capitolo bonus

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 2 anni dopo

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2 anni dopo...

14 febbraio...

Il giorno degli innamorati, io ormai ho trovato il mio Valentino per la vita, oggi è in realtà un giorno come gli altri perché io sono innamorata tutti i giorni, la oggi è particolarmente speciale perché ho un pretesto per festeggiare con mio marito.

Ho passato tutta la mattinata e una parte del pomeriggio a fare shopping e prepararmi con Ade, entrambe vogliamo essere perfette per i nostri uomini, abbiamo girato per tutta la città, entrando da un negozio all'altro devo ammettere che ci siamo lasciate andare un po' la mano.

Usciamo dall'ultimo negozio e dico all'autista di portarci a casa di Ade per avere il tempo di prepararci con calma, sono completa mente all'oscuro di quello che ha preparato Vlad per noi questa sera, l'unica cosa che mi ha detto questa mattina è di farmi bella.

Stessa identica cosa è successa ad Ade con Nath, sono veramente curiosa di vedere cosa hanno preparato, arriviamo a destinazione, scendiamo dall'auto ci fiondiamo subito in casa.

Decidiamo subito di farci una doccia nel mentre aspettiamo che le cameriere ci portino tutti i nostri nuovi acquisti, esco dal bagno e raggiungo la camera padronale, appeno apro la porta trovo il pavimento invaso da buste di molteplici marche.

Alzo gli occhi fino ad incontrare lo sguardo di Adelà che fino a quel momento era distesa sul letto a fissare qualcosa sullo schermo del telefono, ci guardiamo a scoppiamo a ridere, <mi sa che abbiamo esagerato> dico tra le risate, <a proposito Nath mi ha appena scritto che dobbiamo essere pronte per le otto, quindi direi di darci una mossa>

3 ore dopo...

Mi guardo allo specchio e mi do un'ultima sistemata, rivolgo gli occhi verso destra dove trovo la mia migliore amica fare lo stessa, involontariamente sorrido mi mancavano questi momenti di spensieratezza con lei, in questo periodo non è stato molto facile trovare dei momenti come questi, a causa dei gemelli, non ho voluto alcun aiuto nel crescere i miei figli, non mi è mai piaciuta l'idea di farli stare troppo con la baby sitter.

Anche se Vladimir vedendomi in difficoltà ma l'ha proposto più volte, la sono stata categorica, <allora cose sto?> mi chiede Ade facendomi una sorta di sfilata fino a metà stanza, e poi una giravolta su se stessa, <sei perfetta, Nathan appena ti vedrà ti chiederà di risposarlo> dico ridendo, <guarda che anche tu non scherzi, questa sera Vlad terrà gli occhi incollati su di te>

Salgo sull'auto che mi aspettava fuori casa di Ade, con mia sorpresa non mi porta verso un ristorante, ma bensì imbocca la strada per casa mia.

Sono abbastanza stranita, ma non dico nulla, dopo pochi minuti arriviamo a destinazione, l'autista vi ferma esattamente davanti all'entrata della villa, ovviamente dopo aver passato i controlli, prima di poter varcare il cancello.

L'autista scende e mi apre la portiera, scendo e subito percorro la scalinata che porta fino alla porta d'ingresso.

Non ho bisogno di bussare, perché la porta è già aperta, prima che possa entrare e che la macchina riparta sento urlare, <passi una bella serata signorina> disse l'autista, lo ringrazio e sul volto mi spunta un sorriso all'idea che mi abbia chiamata signorina, vista la sia età abbastanza avanzata.

Varco la porta e trovo tutto sul pavimento dei petali di rosa che vanno a formare una specie di sentiero, inizio a seguirlo fino ad interrompersi davanti alla portafinestra, la apro e davanti mi trovo un altro sentiero, questa volta fatto di candele, decido di seguire anche questo.

Arrivo fino alla piscina e li trovo Vladimir che mi aspetta, appena mi vede gli si dipinge in faccia un grandissimo sorriso, in mano tiene un grandissimo mazzo di rose, me le porge e io le accetto volentieri.

Lui con un braccio mi circonda la vita e mi tira verso di lui, fa combaciare le nostre labbra, in quel momento mi sento felice, vorrei che non finisse mai.

Purtroppo ci dobbiamo staccare, mi guardo di nuovo in torno, tutto il contorno della piscina è decorato con delle rose e le candele, alle spalle di Vlad c'è un tavolo completamente imbandito, i miei occhi incontrano i suoi, mentre mi guarda gli brillano gli occhi e sono sicura che i miei stanno facendo altrettanto.

Sono così grata di questo momento, sono grata per tutti i momenti che trascorro con lui, <i ragazzi a chi li hai lasciati?> sono al settimo celo, ma senso di mamma è sempre vigile.

<i gemelli e sasha sono con mia nonna e Natalya ha detto che usciva con delle sue amiche> dice, gli lancio uno sguardo di dubbio <Vladimir sei sicuro che tua nonna riesca a tenerli, con tutto quello che è successo>.

Il suo sguardo sfugge dal mio, diventando improvvisamente vuoto, <me lo ha chiesto lei, per distrarsi da quello che è successo>, il nonno di Vlad è venuto purtroppo a mancare qualche mese fa, da quel momento il dolore ha colpito tutti noi.

Ovviamente in particolare Daiana che è ha amato il marito più di ogni altra cosa al mondo, un amore un po' burrascoso, come quello tra me e Vladimir.

Prendo il suo volto fra le mani per confortarlo, <ti credevo più intelligente> fa una faccia stranita <ti sei fatto fottere da tua figlia, secondo te la sera di san Valentino "esce con le amiche"> per fortuna sono riuscita a tirarlo su di morale e scoppia a ridere.

<dovrò indagare> dice tra le risate, ci sediamo al tavolo e iniziamo a mangiare in tranquillità, mentre parliamo e ridiamo fra noi.

Come al mio solito non riesco ad avere segreti con Vlad, quando gli nascondo qualcosa mi sento quasi male, <ti posso dare il mio regalo> dico nel mezzo della cena, lui con la forchetta a mezz'aria dice <amore sai che non voglio nulla, mi basti tu e i nostri figli, non mi servono regali>.

Lo zittisco e gli ordino di chiudere gli occhi, lui non proferisce parola e lo fa, prendo dalla mia borsetta il test di gravidanza e lo posiziono davanti al suo piatto.

Gli do il permesso di aprire finalmente gli occhi, non appena lo fa e quest'ultimi si posano sul test positivo scatta in piedi e mi abbraccia, sento i miei piedi sollevarsi da terra, allaccio le gambe intorno alla vita di Vlad.

Vedo una lacrima di felicità segnarli il volto, la catturo con il dito, <se sarà maschio lo chiameremo Ivan come tuo nonno, sono sicura che diventerà un grande uomo come lo è stato lui> Vladimir non dice nulla, appoggia la testa sulla mia spalla e mi stringe più forte e lui.

Lo sento mormorare solo un grazie flebile, che quasi non si percepisce.


(938 parole)


Destinata a Lui da SempreWhere stories live. Discover now