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La notizia del loro ritorno insieme per poco non divenne di dominio pubblico.
Shinichi lo disse a Heiji e Ran lo disse a Sonoko, Kazuha e Masumi. Poi dovettero dirlo ai loro genitori (e per poco Kogoro non ci rimaneva secco), al professor Agasa e... beh, poi Ran non capì esattamente come, ma, in poco più di una settimana, tutti i loro amici più cari sapevano già tutto.
Dovettero tenerlo segreto alle telecamere, essendo entrambi conosciuti a livello nazionale, ma considerando il fatto che Ran si stava preparando alle Olimpiadi e appena usciva dalla palestra era circondata dai giornalisti e che Shinichi risolveva casi un giorno sì e l'altro pure... fu più difficile di quello che pensavano.
Una sera Ran decise di dirlo ad Aika, dato che mancava solo lei.
Shinichi non c'era, visto che stava aiutando l'FBI con le ultime novità sul caso dell'organizzazione, quindi erano solo loro due in casa. Ran mise Aika sul divano e si sedette per terra davanti a lei.
-Aika. La mamma deve dirti una cosa. -iniziò. -Come ti ho già detto, prima che tu arrivassi io e Shinichi eravamo innamorati. Poi però lui è dovuto partire e non l'ho più visto. Poi, al matrimonio di zio Heiji e zia Kazuha l'ho incontrato di nuovo... e ho capito che in realtà sono ancora innamorata di lui.
-Ooooh! -fece la bambina, con gli occhi che brillavano. Quando faceva così le ricordava Shinichi davanti a un codice da decifrare.
-Perciò lo vedrai qui da noi spesso, ok? Siamo tornati a stare insieme. -terminò cautamente. Non voleva che Aika reagisse male o che, nonostante fosse un po' più matura dei bambini della sua età, non capisse subito cosa significassero le sue parole.
-Quindi Shinichi viene ad abitare con noi? -chiese la piccola. Ran sbattè le palpebre, sorpresa, ma fece un sorriso.
-Non abbiamo ancora deciso, tesoro. -rispose.
Però, dopo qualche giorno in cui Ran si rese conto che in realtà era come se Shinichi vivesse già con loro, decise di proporre al detective quello che lui le aveva chiesto al primo anno di università. E così, il giorno del compleanno di Aika, Shinichi si trasferì (di nuovo) nel loro appartamento.

***

Quel giorno Aika avrebbe compiuto quattro anni e, come i precedenti tre compleanni, Ran si ritrovò a pensare che il tempo passava troppo in fretta. Le sembrava passata solo una settimana da quando le avevano messo la piccolina appena nata fra le braccia e invece adesso Aika camminava sulle sue gambe e andava all'asilo.
-Ehi! Dov'è la festeggiata? -esclamò Heiji appena lui e Kazuha varcarono la soglia dell'appartamento.
-Zio Heiji! -fece Aika correndogli incontro. Il detective dell'Ovest la prese in braccio.
-Auguri, piccola peste! -disse facendole il solletico.
-Il solito casinista. -commentò Shinichi mettendo le bibite sul tavolo.
Kazuha rise alla scena, poi salutò i presenti. C'erano Kogoro ed Eri naturalmente, poi il professor Agasa, Sonoko, Makoto e Masumi.
-E Takagi e Sato? -chiese Kazuha.
-Sono qui. -rispose Ran, che aveva appena rimesso la cornetta del citofono al suo posto.
Mentre anche gli ultimi arrivati si sistemavano, Ran prese la torta, ovviamente al limone, e la sistemò al centro del tavolo.
-Aika, è il momento di spegnere le candeline. -disse la donna. La bambina si allontanò da Mamoru e Hikaru per avvicinarsi. Shinichi la prese in braccio e la mise in piedi sulla sedia, davanti alla torta su cui Ran stava mettendo una candela a forma di 4.
-Aika, guarda qui! -esclamò Eri, che aveva tra le mani una macchina fotografica.
-Coraggio, esprimi un desiderio e spegni la candelina. -disse Kazuha. Aika ci pensò su qualche secondo, poi soffiò sulla candela, mentre i presenti cantavano la famosa canzoncina.
Ran osservava la scena, ridendo. Aika era cresciuta così tanto in quegli ultimi mesi, eppure la karateka non se n'era resa conto. Era proprio vero che il tempo passava in fretta...
Poco dopo, come a dimostrare quanto sua figlia stesse crescendo velocemente, fu il momento di aprire i regali e il primo a porgere il suo regalo fu Mamoru, tutto rosso.
-T-Tanti auguri. -balbettò il bambino, imbarazzato.
-Grazie! -esclamò Aika, tutta contenta. Anche se Ran notò subito il rossore sulle sue guance.
Notò come Shinichi, Heiji e Kogoro assottigliarono gli occhi, palesemente gelosi. Ok, Kogoro ed Heiji, il nonno e il padrino, poteva benissimo capirli... ma Shinichi la colse totalmente alla sprovvista.
-Ehi, sono solo bambini. -gli sussurrò, divertita.
-Se iniziano così, chissà da grandi! -commentò il detective di rimando.
-Quando mio padre diceva così di te sembrava non importarti...
-Adesso m'importa.
Ran ridacchiò, poi prese un'altra fetta di torta e si sedette accanto a Kazuha e Sonoko, che parlavano.
-Sei al quarto mese, giusto? -stava chiedendo la Suzuki.
-Esatto. Il mese prossimo scopriremo se sarà maschio o femmina. -rispose l'altra. -Pensavamo di fare un baby shower, come fanno molte coppie ultimamente.
-Oh! Mi sembra un'ottima idea. -commentò Ran. -Ti ricordi come ho fatto con Aika?
-Già, l'avevo organizzato io! -fece Sonoko, fiera.
Come scordarlo? Ran aveva dovuto far scoppiare un sacco di palloncini colmi di coriandoli bianchi finché non aveva trovato quello pieno di coriandoli rosa. Si era trovata coriandoli nei capelli per giorni!
-Pensavamo di farlo organizzare a delle mie amiche di Osaka, così sarà più facile. -disse Kazuha. -Hanno detto di avere già qualche idea, ma non hanno voluto rivelarmi cos'hanno in mente...

La figlia di Shinichi KudoWhere stories live. Discover now