Alice
Vengo svegliata da un "sacrofanooooooo...."
Naturalmente è Claudio... io mi stiracchio e poi bofonchio un "...e io che sogno di essere svegliata da un buongiorno principessa... come Benigni!"
"Ma io sono meglio di Benigni... e poi io lo dico ma non mi senti, devo urlare per svegliarti!"
Si, come faceva ai primi tempi quando mi trovava a dormire in biblioteca, ha lo stesso serafico sorriso...
"Comunque non perdiamoci in chiacchiere, muoviti che dobbiamo andare a Procida."
Mi porta fretta nel lavarmi e vestirmi mentre lui e di sua natura veloce e corriamo a fare colazione... non c'è nessuno... solo qualche coppia tedesca che va per escursioni. Mangio solo qualcosa di asciutto e niente latte o succhi per paura di rimettere. Prendiamo uno dei primi traghetti... per non ritornare tardi... come decide la mia guida personale. Io per ogni evenienza prendo la pillolina per il mal di mare e saliamo sul traghetto. Claudio già inizia a spiegarmi qualcosa, ha studiato tramite il suo tablet... e mi incuriosisce soprattutto perché ho visto il postino che è stato girato lì.https://images.app.goo.gl/my3CSPpX34gaaBcB8
Claudio
Già da lontano, quando il porto di Marina Grande si intravede appena, la prima cosa che scopro di Procida è l'insieme variopinto delle case. Giallo, azzurro, rosso, arancione, bianco: un arcobaleno che accoglie il viaggiatore e gli dà il benvenuto su questa piccola isola, poco turistica e così straordinariamente autentica. La bellezza di Procida è tutta qui: pescatori, mare azzurro e barche, limoni, colline, piccoli borghi fermi nel tempo. Scendiamo con pochi viaggiatori, tutti turisti... Il tempo sembra essersi fermato a Terra Murata, il borgo in cui i procidani si rifugiavano durante le scorrerie dei saraceni. Così come alla Corricella, piccolo incastro di case di pescatori, coloratissimo, scelto da Massimo Troisi per alcune scene de Il Postino. Poi ci sono le spiagge, quasi tutte accessibili, di sabbia fine o torrida e grossa rena vulcanica, ma sempre bagnate da un mare cristallino. Marina Grande è il biglietto da visita di Procida e si presenta ai turisti con un insieme di casette multicolore affacciate sul selciato, dominate dalla cornice merlata del Palazzo Montefusco, edificato nel XII secolo. Sul piazzale del porto troviamo la fermata degli autobus, stazionamento di taxi e microtaxi, bar, locali e ristoranti, mentre sulla sinistra si apre Via Roma, il cuore commerciale e turistico di Procida. Lungo Via Roma ci sono negozi, boutique e botteghe di artigianato perfetti per lo shopping, ci fermiamo ad ammirare le vetrine e spiego ad Alice che è meglio fermarsi dopo, anche per non camminare coi pesi in mano. Ci fermiamo giusto al bar per prendere io un caffè e lei uno al ginseng energizzante, ma a me sembra una tazzona d'orzo che lei sorseggia con biscotti tipici. Ci sono anche testimonianze storiche ed edifici religiosi dell'isola. Merita una visita la Chiesa della Pietà, con il suo inconfondibile campanile Barocco, e il crocifisso ligneo del 1845, in Piazza Sancio Cattolico. Terra Murata, con il maestoso Palazzo D' Avalos, è il nucleo storico di Procida e si trova al centro dell'isola, a quasi 90 metri sul livello del mare. Questo borgo fermo nel tempo prende il nome dalle mura che lo circondano, erette nel '500, e fu costruito nel Medioevo per proteggere la popolazione dagli attacchi via mare.
Ancora oggi si accede tramite i varchi originari ed è un dedalo di viuzze e case addossate l'une alle altre, con pochissime aperture verso l'esterno e un panorama indimenticabile a picco sul mare che abbraccia tutto il Golfo di Napoli con le isole. Terra Murata si può raggiungere a piedi o in autobus e visitiamo l'Abbazia di san Michele Arcangelo, dedicata al patrono dell'isola, ed il Palazzo D' Avalos, che è visibile anche dalla terraferma ed è famoso perché fino al 1988 ospitava un penitenziario. Poi entriamo al Casale Vascello a Procida che è l'esempio meglio conservato dei casali, un insieme di abitazioni racchiuse in una corte interna creati a Procida a partire dal '500 al di fuori del nucleo storico, per proteggersi dalle incursioni saracene.
Affacciato sul mare come una piccola bomboniera, Marina Corricella è il borgo marinaro più antico di Procida ed è celebre perché ha ospitato il set cinematografico del film "Il Postino" con Massimo Troisi e Maria Grazia Cucinotta. Oggi è un borgo pedonale e rappresenta l'anima antica di Procida: passeggiare lungo le sue vie permette di ammirare le colorate case dei pescatori con i tipici "Vefi", i balconi coperti da archi di origine araba, e di assaporare un po' di quiete lontani dal caos, magari fermandosi per una cena a base di pesce appena pescato in uno dei pochi ristorantini. Procida naturalmente è un'isola ricca di spiaggette, baie e insenature: la maggior parte si raggiunge a piedi o in autobus mentre alcune si scoprono via mare. Sul lato dell'isola in cui attraccano traghetti e aliscafi, il sole tramonta prima ma ci sono spiagge che si possono raggiungere a piedi e sono sabbiose, attrezzate anche con ombrelloni, lettini, bar e ristoranti. Tra queste, la spiaggia della Lingua e quella della Silurenza, a ridosso e a destra del porto.
A ovest di Procida si trova una lunga striscia di sabbia scura che comprende le spiagge di Ciraccio e della Chiaiolella: si tratta di baie riparate con fondali limpidissimi, che offrono sole fino a tardi e zona libera e lidi privati. Noi abbiamo portato il costume ed un asciugamano in borsa cosi sostiamo qui per un paio d'ore e riposarci delle fatiche... dice la mia sacrofano. Sempre in questa zona, si affaccia la celebre spiaggia del Pozzo Vecchio, su cui sono state girate alcune scene del film "Il Postino". Le spiagge di questo lato di Procida si raggiungono in autobus dal porto oppure in taxi e microtaxi. Ci hanno detto in hotel che merita una visita inoltre la spiaggia della Chiaia, che si trova a est proprio davanti ad Ischia e si raggiunge a piedi con ben 182 scalini: già qua vedo Alice restia... le spiego come dice la guida su internet che i fondali sono bassi e quindi ideali per famiglie e bambini ma lei niente da fare, così torniamo indietro.
Sulla strada del ritorno, la sosta alla marina della Chiaiolella è d'obbligo per mangiare... qui Crescenzo e Da Mariano sono i due ristoranti più amati, uno accanto all'altro, ne scegliamo uno in base al consiglio dato in hotel più che per le recensioni su trip advisor.
Tra i primi piatti sono da assaggiare tutti i primi a base di pesce, come le linguine all'astice e la pasta della pescatora povera, con alici fresche e peperoncini verdi fritti. Tra i piatti di terra troviamo il tortano con i carciofi, in cui i carciofi di Procida sono racchiusi insieme a provola e salsiccia in un delizioso scrigno di pasta di pane, e il coniglio alla procidana, che si serve insaporito da pomodoro ed erbe aromatiche dopo essere stato stufato a lungo in tegami di terracotta. Naturalmente prendiamo piatti diversi per assaggiare tutto come vuole la capa che decide su cosa mangiare. Concludiamo il pasto con i dolci: Delizia al Limone e soprattutto le Lingue di Suocera, deliziosi strati di pasta sfoglia farciti con crema ai limoni di Procida.
Un giro dell'isola di Procida in barca è il modo migliore per ammirarne il volto nascosto e partire alla scoperta di grotte, cale e anfratti visibili soltanto dal mare. Ci sono molte compagnie di navigazione che offrono il giro dell'Isola di Procida, alcune anche in barca a vela o in gozzo, e organizzano anche visite subacquee e uscite di pesca con la lenza. Alice però soffre di mal di mare e pertanto non è possibile tutto ciò. Non possiamo non andare a Vivara ed all'Area Marina protetta di Procida, ossia il "Regno di Nettuno", che circonda Ischia, istituito nel 2007 per proteggere il paesaggio e l'ambiente marino di questi magnifichi luoghi.
L'isolotto di Vivara è di proprietà privata e collegato all'isola madre di Procida da un lungo ponte pedonale, Vivara è una mezzaluna di terra, disabitata e miracolosamente scampata all'assedio edilizio. In realtà è il margine di un cratere vulcanico oggi sommerso. Per secoli tenuta di caccia dei Borbone, dal 2002 è riserva naturale statale, perché avamposto per gli uccelli di passo in primavera. Accoglie anche un sito archeologico miceneo, tuttora in fase di scavo. L'accesso è regolamentato dal Comune e il percorso di visita è un'escursione di circa un'ora nel folto della macchia mediterranea, dove emergono i ruderi di casali seicenteschi e di epoca borbonica.
Alice legge sulla guida che c'è la casa di Graziella , una casa-museo che si ispira al romanzo di Alphonse De Lamartine "Graziella", ambientato proprio qui a Procida nel 1800 e la vuole andare a vedere. Il romanzo narra la storia d'amore tra lo scrittore e una giovane procidana, e si ispira ad un personaggio realmente esistito. Questo piccolo museo prende spunto dall'amore dello scrittore francese per Procida per ricreare gli interni tipici di una casa procidana del 1800. Tutto è stato ricostruito con cura: dalla cucina, l'ambiente più importante della casa con la cucina a legna, fino agli accessori del salottino riservato ad accogliere gli ospiti. Io ne avrei fatto volentieri a meno ma lei mi è venuta dietro fino ad adesso perciò posso farlo anch'io e poi la visita a questo piccolo museo è l'occasione giusta per conoscere il volto recente di Procida e scoprire come si viveva fino a poco fa su di un'isola che soltanto da pochi anni è diventata una meta turistica. Da poco è stata designata Capitale italiana della Cultura 2022.Alice
Non bisogna aspettarsi di più da quest'isola: né mondanità, né boutique patinate o tantomeno, terrazze glamour per l'aperitivo. Si beve un calice di vino alla Vineria letteraria L' Isola di Arturo e si indugia in chiacchiere, incontri e letture nella piccola libreria indipendente Nutrimenti , gestita da Andrea Palombi e Ada Carpi de Resmini, editori romani e ideatori di Procida Racconta, il festival letterario, che ha portato sull'isola, tra gli altri, Daria Bignardi, Diego de Silva, Paolo Di Stefano e Massimo Gramellini. Ogni anno sei scrittori vengono invitati a trascorrere a Procida qualche giorno insieme a un abitante, per condividerne la quotidianità, i luoghi, le storie. Un modo per proseguire la grande tradizione letteraria dell'isola dove, tra gli altri, hanno preso casa gli scrittori Alessandro Baricco, Valeria Parrella, Elisabetta Montaldo (che è anche costumista), il pittore e scultore francese Daniel Buren. Prima di riprendere il traghetto ritorniamo a via Roma per comprare la calamita da attaccare al frigorifero e qualcosa d'interessante... come un paio di sandali da un artigiano.. per poco non perdiamo il traghetto per misurare i caftani particolari... era l'ultimo e avremmo dovuto soggiornare qua... Claudio si è imbufalito dopo la corsa che abbiamo fatto con le buste in mano. Arrivati all' hotel abbiamo il tempo di una doccia rigenerante prima di scendere per la cena.
"Ti devo ringraziare per per insistito... è stata una magnifica giornata!"
"Che poteva finire male..."
"Ma l'abbiamo preso il traghetto no?"
"Per un pelo.. "
"La commessa si è spaventata! "
"Credo che li sapesse gli orari dei traghetti..."
"Credo che non ti vorrà rivedere!"
"E certo che non mi rivedrà per un bel po', se non mai... la prossima volta ti porto a Capri! "
"Mi porti? Scommetto che già ci sei stato!"
"Esatto... ma prima che me lo chiedi... con te sarà un' altra cosa!"
"Ci puoi scommettere caro marito!"

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L'allieva 1 Funzioniamo... e poi?
FanfictionImmagino come continua la prima serie riempendo quel vuoto tra la prima e la seconda serie dove troviamo Claudio e Alice già insieme... e poi continuo immaginando le loro disavventure insieme... o no? che succederà?