-34- femmina

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Una settimana dopo

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Una settimana dopo...

Oggi ho la seconda ecografia e sono ufficialmente entrata nel terzo mese, ho deciso di tenere il bambino e lo screscerò da sola, nulla me lo impedirà.

Sono circa le 8 del mattino e nel bar c'è il pienone, tre mesi sono come volati ora devo solo presentarmi come Lèa Dubois ed indossare una parrucca bionda fastidiosa ma necessaria.

Non pensavo di essermi nascosta così bene, tre mesi per Vladimir sono tanti anzi tantissimi non penso assolutamente che si sia arreso anzi, più giorni passano più uomini manda a cercarmi.

Approposito spero di essermi nascosta veramente bene perché non voglio scappare di nuovo ne spostarmi perché sarebbe molto pericoloso.

Desirè una mia collega molto simpatica mi scuote leggermente il braccio risvegliandomi dai miei pensieri, mi indico con la testa un uomo che è appena entrato e si sta accomodando ad un tavolo, visto che oggi tocca a me prendere le ordinazioni.

Mi avvicino al suo tavolo mentre lui si toglie la giacca e rimane con una maglietta completamente nera, una cosa che mi salta subito all'occhio e che non si può non notare è l'importante sagoma di un falco stilizzato completamente colorato di nero.

È un uomo di Vladimir gli chiedo semplicemente la sua ordinazione mantenendo un profilo basso, cammino verso il bancone con un'idea ben precisa in testa, vado un attimo negli spogliato cerco bene dentro la borsa e subito trovo quello che cerco.

Torno dietro il bancone vedo Desirè molto impegnate con le ordinazioni <tranquilla faccio io quello del cliente appena entrato> lei mi guarda annuendo ringraziandomi.

Faccio il caffè che aveva ordinato, prendo la boccetta che ho preso, mi guardo in giro per assicurarmi che nessuno mi veda aggiungo alcune gocce di veleno, sono sempre stata un'amante di questo argomento, quando berrà il caffè non sentirà nella, visto che è insapore e inodore.

Tra un ora vista la dose abbastanza lieve gli si fermerà semplicemente il cuore, il bello e che anche se trovassero il cadavere i medici non troveranno nulla nel sangue, l'ho soprannominato morte silenziosa.

Sembra strano che io abbia del veleno mortale nella borsa, ma in realtà ho molto di peggio , non ci posso fare nulla mi hanno cresciuto con l'idea che il pericolo può essere sempre dietro l'angolo.

Consegno il caffè all'uomo che come avevo previsto lo beve tutto d'un fiato e se ne va tranquillamente lasciandomi i soldi sul tavolo.

Prendo la tazzina e me ne sbarazzo velocemente il prima possibilie.

4 ore dopo...

Ho appena staccato il turno ed ora mi sto incamminando verso la clinica della ginecologa per l'ecografia per la seconda volta questa volta senza Marì.

Entro nella clinica e poco tempo dopo sento dire il mio cognome, finto ovviamente, mi accoglie la dottoressa che mi ha visitato l'altra volta.

Mi chiede come mi sento e se prendo regolarmente le vitamine, poi mi invita a sedermi sul lettino e non sto più nella pelle perché tra pochi secondi potrò vedere il mio piccolo o la mia piccola.

<il gel è un po' freddo> mi avvisa e applica il gel sul ventre, mette l'ecografo e subito appare l'immagine sullo schermo.

Su sorriso mi si stampa sul viso, questa gravidanza si sta rivelando la cosa più bella che mi potesse mai capitare.

Rimuove il gel con della carta e appena ha finita mi invita a sedermi sulla sedia davanti alla sua scrivania, mentre digita sulla tastiera del computer inizia a parlare <la piccola sta bene, ci vediamo tra qualche settimana per la prossima> mi avvista ma io sono completamente ammutolita.

Lei alza la testa e guarda il mio volto <voleva sapere il sesso vero?> io annuisco <c-certo> <ok, ci vediamo tra 4 settimane>

Una femmina, avrò una bambine e sarà la mia principessa.


(590 parole)

Destinata a Lui da SempreWhere stories live. Discover now