-3- incisa sulla mia pelle✓

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Vladimir non si scompone, anzi ride sotto i baffi perché sa benissimo di cosa sono capace e di quello che posso fare quando qualcuno mi manca di rispetto, dopo aver sentito l'appellativo con cui sono stata definita, la mia reazione è stata immedia...

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Vladimir non si scompone, anzi ride sotto i baffi perché sa benissimo di cosa sono capace e di quello che posso fare quando qualcuno mi manca di rispetto, dopo aver sentito l'appellativo con cui sono stata definita, la mia reazione è stata immediata; mi avvicino velocemente alla vera puttana in questione e la prendo per i capelli facendola cadere dalle gambe di Vladimir, facendola finire a terra con poca delicatezza, ho sorriso quando ho udito il tonfo sordo che ha emesso il suo corpo contro il pavimento.

Nel mentre che lei si gira posizionandosi con la schiena al pavimento e reggendosi il busto con gli avanbracci, facendo in modo che avesse lo sguardo nel mio, estraggo la pistola dal retro dei  pantaloni e non mi faccio scrupoli a puntargliela addosso, sono pronta a premere il grilletto per porre fina alla sua vita da puttana irrispettosa fino a quando mi sento tirare all'indietro per i fianchi.

La mia schiena aderisce al suo petto e percepisco le mani di Vladimir spostarmi i capelli su un lato, in modo da lasciarmi il collo scoperto e inizia a baciarlo iniziarmi, so che è sbagliato e che probabilmente dovrei dagli uno schiaffo ma non riesco a spostarmi.

<penso che abbia capito> mi sussurra all'orecchio e la sensazione del suo respiro caldo sul collo mi provoca una scarica di brividi lungo la spina dorsale, allunga una mano percorrendo tutto il mio braccio fino a raggiungere la mia mano dove tengo ancora impugnata la pistola.

La prende e l'appoggia sulla scrivania rimanendo sempre nella stessa posizione, <sparisci sei licenziata> dico con uno tono più calmo possibile, rivolgendomi alla ragazza, che si alza e se ne va velocemente, sento la risata roca di Vladimir <mi fai impazzire quando sei gelosa> dice, io come se fossi sta scottata da queste parole torno in me e mi allontano da lui.

Mi giro e gli tiro uno schiaffo, il suono provocato dall'impatto della mia mano sulla sua guancia rimbomba per tutta la stanza ed è l'unica cosa che si sente insieme ai nostri respiri affannosi, il suo volta si sposta verso sinistra e d'istinto si appoggia la mano nel punto appena colpito che è diventato leggermente rosso, fa una smorfia che non è provocata dal dolore ma dal suo orgoglio ferito.

Mi guarda e vedo i suoi occhi azzurri diventare leggermente più scuri, brutto segno, questo vuol dire solo una cosa, ho superato il limite e l'ho fatto veramente arrabbiare.

Inizia ad avvicinarsi a me ed io d'istinto indietreggio, il mio senso di sopravvivenza è in allarme, fino a quando la mia schiena si scontra con il muro freddo, Vladimir solleva la sua mano, in un primo momento penso che mi voglia restituire lo schiaffo ma poi l'avvicina al mio collo e lo stringe, facendomi alzare gli occhi e per un momento mi sento mancare il respiro.

 <è tutto così famigliare vero> dice sorridendo io riesco solamente ad annuire, sa esattamente come abbattere il muro che mi sono costruita per proteggermi da lui toccando dei tasti precisi, i ricordo sono l'arma più efficacie per scalfirlo .

9 anni fa...

Avevamo appena finito di cenare, ma io proprio non riesco a tenere per me il mio piccolo segreto che in verità definirei più un atto di ribellione, trascinai con impazienza Vlad per un braccio e lo portai in camera mia, questo gesto non passa di certo inosservato a mio padre, che è sempre vigile e attento quanto qualcosa riguarda me, ma me la cavo con una semplice scusa e defiliamo velocemente; dicendo che non vedevo l'ora di aggiornare Vlad su tutto quello che mi era successo durante questo mese dove non ci eravamo visti.

Saliamo le scale, attraversiamo il corridoio e arriviamo in camera mia, lo spingo sul letto e lui si lascia cadere tranquillamente ritrovandosi con il corpo quasi completamente disteso, inizio ad avvicinarmi a lui, <Rosy cosa stai facendo...non che io mi tiri in dietro ma...> dice titubante, io lo fulmino con lo sguardo.

Afferro un cuscino e glielo tiro in faccia, <ma cosa credevi> dico ed inizio a ridere, <sai tra poco è il tuo compleanno quindi... ti ho fatto un regalo un po' in anticipo...> mentre pronuncio queste parole mi alzo la maglia fino a sfilarla rivelando una scritta alta circa un centimetro e mezzo e lunga cinque centimetri, che segnava la parte sinistra del mio basso ventre, la scritta Vladimir incisa sulla mia pelle per sempre, Vlad ha uno sguardo incredulo solleva la mano e accarezza con il pollice il tatuaggio ormai guarito.

<lo hai fatto per me...> in un primo momento sembrava contento, poi improvvisamente la sua espressione cambia repentinamente diventando arrabbiata, si alza e mi sovrasta con la sua notevole altezza <perché lo hai fatto?> con quelle parole tutto il mio entusiasmo iniziale svanisce in un attimo <è un regalo per te> dico intimorita e delusa, inizio ad indietreggiare fino al muro allontanandomi da lui.

Lui mi raggiunge e mi appoggia la mano sul collo, <sei troppo piccola> dice guardandomi intensamente negli occhi <non è vero non sono piccola, ho solo due anni in meno di te e poi tu ne hai un sacco di tatuaggi> dico mettendo il broncio e abbassando lo sguardo sulle sue molteplici macchie nere che gli coprono le braccia e che continuano nascoste sotto il tessuto della maglietta.

<si che sei piccola sei la mia bimba solo mia hai capito...> mi guarda e in annuisco ormai rapita dalla melodia della sua voce e ubriaca del suo profumo, <ora fammi ammirare meglio il mio regalo> dice sorridendo e cominciando ad abbassarsi fino a trovarsi in ginocchio davanti a me.

Mi abbassa leggermente i pantaloni per vederlo maglio ed io trattengo il respiro quando sento le sua dita sfiorare la pelle del mio ventre, lo scruta per un minuto e poi ci deposita un bacio sopra, si rialza mi prende per i fianchi e mi stampa un bacio sulle labbra, <grazie>.

Vladimir si abbassa come aveva fatto 9 anni fa, ma questa volta lo fa con un briciolo di timore lo vedo da come si muove, forse ha paura che io abbia fatto rimuovere il tatuaggio o lo abbia fatto coprire, ma è li rimarrà li per sempre.

Sono dell'idea che il passato non debba mai essere cancellato, ma custodirne il suo ricordo.


(930 parole)

Destinata a Lui da SempreWhere stories live. Discover now