Insieme cap 23

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Alice
Anche oggi abbiamo passato la maggior parte del tempo a letto... sono tornata nel mio appartamento solo per cambiarmi... mentre Claudio osserva tutto... l'altro ieri siamo scappati... non ha avuto tempo di guardare niente... Adela non c'è...
"Sacrofano... questa non è arte tua... sta Adela sarà una santa... a sistemare il tuo disordine..."
"Chi te lo dice che io non sia diventata ordinata?"
"Mmmmm in così poco tempo? "
"Poco tempo? Sono due mesi!"
"Mi sa che non ti bastano... a casa mia lasciavi tutto sparpagliato... non ne parliamo da te! "
"Infatti, ho capito..."
"Non sarà che lei come me e Cordelia ti veniamo dietro a sistemare?"
"No... ho imparato anche a fare la lavatrice senza far scambiare i colori..."
"Dobbiamo festeggiare allora.... Questo è un miracolo! Ci voleva Baltimora... per farti imparare..."
"Per responsabilizzarmi vuoi dire... forse stando da sola... ho capito..."
"Puoi anche togliere il forse!"
Ha ragione il mio CC... dovevo andare lontano da tutti... per smuovermi un po'... diventare più ordinata... o almeno cercare di esserlo... ed impegnarmi senza che nessuno mi aiuti... come la nonna o Cordi a casa... o Lara e lui nel lavoro. Però mi mancano i sopralluoghi e l'investigazione con Calligaris e Visone... le autopsie le faccio... a turni cogli altri.
"Allora dove mi porti oggi sacrofano? "
"Non mi va di andare per musei,  anche se so che ti piacciono...  però c'è quello coi dinosauri.. sarà divertente e quello delle vecchie locomotive...  interessante, l' acquario... il porto con le navi che si possono visitare.... o tanti altri monumenti..."
"A te dove piacerebbe andare?"
"Ohoho! Conforti che mi lascia la scelta!"
"Dimentichi che già tempo fa sono stato qua... non penso sia cambiato tanto..."
"Allora iniziamo con l'andare a scoprire l'Inner Harbor, il porto interno convertito da anni in attrazione turistica, un tempo area portuale che consentiva a Baltimora di essere un leader industriale. Ora brulica di negozi, angoli di ristoro e punti d'interesse. Qui si riversano le acque del Jones Falls, un torrente che nasce più a nord, crea un lago e poi si snoda verso sud per 29 chilometri attraverso una valle che ha avuto una grande importanza storica come via di trasporto e che ora è nota per il Jones Falls Trail, percorso di 16 chilometri da fare a piedi o in bicicletta, le noleggiamo... è  parallelo al corso d'acqua, dal quartiere di Cylburn fino all'Inner Harbor. Che dici?"
"Va bene... ma non è che ti stanchi?"
"Mi hai presa per una pappamolla? Io mi muovo molto..."
"Da quando sei qui forse... il massimo che facevi a Roma era venire in istituto in bici e fare shopping compulsivo con Silvia! "
"Embè!  Qui mi muovo di più in istituto... è enorme... ed anche fuori..."
"Grazie ad Adela... suppongo.."
"E agli amici.."
"Quali amici?"
"Adela ha molte conoscenze e le ha passate anche a me..."
"Anche uomini? "
"Pochi... anche perché la mia conoscenza delle lingue è scarsa.. non capisco quello che dicono... perciò evito..."
"Saggia la mia Sacrofano! "
"Mmmm ora andiamo.. sennò si fa tardi!"
"Hai paura di perderti qualcosa?"
"No ho paura di finire sul letto... e potrebbe tornare Adela da un momento all'altro... "
"Non sarebbe conveniente... andiamo..."
Così stiamo in giro tutto il giorno a guardare e mangiando street food per non perdere tempo a sederci al tavolo... stranamente il dottor precisino Conforti acconsente... neanche lui vuole perdere tempo al tavolo a mangiare! Compro qualche souvenir ed alcune calamite che porterà lui a casa, nel suo trolley ci vanno... nel mio chissà!  Stanchi, cioè stanca del percorso a piedi tra negozi e navi... ne faccio poco in bici...  ci fermiamo ad osservare il torrente ed il fiume... sulle panchine... l'erba è bagnata... mi appoggio a lui... se penso che a Roma non siamo mai usciti insieme... vivendo un rapporto di coppia clandestino... perlopiù a casa sua... ora passeggiamo mano nella mano o abbracciati alla vita senza problemi... forse perché nessuno ci conosce? Spero che sarà così anche una volta tornata a Roma.  Non gli chiedo niente... non voglio rovinare quest'atmosfera magica o rimanere delusa da qualche sua affermazione negativa o strafottente... per ora voglio crogiolarmi in questo limbo... solo per noi... per la strada ci fermiamo in un ristorante italiano... spero che si cucini bene... è la prima volta che vengo, generalmente li evito... perché le nuove generazioni non conoscono più la cucina italiana e fanno a modo loro, trasformandola coi gusti americani... infatti è una mezza schifezza... mangiamo per fame... e dopo prendiamo un caffè in un baracchino... dice nespresso italiano... fortunatamente questo è vero! Dopo vado al suo hotel per l'ultima notte insieme... domani sera andrà via... cerco di non pensarci... ci spogliamo senza fretta... abbiamo tutta la notte... ci amiamo come se non ci fosse un domani... infatti lo rivedrò fra quattro mesi... La mattina faccio colazione in fretta, devo andare in istituto... lui verrà dopo a salutare alcuni dottoroni che conosce e visitare i macchinari supersonici... in serata lo accompagnero' in aeroporto... voleva andare da solo in taxi per evitare un arrivederci strappalacrime... ma io non ho voluto... ho insistito per salutarlo fino all' ultimo. Poi tornerò in metro. Io sono impegnata e non riesco neanche a parlarci... quando passa... accompagnato da un vecchio prof. Lui parla un inglese sciolto... a cui io forse... anzi sicuramente non arriverò mai... ma non mi interessa... la mia vita è a Roma... all' estero va bene ma per poco... non vedo l'ora di ritornare... a Roma da lui... da nonna... dai miei amici... alla mia vita sempre... Durante il lavoro Adela mi guarda e mi dice che ci accompagnerà lei all'aeroporto...
"E come fai... dove l'hai presa l'auto?"
"Me la presta un amico!"
"Ma non ti preoccupare andiamo in taxi e poi torno in metro."
"Non ci pensare proprio, già ora sembra che stai per morire, dopo sarai come una pezza da buttare... non me la sento proprio di farti tornare in metro da sola... tanto io aspetto nel parcheggio o faccio un giro tra i negozi in aeroporto. "
"Adela sei un'amica!" 

