17.

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Midoriya's pov
Una settimana. Una settimana e mi avrebbero dimesso dall'ospedale.
Erano passati due giorni da quando avevo aperto gli occhi e Kacchan non era ancora venuto a trovarmi, al contrario dei miei amici, soprattutto Todoroki, il quale veniva nella mia stanza due volte al giorno. A volte era così appiccicoso da farmi innervosire. Era mio amico ma il suo odore nascondeva qualcosa, era più freddo, quasi gelido e aveva una nota amara. Sembrava perennemente arrabbiato, ma lo nascondeva quando era in mia presenza. Momo passava per vedere come stavo, e mi portava delle porzioni di katsudon, dato che in ospedale non potevo mangiarli: è la migliore. Non saranno mai paragonabili a quelli che preparava mia madre, ma non mi lamento. Domani inizio la riabilitazione. A causa dell'esplosione mi sono rotto una gamba e a causa delle fratture che avevo riportato nelle missioni precedenti, la ferita impiegherà più tempo a guarire, ma questo dipende da me.
Todoroki é appena entrato, è la terza volta che entra nella mia stanza, ma questa volta sembra più nervoso. "Midoriya sai di chi é la colpa per cui ti trovi qui?" Mi chiese lui, con tono gelido. "Todoroki ..." "Midoriya, devi stare lontano da Bakugou. È lui la ragione per cui sei qui. Lui ti ha ferito. Lui ti ha mandato in coma. Lui è la ragione per cui in questo momento non sei felice." Mi sedetti sul letto e lo guardai con occhi sgranati. Cosa stava dicendo. Dopo essermi svegliato avevo rimosso l'ultimo giorno e ogni volta che provavo a ricordare una forte emicrania mi coglieva e non mi lasciava più pace. "Midoriya, dopo un litigio tra te e Bakugou, lui ha perso le staffe, e non sapendo più che fare ha attivato il suo quirk e l'ha usato contro di te."
Kacchan... No. Non può essere. Non il mio Kacchan. "No Todoroki, credo tu ti stia sbagliando, Kacchan ha un carattere difficile, è testardo, scorbutico e tutto quello che vuoi, ma lui non mi ferirebbe mai, non ferirebbe mai nessuno, lui è un Hero, lui è il mio Hero." Dissi, mentre della calde lacrime scorrevano sul mio viso. Todoroki si avvicinò e mi accarezzò la guancia, asciugandomi le lacrime. La sua mano era freddo, non era calda come quella di Kacchan. "Izuku, devi credermi lui è un mostro. Ti ha confinato in questo letto e non è neanche venuto a trovarti. E adesso tu sei qui che ti disperi mentre lui  è in camera di Kirishima a divertirsi. Ma non lo capisci. Non sei mai stato importante per lui. Voleva solo darti il colpo d'occhio grazia, rompendoti il cuore in mille pezzi".
No. No. Non Kacchan. Il mio cuore era scosso da singhiozzi intermittenti. No non lui. Non il mio Kacchan. Crollai, ma Todoroki era vicino a me, e mi prese al volo abbracciandomi. Todoroki. Tu sei l'unico che mi é sempre stato accanto, anche nei momenti di sconforto tu c'eri, mi hai sempre aiutato. Grazie per esserci. Mi avvicinai di più a lui anche se avevo un brutto sentimento. "Sshh, Izuku, andrà tutto bene" disse cominciando ad accarezzarmi i capelli. Sentì l'altra mano armeggiare con qualcosa, quando sentii un dolore lancinante sul braccio, e appena spostai lo sguardo sull'origine di quel dolore, vi trovai una siringa. "Ssshh, andrà tutto bene..." Disse Todoroki con un ghigno sul volto. Dietro lui comparve una figura di un uomo. Aveva i capelli azzurri e gli occhi rossi. "Todorok-k..." Balbettai prima di cadere in un sonno profondo.

Il Mio Alpha_Bakudeku (omegaverse)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora