6.

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-Sei migliorata o sbaglio? -le chiese Shinichi ad un certo punto.
-N-Non credo. -rispose lei mentre le faceva fare una giravolta.
Lui sembrava a disagio quanto lei. Era rigido e sulle spine, come se avesse avuto paura che Ran fosse una bomba e che gli stesse per scoppiare in mano.
-Ran, senti... -balbettò quando gli fu di nuovo vicina. -Io devo...
La karateka lo zittì, scuotendo la testa.
-Non stasera. -disse.
-Ma...

-Questo è il gran giorno di Heiji e Kazuha, non voglio ricordarlo per altro. -lo interruppe facendo cenno agli sposi con la testa.
Shinichi annuì e sospirò, poi, timido, sorrise: -Va bene.
Continuarono a ballare finché la musica cambiò da un lento ai balli più vivaci. Shinichi si era tolto la giacca ed era rimasto in maniche di camicia. Ran cercò di non fissarlo troppo: vederlo in camicia le aveva sempre fatto risvegliare le farfalle nello stomaco. Era così bello...
La karateka si morse il labbro. No, non si sarebbe innamorata di nuovo.
O forse non aveva mai smesso di amarlo?

***

Quando chiuse l'acqua della doccia, Ran sospirò. Per tutta la notte non aveva fatto altro che ritrovarsi il viso di Shinichi nei sogni e aveva dormito malissimo, cosa strana per lei, un ghiro sin dalla nascita.
Si avvolse nell'asciugamano dell'hotel e si guardò per un attimo allo specchio: i capelli bagnati le coprivano le spalle pallide, le goccioline d'acqua che cadevano dalle punte venivano assorbite dalla stoffa morbida in cui si era avvolta e il corpo magro, che era cambiato tantissimo da quando aveva avuto Aika, sembrava tornato come lo aveva sempre visto. Tutto merito del karate.
Già, il karate. Quell'arte marziale che l'aveva fatta diventare famosa a livello mondiale.

Sospirò, poi si vestì e si asciugò i capelli, infine uscì dal bagno. Non voleva pensare a Shinichi e a come avevano ballato insieme il giorno prima, al sorriso impacciato che le aveva rivolto così spesso, alle sue mani che la stringevano...
Scosse la testa, mentre ricordi degli anni che avevano passato insieme le tornavano in mente. Il primo bacio su quel palco dove durante la recita non erano andati oltre ad un semplice abbraccio (c'era mancato così poco, dannazione!), il trasloco nel loro appartamento con vista mozzafiato, la loro prima volta... il tocco caldo e delicato delle mani di lui su di lei...
Ran si diede dei piccoli schiaffi sulle guance. Non era il caso di pensare a quello. Non quando c'era Aika lì con lei. Curiosa com'era, le avrebbe sicuramente chiesto come mai fosse diventata rossa così all'improvviso e Ran non poteva certo risponderle con quei pensieri poco adatti a una bambina di quasi quattro anni.

Per sua fortuna, Aika stava ancora dormendo. Erano tornate in hotel molto tardi, la sera prima, e la piccola era crollata subito dopo aver messo il pigiama. Di solito, Ran le leggeva una storia o le raccontava qualcosa riguardante suo padre, tralasciando che non l'aveva mai conosciuta... fino al giorno prima.
Ecco. C'era anche quel problema.
Oltre al sentirsi una ragazzina alle prese con la prima cotta, doveva anche trovare il momento giusto per far sapere a Shinichi che aveva una figlia di quasi quattro anni. Come? Non ne aveva idea.
E poi anche Shinichi doveva dirle qualcosa. Le era sembrato particolarmente impaziente di parlarle, mentre ballavano. Chissà cos'era di così importante...

Un leggero toc toc alla porta la distolse dai suoi pensieri. Guardò l'orologio, che segnava le 8 del mattino. Chi poteva mai essere a quell'ora?
Si strinse nella felpa che aveva indossato poco prima e andò ad aprire. Davanti a lei, con sua grande sorpresa, c'era colui che le aveva disturbato il sonno per tutta la notte.
Shinichi la guardava con quei bellissimi occhi blu. Indossava una semplice maglietta nera, le cui maniche corte mettevano in risalto le braccia muscolose, oltre ad un paio di jeans e le scarpe da ginnastica.
-Ehm... buongiorno. -disse grattandosi la nuca, gesto che lo rendeva dannatamente adorabile.
-Buo-Buongiorno... -rispose Ran senza riuscire a staccare gli occhi dai bicipiti allenati di lui. Sapeva bene quale fosse la sensazione di trovarsi tra quelle braccia...

La figlia di Shinichi KudoWhere stories live. Discover now