Nessuno avrebbe fatto una cosa del genere per me,  se non Silvia ... neanche mio fratello.
Così in serata andiamo a prendere in hotel Claudio ed il suo trolley... lui è spaesato dalla gentilezza di Adela.  Scendiamo in aeroporto... il parcheggio non costa neanche tanto... Adela gira tra i negozi e noi ci avviamo all' entrata col metal detector... lui ha fatto il check-in on line col bagaglio a mano... non c'è bisogno di parlare... ci abbracciamo in silenzio...
"Sacrofano mi raccomando... impegnati... che dopo puoi fare tanto..."
E ti pareva... sempre a parlare di lavoro...
"E tu mi raccomando non farti distrarre da altre..."
"Gelosa sacrofano? Non ti devi preoccupare! "
"Sono gelosa del tempo che passi insieme a loro."
"Non devi... nessuna è come te! Ma non montarti la testa!"
Alzo gli occhi al cielo.... una volta che dicesse una cosa come si deve... ma già è tanto per lui... se ripenso ai primi tempi... questo é oro! È ora di andare... manca poco... gli prendo le mani... ho un groppo in gola...
"Dai non fare cosi! Chi te lo dice che non faccio un altro salto da te? Ma non metterci il pensiero! Vedremo... dammi un bacio ora!"
Io lo bacio tirandolo per il collo... attaccandomi alla sua camicia... con angoscia... Mi accarezza il naso col dito...
"Non ti mettere a piangere... mica sono morto?"
Mi fa ridere.... ma quattro mesi sono quattro mesi... chissà se riuscirà a venire un altra volta... io certo non mi posso muovere... Lo guardo andare via e ho la tentazione di corrergli dietro... di andarmene con lui... ma non posso dare questa soddisfazione ai miei detrattori e alla Wally.  Lo saluto fino all'ultimo... quando diventa un puntino in lontananza... poi cerco Adela tra i corridoi dei negozi... lei vorrebbe mangiare qua... ma ho lo stomaco chiuso... pertanto prendiamo qualcosa e lo portiamo a casa.  In auto trattengo le lacrime... intanto penso a quello che ha detto Claudio... è necessario che io stia qua e soprattutto che la viva bene ed impari tutto quello che c'è da imparare... mi servirà per il mio lavoro ed incrementerà il mio curriculum... non c'è motivo di piangere. Adela cerca di consolarmi... ed io le faccio un sorrisone... dopotutto ho avuto Claudio tre giorni tutto per me... come non ho avuto a casa... ci siamo vissuti a pieno.... mi asciugo gli occhi... vediamo il positivo di tutta questa vicenda... sto anche facendo anche tante conoscenze che mi stanno arricchendo come persona... tra cui Adela.

L'allieva 1 Funzioniamo... e poi?Where stories live. Discover now