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Le alte mura erano scomparse lasciando spazio a un'immensa distesa luminosa. Mi avvicinai e misi una mano dentro quel liquido luccicante sotto il riflesso del sole.
"È acqua!" Osservai i movimenti che faceva quando delle goccioline ricadevano dalla mia mano sulla sua superficie. Leccai un dito ma il suo sapore non mi disse niente, non sentivo niente. Sentii qualcosa stringersi intorno al mio corpo. Una mano enorme. Venni sollevata da terra e il gigante mi stava portando alla sua bocca. Un uomo basso però passò veloce e tranciò le carni del mostro. Caddi rovinosamente a terra. Tutto buio. Mi riguardai intorno e l'oscurità aveva lasciato posto a quattro mura di mattoni che mi rinchiusero in una stanza stretta. Solo su un lato una piccola porta faceva entrare una fievole luce. Mi abbassai per guardare da sotto la fessura ma non riuscivo a vedere niente. Sentivo però delle voci che non riuscii a distinguere.
"Io sono il gigante Corazzato e lui è il gigante Colossale" Poi delle braccia, come per evitare che sentissi altro, mi trascinarono via.
"Papà?!" Esclamai posando lo sguardo sulla figura robusta che continuava a trascinarmi.
"Da brava, la tua famiglia ti sta aspettando. E vedi di non scappare più se non vuoi che succedano altre cose spiacevoli" Dice lui e nel mentre vengo portata di peso lungo un corridoio ma delle figure accasciate sui lati catturano la mia attenzione. Mamma. Joanne. Armin. Jean. Sono tutti stesi a terra con un profondo taglio sulla gola da dove una cascata di sangue fuoriesce. Cerco di divincolarmi ma il mio corpo è come pietrificato. Abbasso lo sguardo e un abito bianco mi ricoperte.
"E ora può baciare la sposa" Conclude qualcuno e mi ritrovo davanti Dunchees che tenta di avvicinarsi a me per baciarmi contro la mia volontà. Poi le sue mani iniziano a percorrere tutto il mio corpo e io non posso far altro che piangere e gridare.

Grido e mi alzo velocemente non riuscendo a respirare con regolarità. Il cuore batte all'impazzata e le lacrime non vogliono smettere di uscire.
Era un incubo. Grazie a Dio. Non riuscivo a distinguerlo dalla realtà, era troppo plausibile.
Qualcuno spalanca la porta per controllare cosa stesse succedendo. Alzo gli occhi nella sua direzione, ma nella penombra della stanza riesco solo a distinguere che è alto e una seconda figura più robusta lo segue.
«Che succede? Stai bene?» si avvicina Reiner, che riconosco dalla voce. Lo guardo ancora preoccupata per l'incubo in cui stavo fino a pochi istanti prima e non ricevendo risposta intuisce che non va bene un bel niente.
«Incubo» sussurro per poi appoggiare una mano sul lato destro del viso, dove un forte mal di testa mi faceva pulsare tutto.
«Vado a prendere un po' d'acqua» si offre Berthold che è rimasto sulla soglia tutto il tempo.
«Sì è maglio» acconsente il biondo accigliato e con uno sguardo buio e nervoso.
«Scusate il disturbo...non volevo» dico io un po' timidamente. Accidenti vado sempre a disturbare le persone «Vi ho svegliati?» chiedo.
«No non riuscivo a dormire. Sono uscito e ho incontrato Berthold, anche lui non ci riusciva. Poi ti abbiamo sentita gridare e ci siamo preoccupati» e intanto il ragazzo timido ritorna con il bicchiere che poi mi porge.
«Tutto bene ora?» chiede con il suo solito tono gentile. Faccio un cenno d'assenso e poi li ringrazio per l'aiuto. Loro mi salutano ed escono dalla mia camera. Sono sempre disponibili ad aiutare tutti, Reiner è un compagno di squadra perfetto, Berth è un cucciolone timoroso. Sono brave persone sotto ogni punto di vista.
Provo a risdraiarmi per tornare a dormire ma l'agitazione non vuole darmi tregua. Allora mi alzo e mi cambio già per la giornata e mi dedico ai miei libri, è un ottimo modo per passare il tempo.
Quando le prima luci dell'alba entrano, per quello che possono, dalla finestra chiudo le pagine della storia ed esco a prendere un po' d'aria. Quelle scene così cruenti mi sono rimaste impresse nella mente. Mamma. Da quanto che non la vedo. Chissà cosa sta facendo ora, cosa pensa della sua vita. Sono sicura che quando ha conosciuto papà non ha mai pensato che la sua vita coniugale sarebbe stata un tale casino, eppure continua a rimanere con lui. Perché? Non sembra molto felice e tantomeno innamorata alla follia. Mamma tornerò presto da te, te lo prometto.

𝕄𝕌ℝ𝔸 {Jean x reader}Donde viven las historias. Descúbrelo ahora