-20- potrò dirti te l'avevo detto

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Ci fiondiamo più velocemente possibile verso l'ospedale, entriamo dalla porta e alla prima infermiera chiediamo informazioni sulla stanza di Ade, <ci può indicare la stanza di Adelà Castillo> chiedo cercando di essere più cortese possibile e tratt...

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Ci fiondiamo più velocemente possibile verso l'ospedale, entriamo dalla porta e alla prima infermiera chiediamo informazioni sulla stanza di Ade, <ci può indicare la stanza di Adelà Castillo> chiedo cercando di essere più cortese possibile e trattenere l'ansia mischiata alla paura.

<certo terzo corridoi stanza 205> dice indicandoci la direzione che dovevamo seguire, la ringrazio e ci incamminiamo velocemente verso la direzione appena indicata.

Arriviamo davanti alla porta giusta e l'apriamo di scatto, troviamo Ade già rivestita e il camice dell'ospedale abbandonato disordinatamente sul letto.

<cosa è successo?> chiedo sperando che qualcuno mi dia una risposta abbastanza esaustiente, <nulla ho solo una carenza di ferro> risponde Ade come se fosse nulla, Nath la guarda contrariato e prende la parola <si certo solo una carenza di ferro che ti ha fatto svenire e se non ci fossi stato io a sostenerti potresti essere caduta e aver sbattuto la pancia o la testa>

<sai non sarei mai potuta cadere perché mi stai sempre attaccato, devi capire che sono incinta non malata e devi finir...> la interrompo con un gesto della mano prima che questa conversazione possa diventare una seria ed inutile litigata che farebbe solo agitare di più Ade e non è assolutamente il momento giusto.

<andiamo> Ade mi prende per braccetto e ci incamminiamo fuori dalla porta fino al parcheggio dell'ospedale non Nathan e Vladimir che ci seguono.

<Rosa viene con me> dice lei mentre ci avviciniamo all'auto, <in realtà era con me...> cerca di dire a Vladimir ma Ade risponde subito <non vorrai mica contraddire una povera donna incinta, poi te la rubo solo per la durata del tragitto per è tutta tua> Vlad si ritrova a annuire e a salire sull'auto.

Appena saliamo nei posti dietro Adelà si distende a appoggia la sua testa sulla mie gambe mentre inizia ad accarezzarsi la pancia, <non credere che mi sia sfuggito che porti al dito quell'anello spaziale>.

<oh si mi ha chiesto di sposarlo, ed oltra ad averci rovinato la serata ci hai pure interrotti> dico sbuffando e come sua unica risposta ricevo una grossa risata.

<e quando partorirò avrai un attacco di panico?> chiede ancora tra le risate <certo> e quasta volta ridiamo tutte e due.

<sai abbiamo deciso il nome...> dice improvvisamente, <hai seguito la tradizione della M degli uomini Castillo> annuisce soltanto.

<ieri notte ho fatto un sogno strano...> la guardo un po' dubbiosa, lei continua a parlare guardando fuori dal finestrino <c'erano due ragazzi il ragazzo aveva i capelli biondo scuro e la ragazza aveva i capelli neri e lunghi come i tuoi, stavano litigando ed a un certo punto lui a abbracciato lei. Poi si sono accorti dalla mia presenza e mi hanno guardata, Ross tu giuro ho guardato lui e sentivo un legame, sembrava che avessi davanti mio figlio e la ragazza, era come guardare te solo che aveva lo sguardo di Vladimir>

Rimango un po' sconvolta da quello che ha detto quindi cerco di prenderla sul ridere <Nathan la droghi per farla dormire>

La macchina si ferma davanti alla villa Sokolov e io scendo, ma sento urlare <quando mio figlio si fidanzerà con tua figlia potrò dirti te l'avevo detto>

<ci conto> rispondo e mi incammino verso casa, non vedo l'ora di dormire dopo tutto quello che è successo oggi.


(285 parole)

Destinata a Lui da SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora