Famiglia

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L'immagine merita, GUARDATELA (si, è un ordine)

La stessa routine su ripeté per un altro paio di giorni: la mattina uscivo fingendo di andare a scuola, correvo un po' e poi raggiungeva i miei sempai della lega; che scoprii esserlo non solo per esperienza ma anche per età dato che Toga si rivelò avere 17 anni, un fatto scioccante considerando che gliene davo 14.
Passavo la mattina ad allenarmi, poi giocavo un po ai videogiochi con Tomura che, anche se non voleva ammetterlo, era palese non vedesse l'ora di avere qualcuno con cui condividere la sua passione, per poi uscire con uno degli altri due a fare un po di esperienza sul campo.
Nel giro di neanche poco tempo ero già arrivato al 15%; ormai mancavano solo 2 giorni alla fine della sospensione e la sicurezza con cui Shigaraki mi promise di raggiungere il 20% iniziò ad avere senso anche ai miei occhi.

Nonostante gli scontri precedenti, tuttavia, da quando aveva scoperto l'origine del mio quirk mi trattava come un fratellino più piccolo; a detta sua perché il mio quirk, proveniendo da all for one ed essendo parte di me ormai, faceva di me una sorta di discendente del suo maestro, che per lui era più un padre che altro.
In tutto il tempo passato con lui mi ero anche abituato ai suoi sproloqui sull'uccidere tutti gli hero, fino quasi ad apprezzarne la logica e mettermi a discutere con lui.

Quel giorno però, mentre giocavamo ai videogiochi, se ne uscì con un argomento meno frivolo e complottistico del solito.
Mise giù il joystick e si girò verso di me.
-per qualche strano motivo sento di potermi fidare di te, il che è da pazzi considerando che potresti benissimo essere un traditore mandato a metterci i bastoni tra le ruote dalla yuei.
Ma, contro ogni logica e forma di raziocinio, vorrei raccontarti una cosa. - disse, lasciandomi a dir poco sorpreso.
-si tratta del vero motivo per il quale ti tratto come se fossimo fratelli; in realtà mi ricordi qualcuno, una persona, il mio vero fratellino... -
Fece una breve pausa e poi riprese a parlare.
- si tratta del figlio del sensei; quando mi prese sotto la sua ala protettiva si era sposato con una donna sotto falso nome, non so quale fosse in realtà, ma da come ne parlava non sembrava essere una copertura, era davvero preso.
Fa ridere vero? Il grande All For One innamorato...
Comunque, lei non sapeva nulla ne di lui ne di me, in sua presenza usava solo uno dei suoi quirk dicendole fosse il suo e le raccontava che fossi il figlio della sorella a cui era molto affezionato.
Neanche un anno dopo il mio arrivo, quando avevo circa 5 anni, ebbero un figlio; stranamente mi permise di incontrarlo, anzi spesso, quando la madre era al lavoro, andavo a casa loro e stavamo insieme.
Mi ricordi molto quel bambino sai? Hai lo stesso sorriso, anche se penso che un po tutti i bambini sorridiamo in quel modo alla fine...
Ciò in cui realmente vi assomigliate è la smania che avete di proteggere tutti: crescendo si era appassionato agli hero come tutti e voleva diventarlo ad ogni costo.- disse.

Quasi commosso dalla storia feci l'unica domanda che potessi fare.
-che fine ha fatto ora quel bambino? È un membro della lega? -
-purtroppo quando si manifestò il quirk del bambino iniziarono i problemi... Aveva ereditato lo stesso del padre, lo scoprimmo quando un giorno, per sbaglio, rubò il mio e polverizzò un suo giocattolo.
Il sensei ritenne che ci sarebbe stato il rischio che lo collegassero a lui e mettessero il pericolo la sua famiglia solo per catturarlo, così decise di rubare il quirk del figlio e lo fece visitare dal dottore che lavorava per lui, facendolo passare per senza quirk.- rispose.
-Sembrava tutto ok, finché non iniziò lo scontro con All Might, poco prima della loro battaglia disse alla moglie che sarebbe andato a lavorare oltreoceano e mi obbligò a non andare più a trovare il figlio per non metterlo in pericolo.
Tuttora non ho la minima idea di che fine abbia fatto. - concluse e, finalmente posò il suo sguardo, che fino ad allora era rimasto fisso sulle sue mani, su di me.
Probabilmente sarei rimasto sconvolto da una storia del genere e avrei provato a consolarlo, ma un ricordo mi impedì di agire in quel modo e mi limita a fissarlo sconvolto, mentre nella mia mente i ricordi di un bambino dai capelli bianchi e con un sorriso spento si susseguivano incessantemente.

Proccupato provò a richiamare la mia attenzione.
-keiji? - chiese e, finalmente, lo guardai negli occhi, ma riuscì a dire solo una parola.
-tenko? - mentre dicevo il nome di quello che avevo sempre considerato come un amico di infanzia i suoi occhi si spalancarono per lo stupore.
-come... Tu... Come sai il mio nome!?- chiese, evidentemente incredulo.
- ti eri presentato così con me no? Ora capisco perche volevi sempre fare il Villain quando giocavamo insieme da piccoli- dissi e il suo sguardo passò da incredulo a consapevole.
Si afferrò la testa tra le mani e si lascio cadere all'indietro sul divano mezzo distrutto su cui eravamo seduti.
-eri tu? Eri seriamente tu!? - chiese, come in trance, per poi scoppiare a ridere contro ogni aspettativa.
-a quanto pare si... Quindi non era un sogno quella volta in cui ho distrutto la statuina di All Might!! - esclamai incredulo e, per la prima volta realizzato cosa avevo effettivamente scoperto.

Ero figlio di All For One!? Ero figlio del più grande Villain di tutti i tempi!!
Ciò significava che All Might aveva dato il suo potere al figlio del suo peggior nemico!?
Quanto poteva diventare ulteriormente surreale la situazione?

-te lo ricordi?- chiese shigaraki, distogliendomi dai miei pensieri.
-ti ricordi davvero di me?- insistette incredulo come me.
-come potrei mai dimenticarti? - dissi a mia volta e potei giurare di aver visto i suoi occhi farsi lucidi per un attimo.
-io ero convinto che, se anche avessi ritrovato quel bambino non si sarebbe dj sicuro ricordato di me e invece mi vieni a dire questo!? Non solo te lo ricordi ma hai addirittura rinnegato il tuo sogno e ti sei unito a me!! - quasi urlò.

Non avevo la minima idea di come comportarmi in una situazione del genere, così feci la prima cosa che mi venne in mente... Lo abbracciai.
Si, abbracciai colui che, se si fosse dimenticato di alzare un dito, mi avrebbe polverizzato.

Ripensandoci ora non fu una mossa molto intelligente in effetti, ma in quel momento ero sconvolto e felice come non mai.
Lo sentii irrigidirsi a quel contatto inaspettato, ma dopo pochi secondi ricambiò.

-ma afo sa chi sono? - chiesi dopo un po, quando entrambi ci fummo calmati.
-non credo, se no avrebbe fatto i salti di gioia anche lui, ti era molto affezionato- nonostante ciò che era appena successo e la spiegazione che mi aveva dato mi sembro qualcosa di impossibile.
-dovremmo diglielo? - chiesi e Tomura, o meglio, Tenko, annui e chiamo Kuroghiri, chiedendo di aprire un gate per raggiungerlo.

Hohayou minna.
Anche questo capitolo è un po corto perché teoricamente questo e quello prima dovevano esser uniti, ma per vari motivi li ho dovuti pubblicare separati.
Sono curiosa, ve lo aspettavate questo colpo di scena?

Se si cosa ve lo ha fatto capire?

E soprattutto, ce li vedete come fratelli?
Sinceramente questa è una mia teoria anche per quanto riguarda my hero academia (nella spiegazione ci sono vari punti che si possono trovare anche nella trama vera e propria a sostegno di questa tesi)

In ogni caso fatemi sapere se vi è piaciuto, alla prossima.
Sayonara.

1271 parole

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