-21- preparativi per il matrimonio

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Mi sveglio con un fascio di sole che punta sui miei occhi, prendo un cuscino e mi copro il volto cercando di provare a riprendere sonno ma invano mi giro e rigiro sul letto e alla fine mi arrendo e mi alzo dal letto

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Mi sveglio con un fascio di sole che punta sui miei occhi, prendo un cuscino e mi copro il volto cercando di provare a riprendere sonno ma invano mi giro e rigiro sul letto e alla fine mi arrendo e mi alzo dal letto.

Mi incammino verso lo specchio e vedo il mio riflesso con i capelli totalmente disordinati, prendo dei pantaloncini e afferro una maglietta larga, penso sia di Vladimir, a proposito di lui penso sia già uscito.

Mi dirigo verso il bagno per darmi una rinfrescata alla faccia e cercare mi svegliarmi un po', appena sono abbastanza sveglia decido di scendere al piano di sotto per fare colazione.

Raggiungo la sala da pranzo e vedo sul tavolo un cornetto con un bicchiere di succo d'arancia al lato, mi siedo e consumo svogliatamente il primo pasto della mia giornata.

Passo l'intera giornata nel letto a fare chiamate ed a guardare in tv dei programmi di cucina anche se non ho nemmeno acceso un fornello in vita mia.

Sono più o meno le cinque del pomeriggio quando Vladimir entra nella stanza con la camicia completamente imbrattata con della macchie rosse e giurerei che non sono macchie d vino rosso.

Mi alzo velocemente e vado verso di lui per accertarmi che il sangue che ha sulla camicia non sia il suo e che non sia ferito, inizio a sbottonargli la camicia, i miei occhi vagano per tutto il suo petto e le sue braccia ma non vedo alcun segno di taglio.

<non è mio il sangue...> dice ed io tiro un sospiro di solievo, con quest'uomo non riesco a dosare le mie emozioni, sono nata in questo mondo sangue ne ho visto molto, ma solo l'idea che Vladimir potrebbe essere ferito mi fa impazzire.

Lui ha sempre avuto questa ansia addosso, mi ha più volte detto che vive con la costante paura che mi possa succedere qualcosa, che qualcuno mi possa rapire.

Ancora di più in questo momento perché sto per diventare sua moglie e quindi sarò definitivamente considerata il suo punto debole.

Ma in realtà non capisce che è lui molto più a rischio di me, io dovrei avere la costante ansia e paura che Vladimir esca dalla porta e qualcuno gli spari per qualche faida o per della importazione di droga finita male.

<che hai fatto oggi di bello...hai iniziato i preparativi per il matrimonio?> chiede cercando di spezzare un po' il ghiaccio, <l'ho detto a tua madre>

<ok...e questo cosa centra con i preparativi> <sai che tua madre sogna di preparare il nostro matrimonio da quando gli abbiamo detto che stavamo insieme. Mi chiederà il gusto dei confetti e il colore dei fiori, mi ha anche già fatto fare la prova dell'abito sotto inganno. Sai mi potrei aspettare tutto da quella donna>

<mi ricordo come se fosse ieri quando gli abbiamo detto che eravamo fidanzati> ci mettiamo a ridacchiare ricordando la sua reazione.

7 anni fa...

Sono nella stanza di Vlad, lui e disteso a pancia in giù mentre gli massaggio la schiena e osservo gli innumerevoli tatuaggi che sono sicuramente aumentati dall'ultima volta che l'ho visto.

<sai stavo pensando, non credi che sia l'ora di dire ai nostri genitori di noi due> dico, appena capisce le parole che ho appena pronunciato vedo i muscoli della sua irrigidirsi sotto le mie dita.

Si volta e mi guarda negli occhi, <se non ti senti pronto non c'è nessun problema> spenso lo sguardo del suo in imbarazzo, pensandoci la mia proposta era un po' azzardata, anzi l'ho fatta senza pensarci, d'impulso.

<no non fraintendermi vorrei dirlo, ma sai che è molto complicato> mi prende il viso tra le mani e mi di nuovo per dare nei suoi occhi.

Mi avvicino per posagli un bacio sulle labbra ma si apre di scatto la porta, Alina entra e appena ci guarda e sbarra gli occhi.

Vladimir prende parola e dice qualcosa di confuso per spiegare la condizione in cui ci troviamo, <tolgo il disturbo> dice la madre di Vlad indietreggiando e chiudendo la porta dietro di lei.

Tra il silenzio che è calato tra di noi sentiamo un gridolino di gioia provenire del corridoio, ci mettiamo a ridere, <sai che sta già sentendo i canti nunziali nella sua testa> dice lui ed io rido ancora più forte.


(576 parole)

Destinata a Lui da SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora