione la castana. Rimaniamo tutti un po' scioccati da questa novità, a stomaco vuoto a quanto pare ragiona meglio ma è una missione suicida privarla del cibo.
Io inizio a ridere senza farmi sentire troppo, rompendo il silenzio intorno a me. So bene quanto lo infastidisca essere paragonato a quel dannato, e questa cosa lo innervosisce ancora di più.
«Che hai tanto da divertirti? Non sono mica felice di questo compito» borbotta il ragazzo affiancandomi.
«Oh andrai benissimo. Mi occuperò io delle parrucche e dei dettagli, non preoccuparti» sorrido per incoraggiarlo. La notte ci ricopre tutti con il suo velo nero e per un po' non dovremmo essere rintracciabili. Le ore notturne possiamo passarle accampati, per il domani avremo un bel po' di cose da fare.
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𝕄𝕌ℝ𝔸 {Jean x reader}
FanfictionLa cura di una persona cara è un atto di puro amore. Così dovrebbe essere per chiunque, soprattutto per i genitori con i loro piccoli angeli. [T/n] è cresciuta per essere perfetta, con l'unico destino di amare incondizionatamente chiunque avesse s...
