12.

434 22 8
                                    

Da quel giorno, chissà come, per qualche misteriosa ragione Shinichi e Ran s'incontravano tutti i giorni: per strada mentre lui andava su una scena del crimine e lei in palestra per allenarsi con il karate; fuori dalla casa del professor Agasa, lui usciva di casa e lei andava a trovare il dottore... oppure era lei a invitare lui a casa e lui ad invitare lei per un caffè in un bar. Sempre più spesso, poi, Aika chiedeva se Shinichi poteva fermarsi da loro a cena.
Ogni scusa era buona per fermarsi e parlare. Ran voleva scambiare qualche parola con lui, ne sentiva il bisogno come se fosse stato l'acqua nel deserto. Si stava lentamente innamorando di nuovo? Sonoko diceva di sì e Kazuha le rispose la stessa cosa quando le chiese un consiglio durante la videochiamata che si fecero quando l'amica tornò a Osaka dal suo viaggio di nozze con Heiji.
La cosa non le dava fastidio, forse perché in realtà non aveva mai smesso di pensare al suo detective in quegli anni? Perché non c'era mai stato nessun altro oltre allo Sherlock Holmes del nuovo millennio?

Così, senza che Ran se ne accorgesse, aprile finì e maggio passò altrettanto velocemente, lasciando spazio a giugno. Il caldo estivo arrivò presto, non serviva che fosse la signorina del meteo a dirlo. Tutti a Tokyo andavano in giro con magliette a maniche corte, pantaloncini e abiti leggeri già a inizio mese.
Un giorno, uscendo dalla casa del professore con Aika, Ran incontrò tre liceali che conosceva benissimo.
-Ran-neechan! -esclamò Ayumi appena la vide. Era insieme a Mitsuhiko e Genta e tutti e tre indossavano la divisa del liceo Teitan. Erano cresciuti tantissimo, ma Ran rivedeva sempre le tre pesti che si cacciavano nei guai facendo impazzire Conan e Ai.
Ayumi era sempre stata carina (Ran aveva pensato che Conan avesse una cotta per lei e non si era sorpresa quando Mitsuhiko le aveva detto che la sua amichetta gli piaceva) ma adesso era diventata una ragazza veramente bella, dolce, intelligente e coraggiosa. Forse quest'ultimo aspetto era dovuto a ciò che i Detective Boys avevano sperimentato da piccoli, con Conan che, come da adulto, portava sfortuna ovunque andava e puntualmente si ritrovava in situazioni che di solito dei bambini non dovevano affrontare.

La ragazza aveva dei bei voti a scuola e spesso i ragazzi si giravano a guardarla quando passava in corridoio o per strada, suscitando la gelosia dei suoi amici d'infanzia.
Questi ultimi erano cambiati ancora più di Ayumi. Genta non aveva più la tendenza a buttarsi a capofitto nelle cose senza prima ragionarci un attimo e Mitsuhiko, timido fin dalla tenera età, si era ritrovato a dover rifiutare tante dichiarazioni d'amore. Lui pensava solo ad Ai, ormai.
-Ciao ragazzi. -li salutò Ran sorridendo. -Andate dal professore?

-Sì. Oggi i Detective Boys si prendono una vacanza. -rispose Mitsuhiko. Com'era prevedibile, quei tre (anzi, quattro, visto che c'era anche Ai) avevano mantenuto il nome del gruppo anche dopo che Conan era "partito per l'America", creando il club alle medie e persino al liceo. Crescendo, avevano imparato a risolvere i casi anche più difficili rispetto alle classiche sparizioni di animali domestici, facendosi conoscere anche nelle altre scuole.
-Ai è in casa? Oggi non c'era a scuola... -disse Ayumi. -Le abbiamo portato gli appunti.
-Io non l'ho vista. Magari è uscita. -fece Ran. Le faceva ancora strano sapere che Ai, la ragazza che era diventata come una figlia per il professor Agasa, fosse proprio colei che aveva creato la sostanza che aveva rimpicciolito Shinichi. E che avesse un anno in più di lei!

Da quando sapeva la verità non l'aveva mai incontrata, ma non perché non volesse. Solo perché quando lei andava dal professore, Ai era a scuola o fuori con i Detective Boys.
La karateka rimase a parlare con i ragazzi per qualche minuto, mentre Genta faceva divertire Aika. Poi, dopo averli salutati, la donna s'incamminò verso casa con la piccola.
-Okaasan, stasera mangiamo gli onigiri? -domandò Aika ad un certo punto.
-Va bene, però dobbiamo andare a comprare gli ingredienti per prepararli.
-A Shinichi piacciono gli onigiri?
Ran sorrise, mentre l'immagine di uno Shinichi poco più che diciottenne che divorava un piatto di onigiri le si parava davanti agli occhi. Come dimenticare quella volta in cui, volendo passare una serata insieme, avevano deciso di cucinarsi qualcosa da mangiare mentre guardavano un film... e Shinichi aveva ripulito letteralmente il piatto in poco più di cinque minuti.
-Sì... e tantissimo.

La figlia di Shinichi KudoOnde histórias criam vida. Descubra agora