CAPITOLO 30

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Ci guardammo per quelle che mi sembrarono ore. Lui sorpreso del mio nuovo look ed io...io ero...semplicemente deluso da me stesso.

Avrei voluto fargli mille domande, chiedergli se stesse bene, se avesse dormito e mangiato a sufficienza; e allo stesso tempo avrei voluto urlargli quanto fossi arrabbiato con lui per essersi ridotto così, per non averci provato abbastanza come aveva promesso. Ma non feci nulla. Rimasi immobile a studiare il suo volto rigato da profonde occhiaie che risaltavano sulla pelle ora pallida.

Non dissi nulla. Non lo feci perché in realtà non ero veramente arrabbiato con lui. Lo ero con me.

Come avevo fatto a non rendermi conto di quello che gli stava succedendo? Mi erano bastati dieci minuti tutti i giorni per decretare che stesse bene quando invece avrei dovuto accertarmene. Lo sapevo che si sarebbe fatto in quattro per quell'esame, ma nonostante ciò non mi ero preoccupato di controllarlo come avrei dovuto.

"Sei bellissimo."

Fu lui a parlare cercando finalmente il mio sguardo dopo che i suoi occhi avevano ispezionato ogni millimetro di quel nuovo taglio di capelli.

Si avvicinò a me allungando una mano per sfiorarmi i capelli, ma feci un passo indietro. Non so perché lo feci. Probabilmente perché in quel momento ero scosso e sapevo che quella carezza mi avrebbe fatto perdere la lucidità.

"Koo?"

Non risposi.

"...sto bene."

Non riuscivo a dire nulla, i pugni serrati dalla rabbia.

"Jungkook sto bene. Ti avevo promes – "

"No. Non l'hai mantenuta quella promessa" finalmente riuscii a parlare. Finalmente alzai di nuovo lo sguardo incontrando i suoi occhi.

"Mi sono riposato e ho mangiato come mi avevi chiesto. Non ti sto mentendo."

Lo guardai negli occhi, cercando di capire se mi stesse addolcendo la pillola.

"...eppure sembri così stanco Tae."

"Lo sono, ho studiato tanto, ma questo non vuol dire che non mi sia preso cura di me. Devi credermi" provò ad avvicinarsi nuovamente a me, questa volta non mi spostai. "Posso?" mi chiese alzando una mano.

Annuii piano e quando le sue dita sfiorano la mia guancia mi sembrò di tornare a respirare. Chiusi gli occhi ed inclinai la testa cercando di tenere la sua mano vicina al mio viso.

"Mi hai fatto preoccupare. Stai bene vero? Giuramelo."

"Non si giura mai Jungkook" asserì con quel suo solito sorrisetto sghembo. "Ma sì: sto bene."

Aveva ragione. Era chiaro che tutto quello studio l'avrebbe stancato, ma questo non significava che non avesse provato a prendersi cura di sé stesso. Ora però era finita. Mancava solo la tesi e io gli sarei stato accanto esattamente come gli ero stato vicino durante la prima stesura di quel progetto mesi prima, di cui io ero stato inaspettatamente il protagonista.

Passammo il resto della serata insieme, com'eravamo soliti fare. Lo ascoltai parlare del suo esame e di come il suo relatore continuasse a cambiare idea a proposito della tesi dandogli mille suggerimenti ogni volta diversi e contrastanti tra loro.

Passammo una bellissima serata, com'eravamo soliti fare. Lo baciai per minuti interi fino a togliergli tutta l'aria nei polmoni, fino a sentire la sua mano stringere il mio braccio per chiedermi di lasciarlo respirare.

Fu una serata stupenda, eppure diversa. Nonostante ne avessimo parlato a lungo e gli avessi detto che andava bene così, non era vero. Ero ancora molto preoccupato per lui ed arrabbiato con me stesso. Mentre lo ascoltavo non riuscivo a non osservare quella stanchezza che gli segnava profondamente il volto.

Cherry tea - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora