CAPITOLO 16

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1 mese dopo

Le giornate passarono velocemente dopo quella serata al Y. Come predetto da JianPu né Jimin né Taehyung cambiarono il loro atteggiamento nei miei confronti ed io capii che non mi avrebbero mai voltato le spalle. Mi avevano accettato per com'ero, mi volevano bene e avrebbero continuato a farlo, anche se avessi fatto delle cazzate.

Andavo a correre, mi facevo una doccia, facevo colazione e poi seguivo le lezioni. I pomeriggi in cui non avevo altri corsi da seguire andavo a piedi a quel vecchio condominio e passavo un paio di ore nell'appartamento 2b a studiare per poi stare un po' in compagnia di Taehyung e, le volte in cui riusciva a fermarsi, anche di Jimin.

Tante erano le ore passate con quel ragazzo dai capelli rossi, tanto più intensi diventavano i miei sentimenti verso di lui. Ormai erano passati quasi quattro mesi da quando ci eravamo conosciuti ed avevo piano piano imparato a conoscerlo, osservando le piccole cose, sbagliandone altre.

Sentivo che sarei scoppiato da un momento all'altro, avrei voluto dirgli tutto, dirgli che mi piaceva da morire, che ogni volta che mi guardava o che mi sorrideva io sentivo il cuore perdere un battito, che ogni volta che mi sfiorava mi veniva la pelle d'oca, che avrei voluto baciarlo, accarezzargli i capelli ogni mattina, camminare con lui mano nella mano per le strade di Seoul.

Ma avevo paura.

Non sapevo se lui ricambiasse i miei sentimenti, non sapevo se una volta che mi fossi dichiarato saremmo potuti restare amici nel caso in cui mi avesse rifiutato. Non mi sembrava di averlo mai visto parlare con qualcuno che fosse un suo ex, per cui sembrava il tipo di persona da tagliare i rapporti una volta terminata la relazione. Però con Eunji ci parlava, ed era evidente che lui non ricambiasse l'interesse di quello stronzo, quindi che pericolo correvo?

Avevo bisogno di ancora un po' di tempo per capire il da farsi e le vacanze di Natale cadevano a pennello. Sarei tornato a Busan per due settimane e avrei potuto riflettere su quello che volevo fare, inoltre avrei potuto chiedere consiglio ad HaiRan e a mio fratello. Mi dispiaceva l'idea di non poterlo vedere per così tanto tempo, dato che orami mi ero abituato a vederlo tutti i giorni.




Quella mattina c'era un freddo assurdo. L'aria era gelida e tirava molto vento, ma questo non mi impedì di dirigermi verso l'appartamento dei ragazzi come di consueto.

Suonai il campanello, ma non venne nessuno ad aprirmi, per cui suonai nuovamente senza esitazione. Si moriva di freddo e volevo solo entrare in casa e riscaldarmi un po'.

Ad aprirmi fu Taehyung con un sorriso gigante stampato in volto.

Sfortunatamente per me una volta entrato il freddo che avevo sentito fino a quel momento non sparì, non venni avvolto nel solito tepore casalingo, bensì il freddo continuò a gelarmi le ossa.

"Taehyung, non è che potresti accendere il riscaldamento? Si gela sul serio oggi" chiesi sperando in una risposta positiva da parte sua.

"Lo accenderei se solo non si fosse rotto ieri sera. Il tecnico della caldaia non potrà venire prima di qualche giorno per cui dovrai accontentarti di qualche panno e di una bevanda calda. E ora vieni" disse per poi afferrarmi per un braccio e trascinarmi fino in salotto.

La stanza era veramente disordinata, non avevo mai visto tutto quel caos neanche nel lato di camera di P-hyung.

"Ma è passato un tornado?" scherzai sulle condizioni dell'appartamento.

"Ho finito" mi disse lui ignorando la mia ironia. "Ho finito il progetto" continuò con gli occhi che gli brillavano.

"Ma è stupendo! Sei stato bravissimo." Anche la mia bocca si incurvò in un sorriso: la sua felicità era veramente contagiosa.

Cherry tea - TAEKOOKWhere stories live. Discover now