3.

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-Sei uno stupido!
-Non posso farci niente!
-Potevi stare più attento!
Shinichi alzò gli occhi al cielo: -Non è colpa mia. Ho raccomandato all'ispettore di non nominarmi. Quel giornalista mi ha scattato la foto per caso!
Ai sbuffò e incrociò le braccia: -Ti rendi conto che l'organizzazione potrebbe vedere la notizia?
Il detective si passò una mano sul viso. Lo sapeva benissimo... ma non era mica colpa sua se un giornalista gli aveva scattato quella foto senza che lui se ne accorgesse. E non poteva certo telefonare all'ispettore Megure per dirgli di far togliere la notizia dai telegiornali: già nove anni prima, durante la gita scolastica a Kyoto, una fan della famiglia Kudo lo aveva visto e aveva postato una sua foto sul suo blog, scatenando il pandemonio. Solo grazie ai suoi genitori il caos si era calmato, dato che avevano pregato la donna di togliere la notizia del suo apparente ritorno.

Fare di nuovo una cosa del genere avrebbe suscitato sospetti... e poi, quattro anni prima, era su tutti i giornali come se nella sua vita non fosse mai cambiato niente. L'organizzazione sapeva che non era morto, perciò non avrebbe avuto senso dire a tutti che quel suo ritorno era una bufala.
-Ormai manca pochissimo a mettere la parola fine a questa storia, non preoccuparti. Non cambierà nulla. -disse Shinichi. -E ora scusa, ma devo andare a preparare la valigia per i prossimi giorni.
Si diresse verso la porta, salutando il professor Agasa, che aveva assistito alla conversazione tra Shinichi e Ai in silenzio.
Il detective si mise le scarpe, riponendo poi le pantofole sull'apposito scaffale.
-Allora buonanotte. -disse voltandosi per guardare il professore, che lo aveva accompagnato alla porta.

-La rivedrai al matrimonio. -fece Ai, che non aveva cambiato posizione ed era ancora seduta sulla sedia della cucina.
Shinichi si bloccò con la mano sulla maniglia della porta, capendo all'istante a chi si stesse riferendo la scienziata.
Si mise sulla difensiva. Non capiva perché, ma quando lei tirava in ballo il discorso "Ran" si sentiva strano, quasi irritato. Non perché fosse un argomento di cui non voleva parlare, ma perché, da quando gli aveva rivelato i suoi sentimenti e lui l'aveva respinta, Ai sembrava cambiata. Con lui era sempre fredda, cosa che negli anni che avevano passato non era stata (non così tanto almeno)... e il detective era sicuro che il motivo fosse il suo primo e unico amore.
-Shiho... -iniziò il professor Agasa con tono di rimprovero. Aveva iniziato a chiamarla con il suo vero nome, nonostante la ragazza avesse deciso di non prendere l'antidoto all'APTX 4869 e continuasse a farsi chiamare Ai Haibara, vivendo come una normale adolescente di prima liceo. Come aveva detto a tutta l'FBI, voleva "ricominciare da zero", ma Shinichi sapeva che non era per questo. Non tutta la motivazione almeno.

-E con questo? Sono tornato a Tokyo per lei e sono sicuro che le parlerò a Osaka. È amica di Heiji e Kazuha come me. È normale che sia invitata al loro matrimonio. -ribatté l'uomo, poi augurò la buonanotte di nuovo e uscì, chiudendosi la porta alle spalle. Mentre l'aria fresca della sera gli scompigliava i capelli corvini, udì il professore rimproverare Ai di essere stata troppo diretta con lui.
Il detective alzò la testa e guardò le stelle: era una bella serata di metà aprile. Cercò di ignorare le voci dietro di sè e sospirò.

Uscì dal cancello e si diresse verso casa sua con le mani in tasca. Quello che aveva scoperto quel pomeriggio lo tormentava, ma non poteva biasimare Ran per essersi fatta una vita senza di lui. Sicuramente al matrimonio di Heiji ci sarebbe stato anche il misterioso nuovo fidanzato della karateka... chissà che tipo era. Chissà se Ran era felice. Chissà se quell'uomo era in grado di trattarla come il più prezioso dei tesori.
Mentre entrava in casa e toglieva le scarpe, Shinichi iniziò a pensare a cos'avrebbe detto a Ran riguardo l'organizzazione... anzi, come si ricordò poi, sarebbe stato meglio capire cosa dire alla donna appena si fossero incontrati. Un semplice "come va?" non sarebbe certo bastato... ma la sua mente infallibile non riusciva a mettere insieme un discorso che lo soddisfacesse almeno un po'.
Salì le scale, prese il pigiama e andò in bagno per farsi una doccia. Gli serviva per riordinare le idee.

La figlia di Shinichi KudoWhere stories live. Discover now