CAPITOLO 21

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"Jeon ti sbrighi sì o no?" mi urlò JianPu dalla camera mentre mi trovavo in bagno.

Ero nel panico più totale. La sera prima mi ero addormentato sereno, pronto per quell'uscita a quattro, felice all'idea di poter rivedere Taehyung, ma ora l'ansia si stava di nuovo impossessando di me. Uscii dal bagno per poi aprire l'armadio. Mi bloccai davanti a quei pochi vestiti che possedevo sperando che quello giusto si potesse palesare da solo davanti a me e che magicamente, una volta indossato questo, il mio nervosismo sarebbe sparito.

"P lascialo stare dai, non vedi che è agitato?" disse Minso rimproverando il suo fidanzato per il tono con cui si era rivolto a me poco fa.

"Ok, ma siamo in ritardo. Odio essere in ritardo"

"Ma se sei sempre in ritardo" disse lei tirandogli un pugno sul braccio.

"Come siamo passati dallo sgridare lui allo sgridare me?" chiese il mio compagno di stanza massaggiandosi il punto in cui sicuramente gli sarebbe venuto un livido a giudicare dalla sua pelle chiara e dalla inaspettata forza di quella piccola ragazza.

"Perché sei un coglione, ecco perché. E ora mettiti buono sul letto ad aspettare" disse lei indicando prima lui e poi il letto alle sue spalle. Quindi si voltò verso di me. "Jungkook cosa c'è che non va?" mi chiese con tono dolce e comprensivo.

I miei occhi continuavano a spostarsi dall'armadio alla ragazza: ero assolutamente nel panico più totale.

"Jungkook?" mi chiese di nuovo cercando di usare un tono di voce ancora più pacato per provare a calmarmi.

Inspirai per poi espirare profondamente e sonoramente prima di rispondere, un vano tentativo di calmarmi.

"Non lo so. Non so cosa sto facendo, non so perché ho organizzato questa uscita a quattro, non so se gli piacerà, non so se gli piacerò io" buttai fuori tutto d'un fiato quelle parole.

Minso mi prese delicatamente per un braccio e mi accompagnò verso il mio letto dove mi fece sedere. "Ora fai tre respiri profondi e poi ne parliamo" disse per poi rivolgersi a P. "Tu intanto vai a prendere Taehyung, altrimenti tutto questo ritardo sembrerà sospetto. Quando sarete qui sotto mandami un messaggio e faremo in modo di essere pronti..." mi diede un'occhiata veloce per vedere in che condizioni mi trovassi. "...emh, magari saremo un pochino in ritardo, tu intrattienilo, ok?"

"Intrattenerlo? Ma come? Non lo conosco così bene, e se non avessi nulla da dirgli?"

"Tu hai sempre qualcosa da dire. E ora va."

JianPu si alzò quindi dal letto avvicinandosi a Minso per lasciarle un bacio veloce sulla fronte prima di uscire.

"E ora torniamo a noi due" disse rivolgendosi a me, ancora con gli occhi sbarrati dal panico.

Improvvisamente tutta la dolcezza che l'aveva caratterizzata fino a quel momento scomparve. "Alza il culo, muoviti."

"Come?" chiesi sorpreso dal suo repentino cambio di atteggiamento.

"Ho detto muovi il culo Jeon Jungkook. Che facciamo? Restiamo a casa a piangerci addosso perché ti fa paura uscire con il tuo fidanzato? Hai paura di non piacergli più dopo una settimana? Beh, sicuramente se gli tiri un palo questa sera vuoi proprio essere lasciato."

Rimasi a guardala con la bocca semiaperta. Lo sapevo che era una ragazza con un certo caratterino, me ne ero accorto sin dal primo momento in cui l'avevo vista, ma non l'avevo mai sentita rivolgersi a me in quel modo.

"Allora? FORZA" mi richiamò battendo le mani due volte ed alzandosi. "Mettiti una t-shirt nera e quel paio di pantaloni neri larghi con l'elastico in fondo e le varie tasche. Saresti bello pure con un sacchetto dell'immondizia addosso quindi piantala di farti delle paranoie. I ragazzi saranno qui a minuti, io inizio a scendere. Se tra cinque minuti non sei in strada ti lasciamo qua" detto ciò si voltò e se ne andò lasciandomi solo e scioccato seduto sul mio letto.

Cherry tea - TAEKOOKWhere stories live. Discover now