-5- sei tutto per me✓

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9 anni fa

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9 anni fa...

<andiamo a guardare un film?> sussurro a Vlad mentre i nostri padri parlano di affari che è un modo elegante di dire droga, armi e mafia e io sinceramente non ne voglio sentire parlare ne immischiarmi in nulla di questo; sembra che Vlad sia in un altro mondo, gli do una spinta sulla spalla per attirare la sua attenzione, <si, cosa hai detto?> chiede, <ho detto se...> <no, sono stanco vado a letto> si alza e se ne va, io rimango delusa da questo suo comportamento.

Finita la cena aiuto Hana a sparecchiare gli avanzi della cena per renderle il lavoro più facile, <che è successo Dasha?> chiede all'improvviso dopo interminabili minuti di silenzio, <cosa? nulla> dico smettendo di fissare il muro, cercando di fare un sorriso ad Hana e continuando con quello che stavo facendo prima.

<va' da Lui> io annuisco e mi incammino verso il piano superiore, senza neanche bussare apro la porta lentamente e trovo Vlad disteso sul letto con le mani dietro la testa che fissa il soffitto, mi levo i pantaloni e resto solo con una mia maglia copre fino sotto il sedere, scosto le lenzuola e mi metto comoda sul letto.

Mi volto verso Vlad e scruto i suoi lineamenti mentre gli inizio ad accarezzare delicatamente i suoi capelli passandoci le dita attraverso, <e se un giorno ti rapissero...> alzo di scatto la testa e lo guardo confusa ma anche divertita per la supposizione assurda che ha appena fatto, prima che potessi replicare qualcosa continua a parlare.

<sai si sente sempre parlare di rapimenti nel mondo della mafia, tutte le figlie o le mogli dei capi mafia e se ti rapissero e ti facessero qualcosa non me lo perdonerei mai...sei tutto per me> vedo una lacrima solitaria rigarli la guancia, io d'istinti gliela asciugo con il dorso della mano.

Lo abbraccio per confortarlo e gli sussurro <ci sono, sono qui, non ti lascio e non ti lascerò mai>, Vlad ricambia l'abbraccio e appoggia la testa sul mio petto e continuo ad accarezzargli i capelli fino a quando non cade in un sonno profondo.

La notte passa lenta per me che sono immersa in mille pensieri però a calmarli c'è il respiro dolce e regolare di Vlad, anche io alcune volte penso seriamente alla possibilità che in futuro o anche domani succeda qualcosa, non potrei mai saperlo ma vivo con questa consapevolezza da ormai tutta la vita e purtroppo non posso fare nulla per impedirlo.

All'alba mi alzo cercando di essere più delicata e silenziosa possibile per non svegliarlo, mi ritrovo in piedi di fianco al letto i miei occhi vengono catturati dalla maglia di Vlad depositata a piedi del letto, quindi decido di togliere al mia mettere la sua, il mio corpo viene ricoperto da brividi a causa delle temperature a cui non sono abituata e dal fatto che la mia pelle fosse coperta solamente dal leggero strato di tessuto della maglietta, quindi cerco una felpa dall'armadio, indosso la felpa è vengo inebriata dal suo profumo.

Mi avvicino a lui ancora dormiente e gli bacio le labbra, mi giro ed esco dalla porta dirigendomi al piano inferiore.

...mi avvicino e raccolgo la maglia, la guardo ed è proprio la mia, pensavo che le cameriere l'avessero buttata e io non mi sono preoccupata più di tanto.

Il pomeriggio passa tranquillo con Lilith, tra giochi, disegni e risate, dal tempo che ho passato con lei ho capito che è una bambina molto dolce e sempre sorridente; verso la cinque di pomeriggio la cameriera di prima che ho scoperto chiamarsi Arina viene a riprenderla, da una breve che ho avuto con lei sono venuta a conoscenza che Arina ha qualche anno in meno di me ed è rimasta incinta all'età di 18 anni, ed è venuta a lavorare a casa Sokolov perchè non aveva altre alternative per mantenere lei e la figlia.

Decido visto il molto tempo libero che avevo a disposizione di mettere in ordine le mie valige occupando una gran parte nell'armadio e posizionando tutti i miei trucchi e le mie creme del bagno comunicante alla stanza, finito tutto scendo a vedere se Hana ha bisogno di una mano.

Appena sono al piano di sotto le mie orecchie percepiscono una voce abbastanza acuta, una voce che riconoscerei tra mille, inizio a camminare velocemente verso il soggiorno da dove proviene la voce e appena sono davanti alla porta sento gli occhi delle tre persone che hanno migliorato la mia vita da quando le ho conosciute.


(664 parole)

Destinata a Lui da SempreWhere stories live. Discover now