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Sto camminando tra le vie di una Trost deserta, dove le uniche creature viventi sono i soldati che ripuliscono dai cadaveri lasciati dai giganti, ormai abbattuti tutti grazie all'intervento del corpo di ricerca. Con questa mascherina di fortuna, creata con un tovagliolo di stoffa, non riesco a respirare e l'odore nauseante non aiuta.
Una signorina passa con una cartelletta a segnare i nomi dei cadaveri e la fermo un secondo.
«Posso?» chiedo.
«Certo» risponde lei porgendomela.
Passo in rassegna i nomi e noto un nome familiare: Emma Kruks. Riconsegno i fogli alla donna e la lascio proseguire.
MERDA! E ora che diamine dico a quella bambina, si può sapere? E che fine farà? Non ci voleva proprio.
Continuo con il mio lavoro incasinata nei miei pensieri quando una figura si avvicina sempre di più, correndo a perdifiato. Il ragazzo mi affianca e annaspando indica un punto nella direzione da cui è arrivato.
«Di là, Reka è...»
Mi fermo sul posto, osservando il viso del lentigginoso cercando un minimo di falsità nella sua espressione. No, è serio e non è da Marco mentire su queste cose.
Inizio a correre verso la direzione che indicava poco prima e prego con tutto il cuore che si sia sbagliato.
Non ora. Ti prego Reka! Non ora che abbiamo risolto i nostri problemi!
Svolto l'angolo e appena noto il corpo di una ragazza mi ci precipito subito.
«Reka! Reka sveglia!» la chiamo scuotendola.
Nessuna risposta da parte sua.
«Idiota svegliati! Abbiamo promesso che saremmo diventate amiche perdonandoci quel che abbiamo fatto in passato...ti prego- apri gli occhi-» le lacrime iniziano a scendere e non riesco a pensare ad altro che l'ingiustizia di questo mondo. Stava risolvendo tutto quello che ha fatto in passato, non può essere stato il karma. Non avrebbe avuto senso.
Apro gli occhi, la vista ancora offuscata dalle lacrime, e osservo meglio il suo corpo: è così bella anche senza più una vita, i capelli corti e bianchi le fasciano il viso facendo sembrare che la sua testa giace in un morbido cuscino.
Ma una cosa non mi torna...perché questo taglio alla gola? Nessun gigante, da quel che so, ha mai sgozzato qualcuno. Che diamine...
«[T/n]? Che stai facendo?» chiede una voce alle mie spalle. Asciugo le lacrime e mi giro verso il mio interlocutore.
«Reiner, hey...»
«Perché stai lì per terra con un cadavere?»
Distolgo lo sguardo e lo riporto sulla ragazza, accarezzandola una guancia.
«È Reka...lasciami almeno piangerla come si deve»
Il ragazzo robusto non ribatte e mi lascia nuovamente da sola.
Mi alzo, dopo aver lasciato a malincuore il corpo di Reka, e inizio a girovagare in cerca di qualcuno.
Cammino tra le vie e trovo una ragazza mora e bassa, Sina. Le vado in contro e la cingo da dietro. Lei sobbalza all'inaspettato contatto e quando capisce che sono io si rilassa.
«Che è successo?» chiede mettendo una mano sul mio braccio che le circonda le spalle.
«Reka è...»
«Oh...ho capito. Non serve aggiungere altro. Mi dispiace...» ribatte a bassa voce e rimaniamo in silenzio ricominciando a lavorare.

Questa sera, davanti al fuoco per la cremazione dei cadaveri, un'aria di tristezza alleggia tra tutti noi.
Guardo le fiamme, che chissà dove, stanno bruciando il corpo delle mia amica. Perché? Perché proprio lei? E soprattutto: perché quel taglio al collo? Se non ricordo male, cosa probabile dato che non ero lucida in quel momento, le lame sporche di sangue erano le sue. Che si sia suicidata? Perché farlo? Non ha mai dato indizi di volerlo fare, stava iniziando a legarsi a qualcuno, nessuno lo farebbe se volesse morire.
«Verrò con te» mi affianca Sina.
Rivolgo il mio sguardo verso di lei e un'espressione interrogativa mi compare in viso.
«Nel corpo di ricerca, no? Se ti lasciassi così come sei faresti solo una brutta fine. Hai bisogno di qualcuno che ti controlli Signorina»
«E io vi seguo, mi pare ovvio. Dopo quello che abbiamo passato sarebbe da codardi entrare nella gendarmeria» si unisce Marco, appoggiando l'idea della sua amata.
«Oh no no no! Io mi arrangio! Voi siete stati fantastici e avete sudato per prendere il vostro posto tra i primi dieci, dovete andare» cerco di fargli cambiare idea ma i due sembrano non voler mollare.
Se dovesse succedere qualcosa a loro mi sentirei veramente in colpa. Voglio saperli sani e salvi all'interno delle mura invece che pregare per ogni missione che tornino interi a casa.
Spero almeno Jean non faccia una stupidaggine e prenda la decisione migliore. Ma ammetto che ci rimarrei male, è diventato importante in questi ultimi anni tra allenamenti e complicità (sì il nostro capolavoro di Sina e Marco è la cosa migliore che potessimo fare).
«Quindi entreremo tutti nel corpo di ricerca eh? Beh allora raggiungeremo qual dannato prima di quanto immaginassimo» se ne esce Reiner riferito a Eren. Giusto, lui è già stato preso sotto la loro custodia.
«Quindi quando dopo presenteranno i vari corpi..»
«Sì. Sceglieremo e non torneremo indietro»
Prendo un gran sospiro e mi tiro su in piedi.
Mi incammino verso il piazzale del reclutamento e penso a un'altra faccenda da risolvere: Eloise.
Sua madre è morta e, da quel che ho capito, non ha un padre. Mi proporrei di tenerla con me ma non saprei come farle avere una vita agiata e spensierata nel corpo di ricerca, e se si affezionasse dovrebbe passare nuovamente per la situazione attuale.
Forse potrebbe rimanere con Joanne, d'altronde voleva dei figli e la piccola sta passando molto tempo con lei.
«A che stai pensando?» chiede una voce alle mie spalle, il mio compagno tanto fidato.
«La bambina. Oggi tra la lista ho trovato il nome di sua madre e non dire "te l'avevo detto". Sai è seccante come cosa»
Ridacchia un po' al mio modo di rispondere e ribatte «Se fossi seccante non mi staresti sempre intorno. E non l'ho detto, hai fatto tutto da sola»
Metto un po' il broncio facendo la parte dell'offesa e il ragazzo ride ancora di più.
«Sei sempre molto carina quando fai così. Sembri quasi uno scoiattolo» ma subito si ferma. Mi giro per guardarlo in viso e noto che è arrossito vistosamente.
«Grazie per il complimento, suppongo» cerco di tornare al non-imbarazzo di poco prima sorridendogli.
«Grazie a te invece. Con poco mi tiri su»
Che ho fatto? Va beh...come al solito ho fatto qualcosa che non so.
«Tuuuu~ che corpo sceglierai alla fine?» chiedo con le guance arrossate. Il ragazzo prende un gran sospiro e chiude gli occhi.
«Non ne ho idea...»
Alleggia un po' di silenzio tra noi fin quando anche il resto delle reclute non ci raggiunge e iniziano le presentazioni dei corpi militari.
Parla il corpo di guarnigione.
Parla il corpo di gendarmeria.
Finalmente arriva il Comandante del corpo di ricerca, Erwin Smith, l'uomo con le tanto famose sopracciglia enormi.
«Soldati!» inizia «Andrete all'esterno, combatterete i giganti e metterete in gioco le vostre stesse vite. Voglio essere sincero con voi, il rischio per chi entra nel nostro corpo non è basso. Per ogni missione la percentuale di perdite è pari al 30% degli effettivi. Non siete obbligati a rimanere qui se non volete entrare ma sappiate che, grazie a Eren Jeager, c'è uno spiraglio per la rivincita del genere umano e nella cantina della sua città natale si cela un segreto importante per tutti noi. Il nostro obbiettivo è la riconquista di Shiganshina!»
Quando finisce tra i cadetti c'è un gran gelo.
Iniziano a girarsi e andarsene, un po' alla volta rimangono solo poche reclute.
Del nostro gruppo rimangono tutti, eccetto Annie che ha detto esplicitamente di voler entrare nella gendarmeria. Jean però sembra essere quello più combattuto. Cerca con tutte le sue forze di non fare lo stesso degli altri ma riesce a non farsi vincere dalla tentazione.
«Bene, sono lieto di vedere che siete rimasti. Domani nel tardo pomeriggio partiremo. Se avete faccende da portare a termine ne avete il tempo. Buona serata» ci congeda il Comandante.

«E così ti dovrò sopportare ancora, eh?» punzecchio il mio amico.
«[T/n] tanto lo so che non vuoi separarti da tanta bellezza e simpatia» risponde compiaciuto l'altro.
«Secondo me è esasperata» si intromette Connie prendendolo in giro «Sai dover badare a un cavallo richiede molte energie»
«Connie-» inizio ma vengo interrotta dalle urla del castano.
«SENTI UN PO' PICCIONE LA FAI FINITA?»
Ci rinuncio.
Li lascio bisticciare a mi unisco alle chiacchiere delle altre ragazze.
«..quindi sì, saremo tutte insieme ancora un bel po'»
«Che bello così non mi perderò le cose sporche della vita privata della mia allieva preferita!» dice esaltata la lentigginosa. Ok me ne vado anche da qui.
«Ferma lì. Lo sai che scherza» mi ferma Christa raggiante come sempre. Poche ore prima eravamo a un funerale, come fa?
«Meh, non proprio» borbotta quella interrotta.
«Comunque, domani devo raggiungere Joanne, qualcuna vuole venire?» propongo al gruppo.
La biondina e Sasha si offrono volontarie e sotto la loro energia persuasiva convincono anche Sina  e Ymir, l'ultima soprattutto per seguire la sua amata Christa. Perfetto, vengono tutte.
«Bene perché dovrete aiutarmi a convincerla a diventare madre» proclamo.
Tutte mi guardano come se avessi evocato un demone e in coro intonano un «EH?!»



Hey cari!
Ecco il nuovo capitolo, spero non mi odierete per il "lieve" cambio di trama che ho riportato alla questione morti. Vi assicuro si faranno più interessanti le cose (o almeno spero, nella mia testa lo sono poi bisogna vedere come riesco a raccontarvele)
See you 🔜

𝕄𝕌ℝ𝔸 {Jean x reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora