CAPITOLO 25

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Quella mattina la sveglia suonò, esattamente com'era suonata tutte le mattine di quelle ultime settimane. Stesso orario, stesso suono fastidioso: quel trillo che ti entra nelle orecchie e che ti fa mugugnare parole sconnesse mentre cerchi di aprire gli occhi allungando un braccio per spegnere quell'aggeggio infernale.

Sentii il solito freddo pungente delle prime luci, quella voglia di sprofondare il volto sul cuscino e respirarci dentro quasi urlando silenziosamente come per darsi la forza di uscire da sotto le coperte, abbandonare quel tepore accogliente, per iniziare la giornata.

Quella mattina non avevo però un cuscino, non avevo il mio solito piumone e soprattutto non era una mattina come le altre. Quel giorno avrei avuto il mio primo esame. Mancavano poche ore a quel momento per cui mi stavo preparando da settimane.

Il mio respiro iniziò ad accelerare proprio come il suono della mia insistente sveglia che non avevo ancora spento.

"Ho visto quanto impegno ci hai messo Jungkook, se anche non dovessi passare l'esame non deluderesti nessuno, né la tua famiglia, né Taehyung, né me o Minso."

Le parole di JianPu mi risuonarono nelle orecchie distogliendo la mia attenzione dall'ansia che si stava impossessando di me. Ero grato al mio compagno di stanza per avermi fatto quel discorso, che in quel momento mi stava calmando più di quanto avessi sperato. Fu però un'altra cosa a farmi scattare velocemente in piedi per spegnere la sveglia ed affrontare quella giornata.

Considerando quanto fossi innamorato trovai assurdo il fatto che la mia agitazione per l'esame imminente fosse riuscita a farmi dimenticare del bellissimo ragazzo che stava dormendo accanto a me, il mio bellissimo ragazzo.

Era così bello con il volto leggermente illuminato dalla luce che proveniva dalle tende mal tirate di quella stanza. Spensi immediatamente la sveglia per non rischiare di svegliarlo, anche se era evidente che avesse il sonno pesante, probabilmente complice la stanchezza che aveva accumulato nei giorni precedenti.

Erano le 6:30.

Feci un respiro profondo, guardai per qualche secondo Tae immergendomi completamente in ogni suo piccolo dettaglio: le labbra rosee, la pelle ambrata, le lunghe ciglia, il volto rilassato. Lui ce l'aveva fatta e ora sarebbe toccato a me. Mi cambiai cercando di non fare troppo rumore ed uscii per la mia solita corsa mattutina. Quel giorno più di tutti gli altri ne avevo bisogno: non potevo rischiare assolutamente di arrivare all'esame agitato e distratto, dovevo focalizzare tutte le mie energie su quel foglio e su ciò che avevo studiato.

Quella mattina le strade mi sembrarono più frenetiche del solito, come se la gente si muovesse più velocemente ed il tempo stesse scorrendo più velocemente. Guardai l'orologio con la preoccupazione di aver corso troppo e di essere in ritardo per l'esame.

7:05.

No, non ero in ritardo, ma il mio cuore non voleva saperne di calmarsi. Continuava a martellarmi nel petto come se volesse uscire.

"L'ansia è normale, ma non farti divorare da essa perché tutto il tuo impegno diventerà vano altrimenti."

Sì, P-hyung aveva ragione, non dovevo agitarmi. Presi un respiro profondo, alzai il volume della musica e ripresi a correre verso il dormitorio cercando di non pensare a nulla.

Entrai in camera in punta di piedi per non svegliare Taehyung che era ancora avvolto nel mio piumone, accoccolato sotto quel tepore che avrei voluto sentire anche io sulla mia pelle. Mi buttai sotto alla doccia aprendo l'acqua fredda, sperando che quelle gocce gelide, scivolando sul mio corpo, potessero portare via con sé la mia agitazione. Sfortunatamente non fu così, ma non potevo certo lasciarmi abbattere.

Cherry tea - TAEKOOKWhere stories live. Discover now