CAPITOLO 8

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Ero nervoso. Estremamente stanco e nervoso.

Ero tornato a casa per passare un po' di tempo con la mia famiglia e rivedere la mia migliore amica, non di certo per litigare con lei. Forse avrei dovuto mantenere di più la calma, ma quando avevo sentito quel nome era stato per me inevitabile associarlo ai grandi occhi di HaiRan gonfi ed arrossati da ore ed ore di pianto. L'avevo vista stare malissimo per quel ragazzo e non riuscivo proprio a capire perché ora stesse pensando di dargli una seconda possibilità.

Meglio soli che mal accompagnati no? Aveva detto: è bello sentirsi desiderati, cercati. Era colpa mia? Era una frecciatina rivolta a me? Eppure l'avevo chiamata almeno tre volte a settimana da quando ero a Seoul. Certo, non era come vedersi tutti i giorni, ma sapevamo sarebbe stato così quando sono partito.

Lanciai il cuscino a terra per la frustrazione che sentivo in quel momento e mi tolsi la maglia lasciandola cadere sul pavimento per poi andare verso il bagno con l'idea di farmi una doccia. Venni interrotto dallo squillo del mio cellulare.

"È andato bene il viaggio? -KTH"

Sorrisi a quel messaggio e per un attimo tutta la mia inquietudine sembrò svanire. Mi sorprendevo ogni volta di come ogni cosa di quel ragazzo mi riportasse alla calma più assoluta: la sua voce, il suo modo di parlare, i nostri pranzi in silenzio.

Digitai velocemente una risposta prima di buttarmi sotto la doccia: avevo bisogno di rilassarmi e di prepararmi per quella sera.

"Sì. Il progetto come procede? – JJK"




Mi piaceva stare sotto il getto di acqua calda, mi rilassava moltissimo, soprattutto dopo le mie corse mattutine. Quel giorno non mi ero allenato, forse era anche per quello che ero un po' nervoso. Sicuramente avrei dovuto riaffrontare il discorso "ChungHo" con HaiRan e avrei dovuto mantenere la calma, ecco perché quella doccia mi serviva.

Quando uscii mi resi conto di essere rimasto troppo immerso nei miei pensieri perché la stanza si era riempita completamente di vapore a causa del getto bollente di acqua che avevo tenuto aperto a lungo. Rimasi semplicemente lì, immobile, con l'asciugamano legato in vita, godendomi ancora un po' il caldo che si era creato nel bagno.

Non avevo voglia di andare a quella festa, avrei preferito mille volte vedermi un film con HaiRan come ai vecchi tempi, ma i miei amici avevano tutti insistito perché andassi. Alla fine il film lo avrei potuto vedere anche l'indomani, sempre che con lei andasse tutto bene data la situazione.

Mi infilai svogliatamente un paio di jeans ed una camicia, presi un giubbotto ed uscì di casa per andare da HaiRan sperando di poter passare una bella serata.




Erano le 17, ma io sapevo benissimo che HaiRan non sarebbe stata pronta. Era sempre stato così: andavo da lei ore prima dell'effettivo appuntamento e parlavamo di qualsiasi cosa mentre lei decideva quello che avrebbe indossato.

Quando arrivai mi aprì sua madre che mi riempì di domande come se non mi vedesse da dieci anni e non solo da un mese. Fortunatamente HaiRan venne a salvarmi dopo una quindicina di minuti.

"Pensavo non saresti mai arrivata".

"Ero sotto la doccia" mi disse con tono freddo.

La tensione tra noi per la discussione che avevamo avuto poco prima era palese, e questo mi dispiaceva. Mi avvicinai e la abbracciai mentre se ne stava davanti all'armadio aperto osservando ogni abito in suo possesso. Appoggiai il mento sulla sua testolina.

Cherry tea - TAEKOOKWhere stories live. Discover now